Prima squadra

Zeman: "Sono convinto di restare"

20.12.2017 15:29

La sensazione è che anche la gara di Ascoli rappresenti un "esame" da superare per Zeman, l'esonero resta dietro l'angolo e solo i risultati positivi possono salvare il boemo. Di dimissioni proprio non vuol sentirne parlare, la motivazione sarebbe: "Sono convinto di andare avanti con il Pescara perchè possiamo fare bene". Parola di Zeman che, però, prosegue: "Non ho sentito e nè visto il presidente Sebastiani. Lui deve chiarire cosa vuole fare, io non ho dubbi. Le parole del presidente le interpreto in un solo modo, ma mi tengo tutto per me. Forse è stata fatta un po' di confusione, quello che è successo è successo. Sono a disposizione e vorrei continuare".

Prima di analizzare la sfida del Del Duca di Ascoli, Zeman torna sul match vinto contro il Novara: "Per em abbiamo fatto bene tanto nel primo quanto nel secondo tempo, c'era la giusta mentalità. La squadra mi ha dato soddisfazioni per il comportamento. Nel secondo tempo si è giocato un calcio che non è mio, ma c'è stata determinazione e voglia, cosa che non c'era stata nelle rimonte subìte nelle settimane scorse".

Quindi l'Ascoli, Zeman parla innanzitutto della difesa da cui si aspetta un rendimento migliore: "Coda sta bene, si è allenato ed è a disposizione. Per domani abbiamo quattro difensori centrali, magari non tutti al 100%, bisogna vedere come riescono a stare insieme in mezzo al campo. Stendardo non ha problemi fisici, Bovo sì ma sa stringere i denti. Mazzotta è terzo nella classifica dei terzini sinistri di Serie B, quindi tanto male non ha fatto. Da sinistra abbiamo fatto tanti gol, ma da quel lato da un punto di vista difensivo non hanno dato lo stesso apporto".

Zeman - Cosmi è anche il match di due modi di interpretare il calcio: "La mia squadra dev'essere più aggressiva dell'Ascoli. Cosmi lo conoscete meglio voi, è un grintoso, è la sua caratteristica principale e cerca di trasferirla ai suoi".


Sui fischi (e cori) della curva nei suoi confronti, Zeman sembra non preoccupato: "È normale la contestazione con questi risultati, è successo anche l'anno scorso. È la squadra che deve portare i tifosi dalla propria parte, e io mi sento parte della squadra. Poi magari sono antipatico, ma non solo a chi ha fischiato". 

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