
Dagasso: "Un sogno la B col Pescara. Sul futuro, Baldini e Vivarini..."
Parla il gioiello
Matteo Dagasso è il gioiello più lucente della bottega biancazzurra. Piace in serie A, ma lui vorrebbe restare comunque almeno un anno a Pescara per coronare un altro sogno dopo quello di aver riportato la sua squadra del cuore in B. Premiato come “Giovane Abruzzese del 2025” al XXI Premio Rocky Marciano, il canterano non nasconde di avere grandi aspettative per il 2024-25.
Oggi è un mese esatto dalla promozione, che sensazioni hai oggi?
“Sono stato al mare, con gli amici e la mia ragazza, dopo una piccola vacanza ma le emozioni di quella sera non si sono cancellate. Ogni giorno, ancora adesso, sembra l'immediato post Ternana, è un'emozione che mi porterò dentro per tantissimo tempo. La B era il sogno di tutta la città, per me vale doppio perchè sono pescarese. Vincere con un gruppo di amici è stato un valore aggiunto, lunedì scorso ci siamo rivisti al matrimonio di Merola ma ci sentiamo quotidianamente tutti. Bisogna credere sempre nei propri sogni, perchè come abbiamo dimostrato noi è possibile realizzarli. Sin dal primo giorno mister Baldini ha avuto le idee chiare, ci ha sempre detto che saremmo andati in B. E alla fine ha avuto ragione”
Quella del 7 giugno è stata una serata thrilling, cosa ti resta dentro di quella partita?
“L'espulsione e la sofferenza sugli spalti dopo il gol di De Boer. Un'ora lunghissima in tribuna, insieme a Merola e Squizzato che erano squalificati. Quando Plizzari si è fatto male ci siamo subito chiesti chi potesse andare a giocare in porta, avendo già terminato tutte le sostituzioni, e mentre ci interrogavamo abbiamo sentito il boato dello stadio e visto Ale rialzarsi. Il resto è già storia”.
L'immagine più bella di quella sera?
“C'erano tutti i miei amici e la mia famiglia allo stadio, dopo l'ultimo rigore sono entrati tutti in campo. Abbiamo pianto di gioia tutti insieme, questa è l'emozione che porto dentro il cuore tra le tantissime”.
Dopo qualche giorno è arrivata la doccia fredda dell'addio di Baldini, te lo aspettavi?
“No, non lo immaginavo affatto. E non ci volevo nemmeno pensare, perchè stavamo benissimo insieme come squadra. Ho avuto modo poi di parlare con lui, quando c'è di mezzo la famiglia non si può dire nulla. Ci dispiace, ma dobbiamo solo dire grazie a un allenatore che ha creato un gruppo che si sentiva una vera famiglia”.
Mister Baldini sembra vicino all'Under 21, è il profilo giusto?
“Lui è giusto per qualsiasi squadra, anche la Nazionale”
Con lui come ct, Dagasso spera di arrivare presto in azzurro?
“Non sono mai stato in alcuna Nazionale giovanile, nemmeno per un semplice raduno. Sarebbe la realizzazione di un altro sogno per me, il primo è stato riportare il mio Pescara in B”.
Adesso c'è Vivarini, prime sensazioni?
“Non mi sono ancora sentito con lil mister, ma Davide Veroli (ex biancazzurro di proprietà Cagliari, che con il tecnico ha lavorato a Catanzaro, ndr) mi ha parlato benissimo di lui e mi ha detto che è un grande tecnico. D'altro canto quello che ha fatto in carriera parla chiaro. E' una grande figura per Pescara e il calcio italiano, come lo sono Zeman e Baldini che non smetterò mai di ringraziare, e speriamo di fare bene anche l'anno prossimo con lui. Mi sto allenando già da solo, non vedo l'ora che inizi il ritiro”.
Dunque Dagasso resta certamente a Pescara?
“Si parla tanto di mercato, mi piacerebbe tantissimo giocare in B con questa maglia. Sono di qua e sarebbe davvero bellissimo. Sono emozionatissimo e non vedo l'ora di debuttare in un campionato superiore con il Pescara. Ma vediamo cosa accadrà...”
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