Prima squadra

Il mese determinante: è un dicembre di fuoco per il Delfino

4 gare fondamentali per la truppa

05.12.2025 08:08

Dicembre di fuoco per il Pescara. L'ultimo mese dell'anno solare diventa già cruciale per il Delfino, che da ultimo in classifica è chiamato a risalire la china o almeno a restare agganciato al treno salvezza. Quattro partite, tutte complicate, equamente divise tra esterne e casalinghe (quelle all'Adriatico sono consecutive), che sono già determinanti: facendo un filotto di risultati utili, infatti, i biancazzurri potrebbero scalare posizioni in una classifica ancora corta nelle zone calde (10 squadre in 8 punti, dai 9 della banda Gorgone ai 17 di Reggiana e Padova) mentre in caso di più scivoloni la truppa potrebbe staccarsi già, complicando anche le manovre di mercato in vista dell'ormai imminente riapertura della sessione invernale. Con la squadra già lontana dalla zona salvezza, infatti, sarebbe ancor più difficile convincere calciatori di spessore a sposare la causa pescarese, contando anche che la disponibilità economica del club di Sebastiani non consentirà spese folli per portare in riva all'Adriatico gli elementi idonei e funzionali a inseguire l'obiettivo stagionale. Il girone d'andata si chiuderà solo con la prima partita del 2026, la trasferta di Castellammare di Stabia di sabato 10 gennaio alle ore 17:15, a mercato già aperto, dunque i prossimi 360 minuti rappresentano da un lato un momento chiave nel quale cercare di prendere più punti possibile seguendo il canovaccio tattico già impostato e dall'altro il prologo alla breve sosta del torneo che sarà fondamentale per poter lavorare con maggiore serenità sulla nuova impostazione che mister Giorgio Gorgone intenderà proporre. Si parte da Bari, al cospetto dell'ex Vivarini, in una situazione ambientale rovente per i Galletti che potrebbe essere al contrario un fattore positivo per il Delfino. I gruppi organizzati della Curva Nord biancorossa, infatti, hanno deciso di non entrare allo stadio lunedì e di non sostenere la squadra e daranno vita proprio quel giorno a una manifestazione di protesta che partirà dal centro della città. Dopo la trasferta dell'Immacolata Concezione, capitan Riccardo Brosco e compagni avranno due partite di fila in casa, a portare il computo delle gare interne a 10 in 17 uscite (finora, dei 9 punti messi insieme 7 sono stati conquistati nelle 8 uscite nell'impianto amico), che dovranno essere sfruttate al meglio anche se gli avversari sono certamente ostici. Si partirà con la sfida al sorprendente Frosinone, oggi secondo a 28 punti, a due dalla vetta occupata dal Monza, che lontano dalla Ciociaria ha perso una sola volta, vincendo in 5 circostanze e pareggiando 2 volte con 13 gol fatti e 7 subiti: ben 17, dunque, i punti conquistati in trasferta, uno score da vera big che l'ex Vergani e soci vorranno ritoccare in meglio in Abruzzo domenica 14 alle 17:15. Sei giorni dopo, dunque sabato 20 con calcio di inizio alle 19:30, ci sarà il test interno contro la Reggiana, una delle squadre che si dovrà cercare di risucchiare nelle sabbie mobili della graduatoria. Ma la partita da cerchiare già oggi in rosso è il lunch match post natalizio in casa dello Spezia dell'ex Gianluca Lapadula. La partita finale del 2025, in calendario sabato 27, è quella da non fallire per nessuna ragione al mondo. Si tratta di uno scontro diretto delicatissimo, contro una squadra costruita in estate per migliorare la finale playoff della scorsa stagione ma che è partita malissimo e che, come il Delfino, ha già cambiato guida tecnica (il pescarese Luca D'Angelo è stato sostituito dall'ex ct azzurro Roberto Donadoni). Vincendo di misura il derby con la Samp nell'ultimo turno, gli Aquilotti per la prima volta in stagione hanno lasciato l'ultimo posto e sono ripartiti nella loro scalata verso un posto al sole. Il Pescara in Liguria, contro l'Entella, ha preso uno dei suoi (attuali) 2 punti esterni (l'altro a Catanzaro, al debutto in panca di Gorgone), in una gara nella quale è stato raggiunto in pieno recupero. Poteva essere la svolta della stagione (e della gestione Vivarini), è stata invece l'ennesima occasione sciupata di un'annata che sembra già sciagurata. Ma che può, anzi si deve, raddrizzare. Ecco perchè la gara del Picco è già la partita della vita. Ma lo sarà per entrambe le contendenti. 

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