Prima squadra

Ciao Delfino, vado ad Harvard. La storia

Da Il Messaggero

22.02.2021 00:57

La storia di Ale Arlotti, che vi abbiamo anticipato, negli ultimi giorni ha riempito le cronache, non solo sportive, di giornali, tv e siti internet. Da Il Messaggero, a firma D'Angelo, vi riproponiamo un racconto sulla vicenda contenete anche le parole di mister Iervese. Buona lettura

PESCARA Calcio addio, vado ad Harvard. Alessandro Arlotti lascia il Pescara e chiude, a soli 20 anni, la sua carriera da calciatore professionista. Il giovane attaccante della Primavera biancazzurra una settimana fa ha salutato tecnici e compagni di squadra ed è andato via. Nessuna delusione, nessun secondo fine o gioco di mercato: Arlotti, nato a Nizza nel 2002, ha scelto lo studio e una vita dall’altra parte dell’oceano. Andrà negli States, nella prestigiosa università di Harvard. Quando ha saputo che la sua candidatura era stata accettata dal college statunitense, non ha avuto dubbi. Meglio mettersi sui libri, giocando per divertimento con la squadra universitaria dell’Harvard Crimson, e diventare un grande professionista fuori dai campi di calcio.

Eppure, Arlotti era ritenuto una promessa a livello internazionale. L’estate scorsa era stato annunciato dagli operatori di mercato come uno dei colpi più interessanti a livello italiano: il Pescara se l’era assicurato a parametro zero dopo l’esperienza nelle giovanili del Monaco, blasonato club transalpino. Arlotti era anche un perno nelle nazionali giovanili: ancora fresco il suo titolo di vice campione d’Europa Under 17. Subito in ritiro con la prima squadra, maglia numero 29 e il sogno di esordire in serie B. Tra Oddo e Breda, nonostante la mancanza di attaccanti in rosa, per il giovane attaccante non c’è stata alcuna chance di assaporare il calcio professionistico. Anche con la Primavera, le occasioni sono state pochissime, a causa dello stop per Covid al campionato tra ottobre e gennaio. Due le presenze totali, contro Frosinone e Crotone. “Una settimana fa mi ha messo al corrente della sua scelta e ha salutato i compagni – racconta l’allenatore della Primavera, Pierluigi Iervese – . Ne ho parlato molto nello spogliatoio agli altri ragazzi della squadra, questa storia deve insegnarci tanto”. Quali motivazioni hanno spinto Arlotti a dire addio al calcio italiano e a un contratto professionistico: “Finora aveva giocato una partita da titolare e un breve spezzone. Alessandro è davvero molto intelligente, ha fatto una scelta da ammirare. Quando è andato in prima squadra, ha capito che c’erano delle difficoltà. E’ stato realista, ha capito che gli mancava qualcosa per potersi imporre a certi livelli – spiega Iervese – . E ha fatto una scelta diversa. Vi assicuro che non è facile sentir parlare un ragazzo come ha fatto lui. Ci sono tante cose belle e importanti da fare per realizzarsi nella vita, con grande maturità lo ha capito e ha voltato pagina”.

Commenti

Per provare a salvarsi serve una media playoff
Pari esterno per il Pescara Primavera