Prima squadra

La politica dei piccoli passi e la maratona cadetta

Bisogna iniziare a correre

30.10.2025 08:01

La politica dei piccoli passi non può bastare. Il Pescara deve iniziare a correre se vuole tagliare il traguardo salvezza nella lunga ed estenuante maratona di serie B, che propone subito, prima della sosta per le Nazionali, due passaggi intermedi assai complicati contro le corazzate Palermo e Monza, che curiosamente si sono affrontate nell'infrasettimanale con l'eclatante acuto esterno dei brianzoli per 3-0. Di certo la seconda sconfitta consecutiva della banda Inzaghi non è una buona notizia per il Delfino, che al Barbera troverà un ambiente caldissimo (martedì erano in 27mila sugli spalti) e una squadra che non potrà permettersi un nuovo passo falso. I rosanero hanno vinto una sola gara nelle ultime 6 uscite, i biancazzurri una in assoluto: i 3 punti di sabato alle 19:30 peseranno dunque tantissimo per i rispettivi obiettivi ed ha più da perdere la squadra di casa, costruita per dominare, rispetto agli ospiti, che pure devono invertire un trend certamente non in linea con la media salvezza necessaria per brindare a fine stagione. Al momento sono 8 i punti in cascina per capitan Brosco e soci, tutti conquistati in casa ad eccezione di quello rimediato a Chiavari sabato scorso, e facendo il confronto con l'ultima annata cadetta del Delfino, quella dell'amara retrocessione a fare da anticamera a 4 anni di C, la china intrapresa è assai pericolosa. Rispetto al 2020-21 si ha un solo punto in più e all'epoca si avevano alle spalle due sole altre squadre (l'Entella poi retrocessa e l'Ascoli in una stagione che non ha visto la disputa dei playout per il distacco di 9 punti tra sedicesimo e diciassettesimo posto), oggi c'è più traffico in graduatoria ma nelle sabbie mobili ci sono anche squadre che presumibilmente ne usciranno fuori presto perchè con valori assoluti di livello e allestite per obiettivi ambiziosi. Il Pescara è reduce da 3 pareggi consecutivi, che danno continuità e fanno morale nonostante la beffa di Chiavari con il successo sfumato al fotofinish, ma 180 degli ultimi 270' sono stati disputati nell'impianto amico e, più in generale, la truppa ha giocato 6 gare su 10 in casa, senza sfruttare quel fattore campo che è fondamentale per una matricola, tanto più che in trasferta non carbura. Appare del tutto evidente, quindi, che pur al cospetto di due partite difficilissime i biancazzurri devono provare a raccogliere il più possibile prima del break al torneo, anche se le contingenze attuali (vedi infermeria, che limita al massimo le possibilità di scelta della panchina) non aiutano. Le assenze sono tante e tutte di spessore e c'è anche da fare i conti con la condizione fisica inevitabilmente non più brillante di coloro che hanno tirato finora la carretta e che a Palermo saranno costretti a disputare la terza gara in 8 giorni. Non ci saranno (e non potrebbero esserci) troppe novità di formazione sabato, anche se qualche elemento scalpita e meriterebbe un po' di spazio in più all'interno di una rosa allestita male e in ritardo. Contro l'Avellino sono emerse tutte le lacune e molti dei problemi di una squadra che però ha stretto i denti e non è andata alla deriva contro un'altra matricola che tuttavia ha un budget ben più sostanzioso e alternative di grande spessore in ogni reparto. Mister Vivarini, pur criticato per tempistica e uomini scelti nelle sostituzioni contro i Lupi d'Irpinia, deve aspettare che passi la tempesta infortuni, stringere i denti e fare di necessità virtù. Il suo Pescara si gioca da qui a Capodanno una fetta di B e non deve rischiare di arrivare al mercato di gennaio, quando serviranno almeno 4 elementi di livello, già attardato. A proposito della società: nell'immediato post partita presidente e direttore sportivo da settimane non parlano. Perchè?

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