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Gaia Sabbatini vince ancora

E punta decisa a Parigi 2024

09.09.2021 00:01

Gaia Sabbatini non è ancora sazia. E anche in questo finale di stagione sta regalando gioie e successi ai suoi tifosi. 

La regina dell'atletica abruzzese,ad esempio, è stata la protagonista assoluta della serata lombarda del Trofeo Don Kenya Run all’Arena Civica di Milano. La mezzofondista delle Fiamme Azzurre è scappata via nell’ultimo giro del miglio e conquistato il successo con il tempo di 4:31.74, in una delle ultime uscite di una stagione che le ha regalato un salto di qualità, con l’oro agli Europei U23 di Tallinn, ottime partecipazioni in Diamond League e la finale sfiorata alle Olimpiadi di Tokyo nei 1500 metri con il personale fissato in 4'02''25, che l'ha resa seconda italiana di sempre nel mezzofondo dopo Gabriella Dorio. La teramana, che nelle prossime settimane sarà in gara ai Societari con il proprio club d’origine, ha regolato le altre azzurre Federica Del Buono (4:32.96), Elisa Bortoli (4:33.62) e Ludovica Cavalli (4:34.85). 

Prima dell'exploit in Lombardia, Gaia aveva regalato spettacolo a fine agosto al Giro delle Mura di Feltre: nella Seven Laps, gara a staffetta con eliminazione diretta su un percorso di 400 metri, Yeman Crippa e la stella abruzzese sono saliti sul gradino più alto del podio vincendo il “Trofeo Famila”. Ne ha fatta di strada quella giovane promessa che a luglio 2017 correva nel meeting pre Diamond League ed era una spettatrice del grande evento dei big con il sogno nel cassetto di partecipare, un giorno, alle gare del circuito, e che solo un anno fa a Heusden gioiva del suo nuovo personale di 4.11.27, ora sbriciolato.

 E in Abruzzo sta dilagando la Sabbatini-mania. «So che a Teramo ci sono tante nuove iscrizioni in più per quanto riguarda l'atletica e per me essere un punto di riferimento per i bambini è un grande onore», ha raccontato nei giorni scorsi Gaia in tv, al suo ritorno a casa. «Quest'anno ho fatto tanto, ma non mi basta. Gli ori di Tamberi e Jacobs testimoniano che tutto è possibile. Dalla conclusione della semifinale olimpica penso a Parigi2024 e voglio andare in Francia per fare bene». 

Su di lei le aspettative sono gigantesche, come ha fatto capire nei giorni scorsi Giovanni Malagò, il numero uno dello sport italiano. «Gaia ha una storia bellissima. L'ho chiamata dopo l'oro di Tallinn e quel suo sguardo al cielo a ricordare il papà», le parole del presidente Coni. «E' molto cresciuta, adesso vengono il bello e il difficile. E' la prima in Italia e tra le protagoniste in Europa, ora si deve misurare con le più grandi del mondo. La seguiamo tutti con interesse». 


 

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