Prima squadra

La perfetta chiusura del cerchio

Aperto in un caldo pomeriggio d'agosto a Silvi...

28.05.2025 08:02

Dal Cerignola al...Cerignola. La partita di stasera è la chiusura di un cerchio per il Pescara 2024-25, partito nella sua lunga e faticosa scalata verso il successo proprio da una sfida amichevole contro i gialloblù di Puglia. Era un caldissimo pomeriggio di agosto a Silvi Marina quando, subito dopo l'eliminazione in Coppa Italia per mano della bestia nera Pineto, il Delfino cambiava pelle, passando dal 4-2-3-1, marchio di fabbrica del suo condottiero e modulo proposto contro i cugini nella prima gara ufficiale della stagione, al 4-3-3, assetto che la maggioranza degli elementi a disposizione di mister Silvio Baldini conosceva già dopo il biennio zemaniano. È stata la prima e forse la più importante delle (molte) intuizioni del tecnico di Massa, un atto in primis di intelligenza calcistica e di umiltà che è diventato il primo mattoncino per la costruzione del suo capolavoro. Che ovviamente non è ancora finito, perchè oltre alla gara di stasera, che sulla carta è una semplice formalità da archiviare, ci sarà poi il doppio scontro finale contro una delle due squadre da sempre ritenute come le favorite alla promozione in B, il Vicenza o la Ternana che stasera si sfideranno al Liberati dopo lo 0-0 del Menti. Quell'afoso 17 agosto, quasi come un segno del destino, la partita iniziò in ritardo per un problema al pullman dell'Audace, rimasto bloccato in autostrada, esattamente come domenica scorsa le ambizioni ed i sogni pugliesi sono rimasti bloccati tra le mani di Plizzari, dal palo centrato da Achik e dalle doppiette di Meazzi e Tonin che stanno negando il lieto fine alla favola di una squadra che nel 2014 era ancora in Prima Categoria. Quel primo Pescara plasmato sul 4-3-3, il modulo dei sogni in città grazie in particolare a quanto realizzato da Galeone e Zeman, era stato messo in piedi con uomini poi ceduti (Franchini subito, Giannini in prestito e Vergani a titolo definitivo a gennaio) e non aveva in lista gara alcuni grandi protagonisti, i già in organico Pellacani, Merola (che era infortunato), Ferraris e Moruzzi, il tandem Tonin-Valzania acquistato solo l'ultimo giorno del mercato estivo e i senatori Letizia e Lancini, che sarebbero arrivati solo a fine sessione invernale. E come domenica scorsa, quando le prime reti del match sono state segnate dal Cerignola ma annullate (segnatamente a Salvemini e Coccia), anche quel sabato subito dopo Ferragosto a sbloccare invano la partita era stata l'Audace, proprio con il freschissimo ex Cuppone che era stato però pescato in fuorigioco ma al quale i gialloblù devono la davvero flebile speranza di poter ribaltare tutto stasera grazie alla rete del momentaneo 1-3 che tiene ancora in vita la banda Raffaele. In quell'ultimo test prima del via del campionato la gara venne subito interrotta per il lancio di petardi e fumogeni in campo da parte dei supporters di casa, in piena contestazione nei confronti del presidente Sebastiani che venne preso di mira anche da uno striscione pesantissimo nel suo contenuto: oggi i risultati e il sogno serie b, unito a quello di vedere tornare Marco Verratti in biancazzurro, ma come azionista del club (la prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva per un accordo ormai quasi definito), stanno mettendo in secondo piano il rapporto ormai irrimediabilmente incrinato tra la proprietà e la tifoseria. Per la cronaca la partita finì 2-0 per il Delfino, con le reti di Bentivegna e Cangiano a mandare in archivio una vittoria sottovalutata ma che fu il prologo ai 29 punti nelle prime 11 gare e al titolo di Campioni d'Inverno. E che, soprattutto, fu la pietra miliare della stagione. 

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