Prima squadra

Brutto, intimorito e senz'anima

Viaggio a 360° nella crisi del Pescara: problema tecnico, mentale o entrambi?

14.02.2023 00:01

A CURA DI MATTEO SBORGIA

Brutto, intimorito, senza idee ,anima e gioco. Si può riassumere così l'insoddisfacente pareggio che il Pescara ha ottenuto  domenica ad Andria. Contro i pugliesi, ultimi in classifica, i biancazzurri non sono riusciti a   creare nitide occasioni da goal, ma  solo ad avere il solito, stucchevole, sterile e improduttivo possesso palla. Risultato? Non c'è stato il tanto auspicato cambio di passo; il 3° posto è tutt'altro che blindato(l'Audace Cerignola è a - 6); a questo punto si è autorizzati a pensare che il roboante 5-0 interno rifilato al Potenza una settimana fa sia solo un fuoco di paglia, ma una rondine come si sa non fa mai primavera. Il Delfino non può dirsi guarito, anzi è ancora pienamente  malato. La squadra di Colombo  non solo ha dimostrato di non avere un'anima, un'idea ma neanche il giusto atteggiamento. Se non hai gioco, devi almeno essere cattivo( sportivamente parlando). Nulla di tutto questo è stato palesato. Ma non solo: è  inutile arrivare tantissime volte(soprattutto nel primo tempo) al limite dell'area avversaria e non avere mai la ‘forza’ e il coraggio  di provare con determinazione il tiro dalla distanza, preferendo magari affidarsi ad un improduttivo fraseggio e/o a improvvise imbucate. Oppure alle  estemporanee giocate dei singoli(decisamente deludente l'apporto di Rafia e Merola).  Nel calcio fa goal chi tira e quasi mai chi ha la presunzione di entrare in porta con il pallone.  Bisogna capire, inoltre una volta per tutte, che in C i campi (in pochissime occasioni) sono conformi al bel gioco e regolarsi di conseguenza senza fare ricorso ad  alibi   di nessun tipo. Occorre entrare in campo con agonismo e determinazione ogni domenica, comprendendo cosa fare e quando farlo. Si deve essere consapevoli che lo spartito(il modo di giocare) non può essere sempre lo stesso, ma va settimanalmente mutato in base all'avversario di turno. La Fidelis Andria è stata brava a chiudere gli spazi e i varchi e a ripartire, quando succede ciò Delle Monache e compagni vanno in difficoltà. Bisogna ammetterlo. Il fatto di non aver subito gol per la terza partita di fila, non può essere motivo di vanto: di fronte c'era il peggiore attacco del campionato(18 reti segnate complessivamente dai pugliesi di cui 3 nelle ultime 12 partite). La truppa di Colombo, in definitiva, fa fatica quindi a creare occasioni e a segnare: gli adriatici sono rimasti a  digiuno in 6 delle ultime 9 gare al cospetto di Picerno, Avellino, Crotone, Foggia, Monterosi e, appunto, Andria. In più potrebbe  nuovamente esserci anche  lo spettro di una problematica  di carattere mentale, come evidenziano le dichiarazioni post gara di Emmanuel Gyabuaa. “Bisogna cercare di restare in alto così e non affondare di nuovo”, queste le sue parole. Cosa vogliono dire? Indubbiamente che il Pescara non è mentalmente guarito, ma la squadra è ancora impacciata perchè prigioniera delle sue stesse paure. E se la mente non gira nel modo giusto, le gambe conseguentemente fanno lo stesso.  Ci auguriamo di sbagliare ma se le cose stanno ancora così, non si andrà lontano. Il timore non aiuta, anzi, fa commettere errori soprattutto in questo tipo di situazioni e contesti.  A chi di dovere il compito di trovare le giuste soluzioni. Si faccia presto però,  perchè il tempo scorre velocemente e difficilmente perdona.

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