Prima squadra

Tradizione, rivalità e mille storie di un classico di provincia: Bari-Pescara {VIDEO}

Ennesimo capitolo di una sfida ad alta tensione

08.12.2025 07:20

Una sfida mai banale. E non lo sarà nemmeno questa volta. Le partite tra Bari e Pescara, un grande classico di provincia del calcio italiano, hanno sempre regalato spettacolo, gol e storie particolari. E il match di oggi si inserisce perfettamente nella storia di un incrocio sempre ad alta tensione, dato il faccia a faccia di mister Vincenzo Vivarini con la squadra del suo cuore, che ha guidato fino a meno di un mese fa prima di essere esonerato, e l'assenza degli ultras di entrambe le parti, anche se per motivi diversi. La tifoseria organizzata pugliese è in protesta, ha deciso da giorni di disertare lo stadio e darà vita, in concomitanza con il match, ad una manifestazione che partirà dal centro città; a quella biancazzurra, invece, è stata interdetta per motivi di ordine pubblico la trasferta, dato che la Questura di Bari, dopo aver recepito le risultanze di Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportivi e Gos, ha vietato la vendita dei tagliandi per il settore ospiti del San Nicola ai residenti in Abruzzo. In un clima surreale, insomma, le due squadre daranno vita ad uno scontro salvezza assai delicato e i padroni di casa puntano anche sulla cabala. In 21 partite disputate in terra di Puglia contro il Pescara, infatti, i Galletti sono andati al tappeto in sole due circostanze, entrambe particolari. La prima è datata 2007 e a guidare il Delfino, affiancato da Gigi De Rosa, c'era proprio Vincenzo Vivarini, senza patentino idoneo ad essere capo allenatore e alla sua prima esperienza tra i professionisti dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. 1-2 in rimonta il punteggio del primo acuto pescarese nella storia a Bari, firmato da una doppietta di Daniele Vantaggiato e dalla parata di Ciro Polito, attuale ds del Catanzaro, che sul risultato di 1-1 ha neutralizzato un rigore rigore calciato da Carrus (in quella stagione, poi conclusa comunque con la retrocessione, l'estremo dagli 11 metri disse di no addirittura ad Alessandro Del Piero in Pescara-Juventus). L'altra vittoria biancazzurra è una pagina della Zemanlandia biancazzurra 2011-12, quella fiaba con attori protagonisti, tra gli altri, Marco Verratti e Ciro Immobile, che ebbe come lieto fine il ritorno del Delfino in serie A a distanza di 20 anni dalla precedente esperienza. Una doppietta di Lorenzo Insigne, il pupillo di Sdengo che festeggiò le reti con un balletto mimando l'andatura del gallo, simbolo della squadra avversaria, fissò lo 0-2 finale in un San Nicola incantato dal 4-3-3 biancazzurro. Ma sono stati più dolori che non gioie per il Pescara nel capoluogo pugliese. Due stagioni dopo, dunque nel 2013-14, ad esempio, al ritorno in cadetteria dopo la fugace esperienza in A a suon di record negativi, una rete di Joao Silva al 75' mise fine il 22 febbraio all'esperienza di Pasquale Marino sulla panchina pescarese (arrivò in sostituzione Serse Cosmi). Nello storico della sfida è poi indimenticabile il 3-3 nel secondo turno di Coppa Italia 1992-93 davanti a 10mila spettatori, con tripletta di Protti, doppietta di Dicara e gol di Mendy. Bari e Pescara si ritrovano oggi al San Nicola a distanza di 8 anni dall'ultima volta, quando a guidare i biancorossi c'era Fabio Grosso e i biancazzurri di nuovo Zeman nella seconda delle sue tre esperienze dannunziane (1-0, rete di Brienza), e il Delfino spera di invertire la rotta. 

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