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La grande lezione di vita di Mr Bepi Pillon

La salute prima del calcio e dei soldi

20.03.2020 11:01

La salute viene prima di tutto, del calcio e dei soldi: l'Italia ed il mondo lo stanno scoprendo forse solo adesso, in questa situazione di gravissima emergenza. .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml; charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") }

Ufficiale: Pillon e il Cosenza si sono separati. Le parole di Mr Bepi
Campionato in pausa causa emergenza Coronavirus, ma il calcio cadetto regala comunque una notizia ufficiale: si sono s...
biancazzurro Bepi Pillon è arrivato un segnale forte, fortissimo: la rescissione con il Cosenza per stare vicino ai suoi cari e al suo Veneto in questo momento durissimo. 

Dopo la scelta, il tecnico di Preganziol si è raccontato al blog di Gianluca Di Marzio in un bel pezzo che vi riportiamo integralmente:

"Guarda, stavo giusto tagliando l'erba del mio giardino. Era un po' alta... fortunatamente. Così il tempo passa. Vivo in campagna, in mezzo alla natura. In pace. Non esco dal recinto di casa". Bepi Pillon, 64 anni, ha deciso di stracciare il contratto che lo legava al Cosenza fino alla fine della stagione - con opzione di rinnovo in caso di salvezza - per stare vicino alla sua famiglia: il coronavirus fa paura e non va sottovalutato. "Ho rinunciato a dei soldi, certo, ma in questo momento non sono la priorità per me. Spero che la mia scelta venga rispettata. A casa ho una moglie e dei figli. Scherzi? Cosa pensavi che facessi? Fermarmi a Cosenza per mesi? Le persone a cui vuoi veramente bene devono essere sempre al primo posto, soprattutto in questi momenti complicati e di tensione. Io non le lascerei mai sole. Mai. Nonostante, e te lo garantisco, io sia innamorato del mio lavoro e la voglia di allenare era tantissima". L'ex allenatore di Pescara, Alessandria, Padova, Pisa, Carpi, Reggina, Empoli, Livorno, Ascoli, Treviso, Chievo, Bari, Pistoiese, Lumezzane, Genoa e Bassano ci racconta com'è andata per filo e per segno. 

Lunedì 9 marzo: Chievo-Cosenza. "La squadra non voleva partire. Io stesso non ero convinto fosse la cosa giusta da fare! Ma ok. Era una partita che bisognava giocare, sembrava dovessimo farlo a tutti i costi. Ci siamo messi la mascherina e i guanti e siamo andati a prendere l'aereo per Bergamo. Siamo atterrati esattamente lì e non ti nego ci fosse molta preoccupazione tra noi: c'è chi ha figli, una famiglia. Abbiamo finito la sfida e nel post gara io sono andato direttamente a casa, restando così a Treviso. Sennò ti immagini? Sarei dovuto tornare a Cosenza e trascorrere un periodo di auto-isolamento lontano dai miei cari. Chissà per quanto. Per ritornare a casa? Avrei trovato un volo disponibile nelle settimane successive? Così qualche giorno fa ho chiamato prima il ds Trinchera e poi il presidente e ho spiegato loro la situazione. Mi hanno ascoltato, hanno capito: hanno accettato la mia scelta. Ribadisco mia, solo mia". Nelle ultime ore è arrivato anche il comunicato ufficiale del club: al suo posto tornerà Braglia.

"Qui in Veneto gli ospedali rischiano di riempirsi, saturarsi completamente. Bisogna rispettare le normative del governo altrimenti non ci rialzeremo, tutto questo non si ferma". Bepi taglia l'erba e resta a casa con la sua famiglia. Il modo migliore per sperare che tutto questo finisca. 

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