Prima squadra

Riccardo vs Riccardo, Maniero vs Brosco: amici della Zemanlandia biancazzurra 2011-12 adesso contro

Verso Pescara-Turris

17.03.2023 08:09

Storie di amici contro, legati dalla Zemanlandia biancazzurra 2011-12. In Pescara-Turris si ritroveranno contro due protagonisti di quella stagione fantastica, voluti all'epoca da Delli Carri e ritenuti preziosi dal demiurgo boemo che, come oggi, era il condottiero del Delfino. Stiamo parlando di Riccardo Maniero e Riccardo Brosco, più di due semplici alternative in quella stagione e oggi perni, rispettivamente, di Turris e Pescara. Maniero, per la prima volta dopo l'ultimo addio, giocherà da avversario all'Adriatico. Aveva lasciato il Pescara in B, segnando uno dei due gol della gara di andata dei playout col Perugia nel 2020, lasciato andare da svincolato e poi rimpianto, perchè da allora, in C, è sempre andato in doppia cifra. Gli addii al Pescara del bomber campano sono sempre stati traumatici. Arrivato in comproprietà dalla Juve e riscattato proprio per volere di Delli Carri, che poi lo portò a Catania a gennaio 2015 scatenando le ire dei tifosi pescaresi, Maniero era il titolare designato del Delfino 2011-12, dopo un precampionato a suon di gol. «E' più bravo tecnicamente di Immobile, ma Ciro ha più voglia», ha sentenziato anni dopo Zeman, che lanciò come titolare l'attuale attaccante della Lazio alla prima partita, a Verona, perchè alla vigilia Maniero aveva avuto un comportamento non gradito al sergente di Praga. Immobile si prese la casacca da titolare e non la mollò più, legittimandola con 28 gol in 37 partite. «Eravamo in viaggio e c’era un caldo terribile, così arrotolai i pantaloni della tuta fino alle ginocchia», raccontò Maniero alla vigilia di Pescara-Novara del dicembre 2017, col Delfino in B e Zeman da poco tornato in riva all'Adriatico. «Si avvicinò Cangelosi e mi disse che non era un bel vedere, però la temperatura era superiore ai 30 gradi e non li abbassai. Quando arrivammo allo stadio, Zeman mi disse di andare in tribuna». Anche Ricky, però, fu fondamentale in quella stagione, come uomo spogliatoio (ZZ a gennaio si oppose alla sua cessione per prendere Maurito Icardi, allora imberbe prospetto della Samp) ma anche in campo. Fuori dal rettangolo verde strinse un'amicizia fraterna proprio con Immobile e con Insigne e Verratti, in campo siglò in pieno recupero l'eurogol all'ultima giornata contro la Nocerina di Auteri che consegnò al Pescara il primo posto in campionato, davanti alla corazzata Torino. In campo quel giorno c'era anche Brosco, titolare nella giornata del trionfo dopo un anno da alternativa alla coppia titolare Romagnoli-Capuano. Era arrivato con l'etichetta di nuovo Ubaldo Righetti, dati i trascorsi alla Roma, lasciò l'Abruzzo alla fine di quella stagione per diventare una bandiera del Latina, che condusse fino ad una storica finale playoff di B. Nell'annata dei record del Pescara 2011-12 furono 22 le presenze del difensore, più schivo e riservato rispetto all'omonimo fuori dal campo ma altrettanto importante per le fortune di quel Delfino. E di quello attuale, perchè Brosco è tra i pochi che conosce già metodi e movimenti del 4-3-3 zemaniano e forse non è un caso che porta anche la sua firma la prima, e finora unica, vittoria di ZZ dal suo ritorno ter in riva all'Adriatico. All'andata, il Delfino ancora targato Colombo, vide la sfida tra i due amici solo per una manciata di minuti. Maniero, affetto da problemi fisici, entrò solo a metà ripresa, nel tentativo, poi risultato vano, di evitare il ko ai suoi. Brosco, invece, siglò la prima delle 3 reti pescaresi a una settimana di distanza dal ko con il Catanzaro che aprì l'involuzione biancazzurra che poi ha portato all'esonero di Colombo e al ritorno di Zeman.

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