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Mattia Marchionne è il nuovo gioiellino del calcio abruzzese

Sul baby del Penne, che ha già esordito coi grandi, ci sono gli occhi di club professionistici, Pescara incluso

19.04.2023 00:01

Si chiama Mattia Marchionne, gioca nel Penne ed è un classe 2007 il più fulgido talento in rampa di lancio del calcio abruzzese. Su di lui si sono già concentrati da tempo gli interessi di diversi club professionistici: ha infatti già sostenuto provini ritenuti positivi assai con Frosinone, Perugia ed Ascoli ma è seguito anche dal Pescara. Tuttavia è in particolare la Sampdoria che lo ha inserito nelle selezioni finali per i gruppi 2023/2024 in programma il prossimo agosto, per volontà di Giovanni Invernizzi, ex calciatore e deus ex machina del vivaio blucerchiato. Il futuro dei doriani è in bilico, ma di certo non lo è quello di questo ragazzo promettentissimo che a Penne è forgiato dalla competenza di Andrea Gessa, ex calciatore e team manager del Pescara, che ne sta curando perfettamente la crescita al pari di quella di altri gioielli vestini in qualità di Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile biancorosso. Domenica scorsa Marchionne ha esordito in Promozione in Casoli-Penne 1-3, subentrando a De Martino al 35'st e stabilendo un record (oltre a centrare un legno interno): è sceso in campo con i “grandi” a 15 anni e 11 mesi. “Mattia è un play mancino, ancora molto bimbo fisicamente e dunque con grossi margini di sviluppo, che deve ancora avvenire e completarsi”, le parole a PS24 di Andrea Gessa, “sin da subito mi ha sorpreso la sua capacità di gestione della palla. Venendo dal calcetto ha una grande capacità tecnica, che deve chiaramente ancora migliorare come deve crescere nel calcio lungo e nella prospettiva di gioco ad ampio raggio. Nelle situazioni in cui il difensore è un po' in difficoltà e non sa a chi dare il pallone spesso notavo che si affidava a lui, che riusciva a venir fuori con estrema facilità e padronanza da situazioni molto, molto complicate. Quando i tuoi compagni riconoscono sicurezza e capacità di gestione affidandosi al più piccolino, qualcosa si accende nella mente di chi osserva”, racconta Gessa su come ha notato, tra i tanti interessanti elementi del vivaio vestino, proprio Marchionne. “E da qui nasce tutto. Ho voluto parlare in primis con i genitori per capire le intenzioni. Si sono affidati a me e abbiamo iniziato a girare l'Italia, inizialmente grazie a miei contatti ma poi tutto è avvenuto in modo naturale e senza ganci, se così vogliamo dire. Le chiamate si sono susseguite senza che io e noi facessimo qualcosa dopo la prima segnalazione. Dopo Frosinone con Frara, sono arrivate altre chiamate tutte frutto del lavoro di Mattia. Abbiamo lavorato sul campo, al di fuori dell'orario di allenamento perchè nella metodologia del Penne non c'è solo la seduta con gli allenatori ma anche degli affinamenti tecnici preallenamento con me che mi metto a disposizione per alcuni aspetti specifici”. Nel Penne ci sono altri prospetti interessanti, classe 2007 anche loro, che sono stati individuati dallo staff tecnico vestino e che sono monitorati dalle categorie superiore, ma anche classe 2006, come Alessandro Carminelli che è stato convocato dalla Rappresentativa per il Torneo delle Regioni Under 17. C'è poi il classe 2008 Simone Ferrante, cat. Giovanissimi, che dopo un provino col Lecce è stato provinato anche dal Pescara. “Abbiamo tanti ragazzi interessanti, altri hanno fatto provini più volte con diverse squadre. Mattia è comunque quello che in questo momento sta colpendo di più l'occhio”, dice ancora Gessa, che in carriera ha visto sbocciare un certo...Marco Verratti. Ci sono punti di contatto, facendo le dovute proporzioni e senza voler caricare di eccessive pressioni ed aspettative il ragazzo, tra Mattia e il Gufetto di Manoppello? “Per come mi ha colpito i primi giorni Marco quando arrivai a Pescara, qualcosa c'è, ovviamente facendo tutti i distingui del caso perchè parliamo di un ragazzo che faceva già la C e poi ha fatto quel che ha fatto e sta facendo ancora ed un ragazzo che ha appena esordito in Promozione, benchè nemmeno a 16 anni. Quando sono arrivato in biancazzurro avevo 29 anni, Verratti nemmeno 16 e non gli portavi mai via la palla”, risponde Gessa, “un po' come si ha la sensazione con Mattia, fermo restando – e lo ribadisco – le categorie di differenza. Io vedo in Mattia più una sorta di Liverani, mancino e un po' compassato ma tecnicamente molto forte e intelligente nelle letture e nelle traiettorie. Non tanto avvezzo al lancio lungo ma assai a suo agio nel breve, a saltare l'uomo con una finta e una giocata”. Il futuro sembra radioso per Marchionne. 

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