Prima squadra

Un mercato totalmente insufficiente

Sarà il campo a giudicare, ma le premesse non sono positive

01.02.2020 12:50

Chi si aspettava i fuochi d'artificio è rimasto totalmente deluso. Il Pescara ha concluso la sessione invernale di calciomercato a bocca asciutta per quanto riguarda i rinforzi. Sarà il campo, ovviamente, a dare l'ineluttabile responso, ma è convinzione diffusa che la rosa esca da questo mese di mercato indebolita più che rinforzata. Facile capire il perchè. Alla base che c'era, andavano aggiunti un (vero) bomber e qualche puntello per gli altri reparti. Andavano poi sfoltiti i ranghi dagli esuberi. Su quest'ultimo punto le cose sono andate meglio, anche se poi nel calderone delle cessioni sono finiti Ciofani e Vitturini che avrebbero fatto certamente comodo, soprattutto se la guida tecnica dovesse insistere con il 3-5-2.

Il tanto ricercato centravanti, necessità acclarata dall'infortunio di Tumminello - esattamente un girone fa - e obiettivo dichiarato pubblicamente dalla società, non è arrivato nemmeno al fotofinish. Doveva essere preso nei primi giorni di febbraio, non è proprio arrivato. In rosa restano Maniero e Borrelli come prime punte, Brunori è andato via: non possono bastare, a meno di improvvise "esplosioni" dopo aver griffato 4 gol in due, 2 dei quali dagli undici metri in un intero girone

Nell'ultimo giorno di trattative il Pescara ha chiuso positivamente per gli arrivi di Manuel Pucciarelli, jolly offensivo proveniente dal Chievo, e di Luca Clemenza, trequartista della Juventus Under 23, entrambi in prestito: buonissimi elementi, per carità, ma erano quei puntelli ulteriori dei quali parlavano prima. Ed invece sono stati la parte principale del mercato in entrata, oltretutto arrivati dopo una cessione eccellente, quella di Machin passato al Monza di Berlusconi in C. Pucciarelli, ad esempio, è elemento valido ma quale collocazione tattica può avere nel 3-5-2? Si cambierà modulo per sfruttarlo al meglio? In tal senso il 4-2-3-1 e il 4-3-3 appaiono le scelte tattiche più idonee. Ma questi sono ragionamenti che dovrà fare Legrottaglie (o chi per lui se si dovesse cambiare ancora).

Per tutto il giorno, ieri a Milano Sebastiani e Bocchetti hanno trattato con il Perugia per uno tra Iemmello e Melchiorri, ma invano. Hanno poi movimentato il mercato dei giovani con vari affari con Benevento, Parma e Juventus, utili probabilmente al bilancio ma non di certo al progetto tecnico della prima squadra nell'immediato. La cronaca la conoscete, vi abbiamo tenuto compagnia per tutto il giorno con gli aggiornamenti minuto per minuto, e dunque è inutile riproporla. La società ha fatto sapere che non è escluso un ricorso al mercato degli svincolati, ma il grande nome disponibile – quello di Alessandro Matri – non sembra alla portata. E su piazza non sembrano esserci uomini in grado di far fare al Delfino il salto di qualità. La classifica è corta, ma forse più che ai playoff bisognerà inizierà a tenere d'occhio per bene lo specchietto retrovisore per mantenere un margine di sicurezza sulla zona caldissima della graduatoria. 

La tifoseria è particolarmente delusa e lunedì, per il posticipo dell'Adriatico contro il Cosenza, è possibile che l'operato della società venga platealmente contestato. La piazza è in fermento, si moltiplicano i commenti negativi (soprattutto sui social) e c'è grande insoddisfazione. Le premesse per la seconda parte di stagione sono queste, un mercato totalmente negativo e il malumore crescente della piazza. Adesso sarà solo il campo ad esprimere l'ineluttabile verdetto. 

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