Prima squadra

Come sarà il Pescara di Cascione?

Sabato il debutto in una partita già fondamentale

20.03.2024 08:15

Si riparte dai concetti già noti alla squadra, anche se non proprio dagli stessi di prima. D'altro canto, mister Emmanuel Cascione ha lavorato da calciatore con Zdenek Zeman proprio a Pescara nella fantastica annata 2011-12 e conosce perfettamente filosofia, idee e metodologie del Demiurgo di Praga che in lui aveva trovato un perfetto interprete in campo. Ed è proprio un elemento come il Cascione giocatore uno di quelli che manca ad un undici che ha evidenziato in queste prime 32 partite evidenti limiti, non solo tecnici e tattici ma anche e soprattutto caratteriali. In estate la squadra, anche se male, era stata costruita per essere affidata proprio a Sdengo e col boemo e il suo staff ha lavorato per mesi, dunque è del tutto naturale riprendere il filo del discorso interrotto e riannodarlo per provare a sfruttare i punti di forza di un gruppo giovane ma comunque di talento e che deve uscire da un brutto e lungo periodo di flessione. 8 sconfitte nelle 13 partite disputate nel girone di ritorno sono un fardello pesantissimo da sostenere ed è chiaro che il nuovo tecnico dovrà lavorare in primis sul piano mentale per liberare la testa della squadra, riportare un po' di serenità dopo le tante vicissitudini degli ultimi tempi (l'addio di Zeman, la contestazione alla società, il caso Sasanelli, il nuovo ribaltone e la crisi di prestazioni e risultati) e ridare entusiasmo, ma dovrà necessariamente incidere anche sul piano tattico. Il 40enne tecnico nativo di Catanzaro ripartirà da quanto seminato da Zeman, ma ovviamente metterà del suo per provare ad incidere e lasciare il segno nella prima, vera occasione della sua carriera. Da soli due giorni Cascione ha preso in mano le redini del Delfino e forse è ancora presto per capire quali precisi connotati tattici avrà la sua creatura, ma è già possibile ipotizzare quali saranno i fili conduttori del suo Pescara. Nelle sue precedenti esperienze in panchina, Cascione ha sempre puntato su un calcio manovrato, aggressivo e dotato di buon possesso palla, benchè non legato ad un unico modulo, e pur nella complicata situazione attuale anche a Pescara farà lo stesso. A Cattolica e Pistoia in D e a Napoli e Sassuolo nelle principali squadre giovanili dei due club ha variato assetto in base alle caratteristiche degli uomini, ma non la filosofia, e anche qui non tradirà il suo credo per affrontare il delicato momento con un tipo di calcio speculativo. Come Bucaro probabilmente vorrà un baricentro più basso rispetto a prima nella ricerca di un vero equilibrio tra le due fasi, garantendo al contempo una maggiore protezione della difesa con uno solo dei terzini che si alza a turno, ma differentemente dall'ex vice di Sdengo non si affiderà alla difesa a 3 ma tornerà ad una retroguardia a 4 e al tridente. Non rinuncerà alla volontà di produrre un calcio propositivo ed offensivo, anche se meno estremo ed arrembante di quello di Zeman, anche perchè la squadra ha questo nelle sue corde e su questo ha lavorato sin da luglio. Si ripartirà probabilmente dagli uomini più solidi e con più esperienza sabato contro il Pontedera e dunque dai centrali Brosco e Di Pasquale e dai centrocampisti Aloi e Franchini, perchè adesso la squadra ha necessità di trovare punti di riferimento carismatici. E si ripartirà ovviamente da Merola, il capocannoniere del Delfino, che sarà il catalizzatore di un tridente completato da Cuppone ed Accornero. Senza Cangiano, toccherà a loro tre provare a scardinare la difesa toscana, realizzare il sorpasso in classifica e regalare un debutto felice al nuovo trainer. 

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