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Petterini a PS24: "Pescara? Tre anni indimenticabili in una città stupenda"

21.04.2016 09:15
A CURA DI MATTEO SBORGIA - Filippo Petterini, ex difensore del Pescara (arrivato in riva all’Adriatico nell’estate del 2009, ha conquistato  ben due promozioni, o meglio una e...mezza!, con la maglia biancazzurra) ha rilasciato un’intervista ESCLUSIVA a PescaraSport24. Come e quando è nata la sua passione per il calcio? Beh, sin da piccolo- come accade a  tutti i bambini del resto- il pallone è il  primo oggetto  con cui si gioca. Quando mi capitava di avere un pomeriggio senza compiti, ne approfittavo per andare a giocare al campetto con i miei amici. Quando ha capito che una “semplice passione” stava diventando una professione? Crescendo mi sono reso conto di essere “portato” per questo sport. Comunque- ci tengo a dire- che il calcio rimarrà per me sempre una passione . Che importanza ha avuto nella sua carriera la “gavetta”? Non lo so sinceramente. Quello che posso dire con certezza è che oggi si arriva a certi livelli con meno fatica rispetto a prima. Con questo non voglio affatto sminuire quei giovani che calcano palcoscenici prestigiosi, anzi. Quali sono stati gli allenatori più importanti nel suo percorso professionale? Ne ho avuti tanti di allenatori bravi. Bisoli è stato importante per me, Zeman è unico. Di Francesco- però- è il migliore di tutti a mio avviso. Se le dico Pescara? Tre anni indimenticabili vissuti in una città stupenda. Lei, proprio a Pescara, nell’anno di Zeman, ha avuto la possibilità di giocare con Verratti, Immobile, Insigne. Qual è a suo avviso il giocatore più forte di questo fantastico trio? Sono tre giocatori formidabili, ma Verratti è il più forte di tutti. Parliamo del presente: il Pescara attuale, secondo lei,  può ambire alla Serie A? Seguo ogni sabato il Pescara. Dopo un periodo di flessione, ora si sta riprendendo alla grande. Spero davvero che possa essere protagonista nei Play Off . Lei è una persona estremamente ironica e solare. Che valore ha l’ironia nella sua vita? Fondamentale. Io sono così: vedo e cerco sempre il lato positivo delle cose. Nella vita di Filippo Petterini, oltre al calcio, cos’è veramente importante? La risposta è semplice. Mio figlio, la mia ragazza e la mia famiglia. Attualmente cosa “combina”  Filippo Petterini? Gioco ancora per passione a calcio vicino casa(al Subasio in Eccellenza umbra), ho 36 anni e non me li sento per niente.  Oltre al calcio, che pratico ancora per passione, lavoro. Ho un contratto con l’Umbria Bet società di scommesse sportive.  

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