Prima squadra

Testa ai playoff, con qualche certezza in più

La cura Zeman inizia a funzionare....

24.04.2023 09:05

Terzo posto doveva essere e terzo posto è stato, non senza sofferenza iniziale. Ma per una volta si può derogare al bel calcio sempre e comunque per novanta minuti, perchè la posta in palio era importante e l'avversario in stagione ha dimostrato di meritare di giocarsi all'ultimo atto la possibilità di scalzare il Delfino dal gradino più basso del podio del girone C. Ma il Pescara, che aveva due risultati su tre per chiudere alle spalle delle cugine calabresi e guadagnarsi un periodo di pausa dal calcio giocato per preparare gli spareggi, non ha tradito e battuto per 0-3 il Picerno. Germinario al posto di Rafia, non al meglio, è la grande sorpresa di giornata di Zeman, che tiene a riposo anche Cancellotti e lo sostituisce con Crescenzi per avere più spinta ed esperienza sull'out destro per contrastare gli esterni di Longo nel suo 4-2-3-1, dove Ceccarelli, Golfo e Albadoro si sono posizionati alle spalle della punta Santarcangelo. L'avvio del Delfino è assai promettente, il pressing alto e la ricerca delle verticalizzazioni sono il marchio di fabbrica zemaniano che anche in Basilicata la truppa biancazzurra sfoggia. Non per molto, perchè il Picerno si organizza subito, prende le misure e inizia a farsi pericoloso (al 12’, ad esempio, padroni di casa vicinissimi al vantaggio con un colpo di testa di Santarcangelo finito di poco sopra la traversa; 2 minuti dopo Ceccarelli ha sfiorato il bersaglio grosso con un tiro dalla distanza). Il Picerno in realtà chiede anche un penalty per dubbio contatto in area tra Albadoro e Milani, ma per il direttore di gara, poi accerchiato dai padroni di casa e oggetto di fischi copiosi da parte del pubblico, non ci sono gli estremi per la concessione della massima punizione, a differenza di quanto avviene al 30' nell'area opposta quando Merola viene steso da Guerra. Dal dischetto Lescano, freddissimo, ha spiazzato Albertazzi e fatto esplodere di gioia il settore ospite dove erano assiepati 300 tifosi provenienti da Pescara. Nel finale di tempo, assai piacevole ma privo di gol, entrambe le formazioni hanno sfiorato la marcatura, scontrandosi contro difese attente e pagando dazio a errori di mira e precisione. Nella ripresa, dopo un buon avvio lucano (Ferrani colpisce pronti via il palo con una bella deviazione aerea), con il ritorno in campo di Hamza Rafia e Salvatore Aloi per Gianluca Germinario e un Luca Palmiero toccato duro, il Delfino cambia marcia, ritrova fluidità e verticalizzazioni e nel giro di 3 minuti passa altre due volte, di fatto chiudendo la contesa ed il discorso terzo posto. Al 59’, infatti, il Pescara trova la seconda rete con un cross al bacio dalla sinistra di Merola che trova il “gemello” Lescano pronto ad inzuccare in rete, poi a mettersi in proprio è lo stesso Davide Merola che infila il pallone all’incrocio del secondo palo dopo un bello spunto personale. E' la pietra tombale alle aspirazioni lucane di fare uno sgambetto storico al blasonato Delfino adriatico e in definitiva anche della partita, che non ha avuto più nulla da dire e raccontare se non la gioia dei biancazzurri a fine gara sotto il settore ospite dove i tifosi hanno chiesto a gran voce il ritorno in serie B. 10 gol in 9 partite, ormai Facundo Lescano è un fattore della stagione biancazzurra. Con l'arrivo di Zeman, l'argentino si è ripreso la maglia da titolare al centro dell'attacco e sul terzo posto del Pescara a fine regular season, dietro le cugine calabresi Catanzaro e Crotone, c'è indiscutibilmente la firma del bomber argentino e non solo per la doppietta di ieri al Picerno. Come c'è in calce anche la firma di Davide Merola, gol e assist anche in Basilicata a formare la nuova coppia d'oro biancazzurra proprio con Lescano. In casa Pescara si accosta ai playoff con qualche certezza in più: la cura Zeman inizia a funzionare e potendo iniziare gli spareggi più in là si avrà tempo per lavorare ancora e oliarei meccanismi e recuperare gli infortunati. E se anche gli avversari vedono nel Delfino una vera e propria mina vagante (non ci sono squadre “ingiocabili”), vuol dire che si può sognare in grande. Il tecnico del Picerno, Emilio Longo, al primo anno nel professionismo dopo una lunga gavetta, che ha affrontato un tecnico come Zeman che ieri ha collezionato la presenza numero 1.033 in carriera in Italia, non ha dubbi: “Il Pescara è di spessore e di grande cifra tecnica. Abbiamo sofferto la marcata verticalità del gioco avversario. Il Pescara è stata la squadra che ci ha messo più in difficoltà qui in casa, anche più del Catanzaro”.  Eppure Zdenek Zeman non era totalmente soddisfatto ieri. “Il Pescara che voglio non è questo, io mi aspetto tanto ma questo tanto non verrà mai. Anche se finora quanto fatto è servito per prendersi il terzo posto”: il demiurgo di Praga risponde così a chi gli chiede in sala stampa quanto manchi per vedere un Delfino realmente a sua immagine e somiglianza. “Di buono c'è il risultato, ma si poteva fare di certo meglio perchè abbiamo avuto delle pause e rallentato il gioco, cosa che non serviva. Abbiamo fatto 5-10 minuti bene poi perso le misure e il Picerno ne ha approfittato, rendendosi pericoloso sempre”, ha continuato il boemo. Era inevitabilmente di buon umore il presidente Daniele Sebastiani, al seguito della squadra anche in Basilicata. “Se diciamo al mister che è stata una bella partita si arrabbia”, si ricollega alle parole del boemo in apertura di intervista. “Con Zeman dall’inizio si poteva lottare per il primo posto? Con i se e con i ma non ci fai nulla, le controprove non ci sono. Secondo me ci siamo presi una pausa troppo lunga nella quale non abbiamo gestito affatto bene il vantaggio accumulato nel nostro miglior periodo. Mister Colombo ha fatto una bella partenza e non sappiamo perché le cose poi sono cambiate e in quel modo in quei due mesi abbondanti. Adesso siamo qui, dopo aver conquistato il terzo posto, e così va bene. Non dobbiamo pensare più al passato ma solo al futuro che significa playoff. Con Zeman pace fatta? Adesso stiamo litigando perché ho detto che la squadra ha giocato bene, lui no”, chiude ridendo il presidente e se c'è buonumore è tutto più facile, anche se bisognerà adesso attendere il caso Siena per capire quando partiranno i playoff. Ma stavolta lo slittamento potrebbe essere un aiuto per il Delfino...



 



 



 

Commenti

L'amarcord: il Tita show all'Olimpico per mandare ko la Roma
Ipotesi rinvio playoff: le tempistiche