Prima squadra

Delfino punito oltre i propri demeriti nel Cavalluccio-Day

Cesena vittorioso solo al fotofinish: ma la B è meritatissima

31.03.2024 08:13

Il Cesena festeggia la B aritmetica, il Pescara mastica amaro. E' bastato un gol di Pierozzi sui titoli di coda del match per regalare vittoria e promozione al Cavalluccio, che aveva temuto di dover rinviare la festa grazie ad un Delfino ordinato e gagliardo, punito sui titoli di coda del match oltre i propri demeriti. 1-0 il finale del Manuzzi davanti a oltre 15mila tifosi, dei quali quasi 500 provenienti da Pescara. Per il calcio di inizio mister Emmanuel Cascione aveva deciso di confermare integralmente l'undici proposto una settimana prima al suo debutto in panchina, contrariamente a quanto ventilato alla vigilia, e dunque lasciando ancora fuori Franchini e confermando Dagasso in mediana. La scelta si rivelerà felice. Sin dalle prime battute è stato chiaro il copione tattico nella bolgia del Manuzzi: padroni di casa a fare la partita, tenendo costantemente il possesso palla, e ospiti corti, compatti e dediti ad un'interpretazione del match a base di contenimento e ripartenze rapide una volta riconquistato il pallone. E proprio dal pressing alto di Aloi è nata la prima occasione del match, al 9', con Cuppone che ha chiamato Pisseri alla prodezza per mantenere la sua porta immacolata. In realtà l'azione appena descritta è stata una parentesi in uno sterile monologo bianconero perchè alle intenzioni biancazzurre non sono seguiti i fatti: un Cavaluccio volitivo ha infatti schiacciato il Delfino sulla propria trequarti senza dar modo agli avversari di uscire fuori dal proprio guscio. La squadra di Cascione si è fatta apprezzare per capacità di soffrire e distanze tra i reparti, ma avendo un baricentro molto basso aveva troppi metri da coprire in contropiede per puntare alla porta avversaria. La coperta corta biancazzurra ha comunque prodotto un'altra occasione da rete con un bolide di Aloi da fuori area che non ha centrato il bersaglio per poco ed alcune trame potenzialmente interessanti ma imprecise nel loro sviluppo. Nel finale di tempo Squizzato e soci hanno rinunciato al pressing alto per attendere il Cesena ancor più dietro, cercando di chiudere ogni varco facendo densità ed occupando tutti gli spazi con il raddoppio sistematico sui portatori di palla romagnoli. Cascione aveva infatti deciso di schermare i due centrocampisti avversari, che sono i veri fulcri del gioco della capolista dei record, e di arginare le corsie esterne per lasciare ai soli centrali difensivi bianconeri la licenza di impostare l'azione. E l'idea ha pagato, tanto che all'intervallo si è poi giunti sul risultato di 0-0, giusto per quanto si è visto nei primi 45'. All'intervallo non è stata decisa alcuna sostituzione dai tecnici, ma la girandola dei cambi è stata solo procrastinata. Il Pescara è stato più pericoloso, prima con Accornero e poi con Dagasso, in un copione non dissimile da quello del primo tempo, con tanto possesso palla bianconero ma del tutto sterile. Cangiano e Franchini per Accornero e Dagasso le prime mosse di Cascione, che ha iniziato a vedere i suoi un po' stanchi e in difficoltà sui giri aumentati del motore cesenate, fluidificato dai cambi decretati da Toscano che in 30 minuti ha terminato tutti gli slot a disposizione per rivitalizzare un Cavalluccio meno fluido nella sua proposta offensiva rispetto al consueto. Nel finale Cascione ha gettato nella mischia Edo Vergani, assente dall'infortunio rimediato ad Arezzo lo scorso 21 gennaio, avvicendando il generosissimo Cuppone, ma a trovare il gol che vale vittoria e promozione è stato il Cesena, con Pierozzi al minuto 87. Da lì in poi è stata solo festa bianconera. Legittima. Meritatissima. Cammino da record, quasi simile a quello del Catanzaro di un anno fa. Forse meno prepotente, ma dallo stesso identico risultato. E nell'uovo di PAsqua bianconero c'è stata la scontata sorpresa della promozione anticipata in B. 

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