Prima squadra

L'autocritica

Breda riconosce i suoi errori. Ed è un buon punto di ripartenza

10.02.2021 10:28

Nel mondo del calcio è raro, anzi rarissimo che qualcuno ammetta i propri errori. E che faccia pubblica ammenda. Si tende sempre a trovare scusanti, in genere. E invece nella notte di Empoli, dopo che il suo Pescara è tornato a muovere la classifica dopo 4 giornate e contro la battistrada del torneo, mister Roberto Breda ha fatto tanta autocritica per il filotto negativo dei suoi. Ed è un buon punto di ripartenza per provare a risalire la china, a patto che le parole non restino solo tali e che il gruppo segua il tecnico, mettendo in campo quella tenacia che ha consentito ai biancazzurri di non andare alla deriva in terra toscana.

Ci sarà tempo, poi, per disquisire di altro. Senza dubbio questo Pescara senza miglioramenti nella fase di costruzione e del gioco non potrà andare molto lontano, ma aver capito alcuni errori è già qualcosa dalla quale poter ripartire. 

"Ci serviva questa gara per ritrovare compattezza e consapevolezza. Dobbiamo ripartire da qui, abbiamo dato dimostrazione di essere una squadra viva. Potevamo sbandare dopo il 2-1, invece siamo rimasti in gara e potevamo anche essere noi ad andare prima sul 2-0. Forse ho peccato di presunzione nelle precedenti gare inserendo troppi nuovi arrivati e soprattutto cambiando modulo. Ho tolto quelle certezze che ci avevano portato a fare punti, dalla vittoria col Monza in poi. Sono stato un po' superficiale, ma era un tentativo che andava fatto. Con il senno di poi posso dire questo, è chiaro che passando da una difesa a 3 a una a 4 uomini cambiavano tanti meccanismi. La difesa a 4 richiede compattezza e distanza corta tra i reparti che può arrivare solo col tempo". Primo: non prenderle. A casa della battistrada e dopo quattro sonori ceffoni nelle ultime 4 gare era inevitabile. Se anche la Juventus da due gare a questa parte bada solo al solo, distruggendo più che costruire, figuriamoci se non lo possa fare il derelitto Delfino ultimo in B. Breda è stato  soddisfatto dell'interpretazione dei suoi ragazzi in una partita sulla carta proibitiva, ma ha fatto dunque anche autocritica per alcune scelte errate nelle precedenti quattro sconfitte. “Non era facile giocare dopo 4 battute d'arresto e in casa della capolista, era chiaro iniziare con un po' di timore ma in corso d'opera ci siamo sciolti e abbiamo giocato negli spazi che ci concedeva l'Empoli. Era questo il tipo di gara che dovevamo fare, sapendo di non poter imporre noi il gioco. Dovevamo sporcare le trame altrui"

Adesso, però, serve un passo in più. Blindare meglio la fase difensiva e provare a essere più incisivi in fase di costruizione, provando ad accompoagnare di più e meglio gli uomini offensivi che non possono essere lasciati soli e non possono solo fare tanto lavoro sporco senza palla per tenere la squadra corta e aiutare lase di noon possesso. D'altro canto il 3-5-2, come già detto, è un modulo che nasce ovviamente come conservativo ma che non è necessariamente totalmente difensivo. "E' un discorso di equilibrio, con il 3-5-2 con il Brescia e l'Ascoli abbiamo preso gli avversari nelle zone alte del campo. Dipende dal tipo di partita che si vuole fare, a Empoli l'idea era di schermare gli avversari e ripartire. E lo abbiamo fatto molto bene nel secondo tempo, sbloccando il risultato e rischiando di raddoppiare. Dobbiamo continuare a cavalcare le nostre certezze, adesso, crescendo nella lettura dei momenti delle partite. Adesso non possiamo pretendere di comandare anche il gioco, serve solo fare punti per uscire da questa situazione. Se nelle 4 sconfitte consecutive c'erano solo 2 ko e 2 pari, la situazione generale era diversa. Questo non è il pari di Breda o della squadra, esiste solo il bene del Pescara. Non ho sassolini da togliermi, dobbiamo fare solo punti”. La strada maestra la riassume Busellato, infine: "Siamo felici per il pari, ma c'è tanto lavoro da fare e dobbiamo dare subito continuità a questo risultato”. Amen

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