Prima squadra

Bruno: "Serviva cazzimma per tutto il campionato"

Le parole del mediano biancazzurro

15.04.2017 21:51

Nessuna sorpresa nell’uovo di Pasqua biancazzurro. Con il minimo sforzo, la Juventus ha espugnato l’Adriatico e non ha regalato un sabato pomeriggio indimenticabile al popolo pescarese. Quello che avrebbe voluto Alessandro Buno. Non ha i mezzi tecnici di Pjanic, o il senso tattico di Marchisio (tanto per citare gli ultimi suoi dirimpettai), ma la grinta di certo non gli fa difetto.

Forse quella di Alessandro Bruno non è la favola del brutto anatroccolo diventato cigno, ma un nuovo esempio della classe operaia che va in Paradiso. Dalla Juve alla Juve, per lui un girone da protagonista in serie A all’età di 33 anni pur nel disastroso campionato del suo Pescara. Contro i bianconeri ha esordito nella massima serie a Torino e ieri è stato titolare: «Ho calcato campi che non avrei mai pensato, con la volontà, la dedizione ed il sacrificio ci sono riuscito dopo aver fatto davvero la gavetta. Quello che oggi, forse, molti ragazzi non fanno. Sono partito dal basso e questa cosa mi inorgoglisce», dice Bruno a fine gara proprio nella settimana in cui gli è stato notificato il deferimento per fatti risalenti alla sua militanza nel Latina. «Purtroppo l’Italia è così, si fa tanto rumore per nulla. Non so come andrà a finire questa situazione, penso solo una piccola ammenda, comunque», commenta.

Venendo alla gara con i bianconeri: «Volevamo fare uno scherzetto alla Juve e non ci siamo riusciti, nonostante una nostra buona partenza. Avevamo preparato la gara cercando di aggredirli o di restare tutti compatti dietro, a seconda delle circostanze, e mai a metà strada. La stessa cazzimma (dice proprio così, ndr) messa oggi in avvio l’avremmo dovuta mettere in tutto il campionato», dice, «nei primi venti minuti abbiamo anche creato qualche grattacapo alla Juve ma purtroppo le partite durano novanta minuti e non siamo stati in grado di avere quella concentrazione per tutta la gara. Poi la Juve, per sua fortuna, ha giocatori in grado di risolvere le partite anche concedendo loro solo mezzo metro e così è stato in occasione del primo gol. La loro qualità fa sempre la differenza. Se mi aspettavo la Juve con tanti big in campo? Ci hanno rispettato, forse temevano le nostre motivazioni», è il suo pensiero. «Abbiamo lottato comunque sino all’ultimo minuto e questa cosa ci inorgoglisce, il Pescara non ha fatto da vittima sacrificale». E ora? Il campionato è ancora lungo e solo l’aritmetica non condanna ancora i biancazzurri alla retrocessone ufficiale: «Dobbiamo dare il massimo fino alla fine, fino all’ultimo secondo per rispettare la società ed i nostri tifosi. Resterò? Vediamo cosa diranno la società ed il mister, non voglio essere di intralcio a nessuno ma ho sempre dato tutto dal primo momento in cui sono arrivato». 

Uomo spogliatoio apprezzato molto da Oddo, nel mirino dei tifosi per la sua relazione con la figlia del presidente sebastiani, resterebbe volentieri in biancazzurro. E' tardi adesso per pensare al campionato, ma forse troppo presto per pensare al 2017-18....

 

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