Prima squadra

Primo: non prenderle

La filosofia di Breda è chiara. E sta portando frutti

06.01.2021 00:46

Gli esteti e gli amanti del calcio se ne faranno una ragione, ma nella situazione nella quale versa il Pescara bisogna badare solo ed esclusivamente al sodo. Dopo la fallimentare esperienza bis di Oddo a Pescara (4 punti in 9 gare), servono punti e concretezza per raddrizzare una situazione che, quando a fine novembre arrivò Breda in panchina, sembrava totalmente disperata e difficilmente raddrizzabile in poco tempo. Eppure, 8 partite dopo, il Pescara è tornato pienamente in corsa per l'obiettivo salvezza, mettendo addirittura il naso fuori dai playout (anche se la Reggiana ha un match in meno). 12 punti con il nuovo tecnico, ovvero il triplo di quelli conquistati da Oddo (che ha diretto una partita in più), con 9 reti realizzate e altrettante incassate, ma con un dato importante e da sottolineare a dovere: in 4 incontri il Pescara targato Breda ha subito 0 gol. Qualcuno dirà: il calendario di Breda non era impossibile. Vero, ma conta fino a un certo punto.

Primo non prenderle: il dogma di Breda è chiaro e non va confuso con l'essere catenacciaro. Certo, il Pescara non ha un gioco spumeggiante, ma tra infortuni, problemi ereditati (non tutti risolti) e tasso qualitativo generale della squadra non si poteva chiedere molto di più. Che Breda preferisca non prendere gol come priorità è stato del tutto chiaro nel pari a reti bianche col Cosenza in casa, quando pur avendo un uomo in più per oltre un tempo ha preferito restare con la difesa a 5 piuttosto che passare ad una retoguardia a 4 inserendo un uomo offensivo in più. Meglio accontentarsi di un punticino rispetto a cedere l'intera posta in palio ad una diretta concorrente in uno scontro salvezza interno: il ragionamento è stato questo. Il calcio è strano, magari il Cosenza poteva fare l'impresa con un uomo in meno esattamente come ha fatto il Pescara un match dopo, chiudendo addirittura in 9 uomini. Il ragionamento è opinabile, ma i fatti hanno dato ragione al tecnico. Noi con il Cosenza avremmo cercato di sfruttare la superiorità numerica tentando di fare il bottino pieno, contando soprattutto che i calabresi erano davvero inconsistenti in avanti. Ma se noi facciamo i giornalisti e Breda il tecnico, oltretutto specializzato in missioni complicate, un motivo ci sarà... Per il bel gioco (che comunque Breda ha dimostrato di saper predicare a Latina, coniugando anche i risultati) ci sarà tempo. Adesso conta altro.

Il nuovo tecnico ha sbagliato totalmente un match solo, quello di Chiavari. Squadra molle, atteggiamento e approccio sbagliati, incapacità di reazione: per un attimo è sembrato di rivedere la squadra di Oddo, ma la sensazione di rivedere ombre e fantasmi del passato si è dissolta presto. Ovviamente non va sopravvalutata la vittoria di Reggio Emilia: di buono ci sono stati i 3 punti e lo spirito gladiatorio (quello che serve ad una squadra che vuole salvarsi), ma i granata sono davvero poca cosa. Dunque, che si incamerino questi punti d'oro senza eccessivi trionfalismi e con la consapevolezza che la strada è ancora lunga e che c'è tanto da lavorare (e migliorare). D'altro canto le concorrenti non stanno a guaradre, basta vedere l'Ascoli di Sottil (per fortuna di tutte le altre c'è stato il pessimo interregno di Delio Rossi in terra picena...) e l'Entella di Vivarini (che è ripartita proprio dalla vittoria sul Pescara..).

Adesso serve migliorare l'organizzazione di gioco (che già è visibile), recuperare qualche infortunato (Drudi dovrebbe farcela per fine mese, Antei forse prima, ma con la Cremonese mancheranno Balzano, Bellanova e Scognamiglio) e sperare che per una volta nel mercato di gennaio si facciano più cose positive che non danni...

Si riparte con una identità di squadra, con l'abbraccio finale di Reggio Emilia che vale più di mille parole e dalla possibilità finalmente di lavorare nei tempi giusti senza gare ogni 3 giorni: senza calcio giocato, paradossalmente, è arrivato il momento chiave della stagione. A Breda sul campo e alla società sul mercato il compito di cambiare volto ad una stagione nata male e che poteva essere raddrizzata prima con un cambio di tecnico anticipato rispetto a quello che è stato...

 

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