Prima squadra

Per Cascione una grande chance, per il Delfino l'ultima

Terzo allenatore di una nuova annata brutta

18.03.2024 08:05

La telenovela paradossale e anche assai  triste per una piazza  ormai esausta è al capitolo finale. La panchina pescarese sta per trovare un nuovo padrone, dopo una tarantella non di certo bella e che ha visto protagonista in negativo ancora una volta la società. La scelta del terzo tecnico stagionale è alla fine ricaduta su Emmanuel Cascione, ex centrocampista che in carriera ha indossato anche la maglia del Pescara in tre stagioni, due in B - compresa la Zemanlandia biancazzurra 2011-12 - e una in A dal 2010 al 2013 per un centinaio di presenze e 11 gol totali. Stamattina il tecnico sarà in città - tra le 10:30 e le 11 - per parlare con il presidente Sebastiani ed il ds Delli Carri e per mettere, salvo clamorosi dietrofront, nero su bianco l'accordo sino a fine stagione. Ancora ieri a ora di cena il club parlava di valutazioni in corso, ma al di là di frasi di questo tenore, del tutto assurde in questa sagra dell'assurdo, la strada è tracciata. Ex allenatore di Pistoiese e Cattolica in D ed ex tecnico della Primavera di Napoli e Sassuolo (in neroverde ha vinto una Viareggio Cup con Sasanelli in rosa), Cascione è un emergente consapevole di avere davanti la prima grande occasione della carriera. E la vuole sfruttare. Ma come si è arrivati a questa scelta, di certo non la prima in lista per il club e non la più ambiziosa senza nulla togliere al buon Emmanuel? Petalo dopo petalo, la margherita biancazzurra era rimasta spoglia. Da venerdì sera dopo la pesante sconfitta di Rimini la panchina dannunziana era senza padrone. Mister Giovanni Bucaro aveva rassegnato subito dopo il triplice fischio della sua quinta gara da capo allenatore le sue irrevocabili dimissioni, che il club ha ufficializzato solo il giorno dopo alle ore 16 con uno scarno comunicato, quando la problematica (eufemismo) caccia al successore era già partita a suon di no incassati. Il motivo del diniego per tutti i primi candidati interpellati è stato comune: l'impossibilità di accettare un contratto fino al 30 giugno, con unico appiglio per la permanenza l'opzione di rinnovo automatico in caso di approdo in serie B. Scelta per avere le mani libere in estate da parte della società, se sarà ancora ancora questa, o per lasciare via libera nella scelta ad una nuova, se dovesse realmente arrivare dopo tante chiacchiere senza esiti. I playoff non sono affatto blindati e a 6 giornate dalla fine si ha più da perdere che non da guadagnare nel prendere in mano una squadra in profonda crisi e in una situazione ambientale complicata fino a quasi diventare potenzialmente esplosiva, se sei un trainer affermato. I primi no ricevuti dal management biancazzurro sono stati quelli di Delio Rossi e Bepi Pillon nella giornata di sabato. Il primo, che aveva già rifiutato un contratto da traghettatore a Catania e Lecco e che sta parlando con una società estera, aveva chiuso subito la porta, il secondo ha voluto riflettere bene perchè legatissimo alla piazza e desideroso di tornare in pista. Ma alla fine a malincuore ha dovuto anche lui declinare la proposta. La giornata di ieri è invece iniziata con gli approcci con Roberto Stellone, iniziati già la sera prima una volta appurata la situazione Pillon. L'ex Frosinone è legato al presidente Daniele Sebastiani e al direttore sportivo Daniele Delli Carri da un rapporto di stima ed amicizia ma anche lui non ha accettato un semplice ruolo da traghettatore senza prospettive di un progetto futuro legato alla sua permanenza, tanto più che da tempo è trapiantato in Abruzzo e conosce perfettamente l'umore della piazza. Le parti si sono incontrate, senza arrivare ad un accordo. E' stata poi la volta di Andrea Camplone, contattato a più riprese fino al no definitivo del tecnico. Tre i contatti con l'ex capitano del secondo Pescara targato Giovanni Galeone, l'ultimo è stato quello nel quale si è capito che non c'erano più margini per portarlo sulla panchina lasciata vuota da Bucaro. Si è passati infine a sondare il terreno con Cristian Brocchi che nel 2016 ha iniziato la sua carriera da tecnico tra i grandi addirittura guidando il Milan al posto del compianto Sinisa Mihajlovic. In rossonero in quella stagione ha disputato anche una finale di Coppa Italia contro la Juve, poi persa per 1-0 ai supplementari. La sua ultima esperienza è stata al timone del Vicenza, in B, nella stagione 2021-22, arrivata dopo la vittoria del campionato di C con il Monza targato Berlusconi e Galliani che l'anno dopo ha condotto sino alla semifinale playoff per la A. Nelle scorse settimane era stato contattato invano anche dal Catania di Pelligra. Ma anche Brocchi alla fine ha declinato. È nata così la virata su Cascione, una nuova scommessa per il club. Sarà quella vincente? Ai posteri l'ardua sentenza… Speriando non di condanna per il Delfino…

Commenti

Zarattini a PS24:"A. Paolucci è un grande uomo. Che sfide di Futsal in Abruzzo contro Montesilvano e Pescara..."
Affari tuoi - Il Delfino Rampante racconta...