Prima squadra

Zeman Ter: rosa abbastanza adatta, ma alcune perplessità

Come nasce la nuova avventura pescarese del boemo? L'analisi

28.02.2023 00:01

Il terzo capitolo pescarese di Zdenek Zeman sotto quale stella nasce? Ci sono alcuni pro ed altri contro, poi come sempre sarà il campo a dare il suo responso. Ineluttabile ed inappellabile. Vediamo punto per punto le premesse, quelle positive e quelle negative:

ROSA ADATTA. Quando è subentrato in corsa, Zeman di rado ha fatto bene. Spesso ha avuto a che fare con rose poco consone al suo credo tattico, l'ultima volta a Pescara ne rappresenta un fulgido esempio, ma questa volta il materiale tecnico a disposizione non va troppo lontano da un roster congeniale al 4-3-3 zemaniano. D'altro canto ZZ era in ballo per la panchina già la scorsa estate e di base la squadra allestita e poi ritoccata a gennaio pur non calzandogli a pennello sembra potergli sulla carta offrire modo di lavorare. E di lavorare bene. Tra elementi già avuti (Brosco, Crescenzi e Merola), o richiesti nel passato (Cuppone a Foggia) o seguiti (Lescano all'epoca già della Sicula Leonzio, ma non solo) può impostare le sue idee partendo dal lavoro fatto di Colombo, migliorandolo in taluni aspetti e mettendo la sua impronta. In talcuni ruoli dovrà fare di necessità virtù, ma in altri è ampiamente coperto: arrivando a fine febbraio e a mercato chiuso, non si può fare diversamente. Il reparto offensivo, ampio e variegato, presenta tutti esterni adattissimi e punte centrali che possono fungere bene da terminali offensivi zemaniani, pur con differenti caratteristiche. A centrocampo la scelta è meno ampia, ma a ben guardare si può costruire una mediana in grado di soddisfare abbastanza le sue esigenze e richieste. Centralmente c'è un play puro, forse troppo scolastico e compassato, come Palmiero, ma che potrebbe esaltarsi, sempre che non si opti per mantenere Kraja centrale, tatticamente e in fase di interdizione più incisivo. Le mezz'ali, nel cui novero va inserito anche lo stesso Kraja, possono dare discrete garanzie. In difesa forse tra i centrali manca un uomo da affiancare a Brosco dalle caratteristiche volute, stante l'assenza di Pellacani che sarebbe stato perfetto, ma ZZ, profondo conoscitore di calcio e di uomini, si arrangerà e troverà risorse. Sui terzini è messo bene per le sue idee, tra i pali non si prescinderà da Plizzari nonostante non sia il prototipo del portiere zemaniano.

RAFIA. L'ex Juve è uno dei maggiori uomini di talento in squadra e ZZ non ci rinuncerà, ma dovrà trovargli la giusta collocazione nel suo 4-3-3, che non sarà quella dell'esterno e non solo perchè sulle corsie offensive c'è tanta concorrenza. Rafia non ha il passo e lo spunto dell'ala, ancor meno dell'esterno zemaniano, dunque è assai probabile che verrà impostato come mezz'ala. Ha fisico, tecnica e visione di gioco, ha corsa e chiaramente dovrà dare il suo apporto in fase di interdizione ed imparare movimenti e tempi, ma ci si può lavorare. Chiaramente servirà del tempo e dei compagni di reparto consoni e che lo aiutino. Rafia potrebbe anche essere schierato come riferimento centrale offensivo, ma la presenza di due centravanti di ruolo probabilmente relegherà questa soluzione ad una opzione di emergenza o comunque secondaria. 

ENTUSIASMO. Il ritorno di Zeman non ha accontentato tutti, ma buona parte della tifoseria è rimasta a lui legata. Taluni addirittura innamorati. Con lui sarà più facile ricreare entusiasmo nella piazza e se i primi risultati dovessero aiutare si accenderebbe la miccia di una miscela potenzialmente esplosiva (in modo positivo). E sappiamo quanto e come la tifoseria biancazzurra può essere un valore aggiunto. Ma l'entusiasmo è anche quello personale di Zeman. Ha tanta voglia di dimostrare al mondo che è ancora un big. L'anno scorso a Foggia, con una squadra non di certo di prima fascia, ha fatto una stagione ottima, per alcuni versi straordinaria tra mille difficoltà. E' determinato e convinto di poter incidere. E di incidere positivamente. Crede nella possibilità di riportare il Pescara in B. Ha accettato con grinta e non per restare fuori dal giro o per soldi, come pure qualcuno malignamente ha paventato. 

RAPPORTO CON SEBASTIANI. Uno dei dubbi principali resta il rapporto con la presidenza. Il matrimonio ter sotto questo aspetto ha dell'incredibile. Il rapporto è teso da anni, ha avuto anche piccoli strascichi legali all'epoca del suo esonero, ed è peggiorato dopo l'uscita dell'autobiografia del boemo, che conteneva frasi pesantissime. Basta leggere il libro e rivedere le risposte in tv del presidente Sebastiani. Come è possibile ora tornare insieme? E come sarà possibile andare d'amore e d'accordo? “Per il bene del Pescara”, è la prima e ovvia risposta. Ma i due caratteri sono forti, molto, e per alcuni versi antitetici. Cosa succederà alla prima sconfitta o alla prima prestazione insufficiente? Sebastiani ha fatto un passo indietro, lasciando ogni responsabilità a Delli Carri. Arma a doppio taglio, questa. Se i risultati aiuteranno filerà tutto liscio, ma in caso contrario il timore è che le vecchie ruggini possano risalire a galla. Pesantemente.

SOLITUDINE. Zeman avrà come punto di riferimento, praticamente unico, Delli Carri. L'uomo che lo ha voluto fortemente. E che lo avrebbe portato già 6 mesi fa. E quello al quale Sebastiani ha dato la totale responsabilità della scelta oggi. Il ds dovrà essere bravo a fungere da spalla, da ausilio, da confidente e da sponda. Senza lasciarlo solo ma senza essere ingombrante, mettendolo nelle condizioni di poter lavorare bene sotto ogni punto di vista. Perchè stavolta ZZ non avrà il fido Cangelosi, dopo decenni di solidissima e proficua collaborazione, e nemmeno Peppino Pavone, un fratello per lui calcistico e non solo. Punti di riferimento, anche se poi ZZ è sempre stato un uomo solo al comando. Ma avere al proprio fianco due amici che condividono totalmente le tue idee è sempre stato un valore aggiunto per lui. Spesso ha dovuto fare a meno di uno (Pavone), praticamente mai dell'altro (Cangelosi). Adesso è la prima volta con un nuovo staff. Avrà Bucaro come secondo, suo vecchio giocatore a Foggia, che ha fortemente voluto in questa avventura. Ma è giovane e dovrà trovare sul campo la giusta alchimia e una perfetta sintonia. Cose che non si improvvisano nonostante di base ci siano stima e fiducia alte.

6 MESI DI RITARDO. Lo Zeman Ter inizia con 6 mesi di ritardo. Ed è un peccato. Eredita una squadra al terzo posto e che ha fatto vedere sia il meglio sia il peggio di cui è capace. Resta il rammarico di 6 mesi persi. L'epilogo di oggi insegna che anche la scorsa estate si poteva bypassare o comunque mediare sul rapporto con Sebastiani, che sembrava uno scoglio insuperabile, e che forse era meglio attender eun paio di settimane in più per portare il boemo a Pescara, aspettando l'evoluzione della situazione a Foggia e andando incontro alle sue esigenze, invece di virare sull'alternativa. Sì, perchè Colombo è sempre stata l'alternativa, anche se ovviamente non la si è voluta far passare come tale. Era Zeman il primo della lista di Delli Carri.

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