Prima squadra

L’ex Cardinale a PS24 “ Pescara, con l’unione e il lavoro ti salvi..”

21.12.2016 10:06
A CURA DI MATTEO SBORGIA - “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” dice una frase del popolare film statunitense “Animal House”. Tale enunciato fotografa alla perfezione, quella che è stata la carriera calcistica di Antonino Cardinale. Il centrocampista palermitano (ha giocato nel Pescara per due stagioni) ha sempre fatto della grinta (abbinata ad una sopraffina visione di gioco) una delle sue migliori peculiarità. Ora- l’ex biancazzurro- è un allenatore (allena gli allievi del Giant’s club di Palermo). In vista della partita di giovedì tra rosanero e biancazzurri, l’ex centrocampista del Foggia ha concesso un’intervista ESCLUSIVA a Pescarasport24 in cui -oltre a presentare il match – si racconta tra amarcord biancazzurri, presente e futuro. Qual è il più bel ricordo che ha della sua esperienza in biancazzurro? Sicuramente il goal all’esordio ad Ancona è stata una bella emozione ma in generale tutto il primo anno è stato bello, del secondo preferirei non parlarne, sappiamo tutti com’è andata a finire. Aver giocato con Verratti comunque è stata una delle cose più belle nella mia carriera: lui era piccolino ma lo si capiva subito che era di un’altra categoria. Io lo avevo compreso e questo mi inorgoglisce tantissimo. Lei è stato il classico centrocampista “piedi buoni”. A suo avviso Brugman e Aquilani stanno rispettando le attese? Brugman lo seguo da tempo e mi piace tantissimo. Aquilani lo vedo più come interno di centrocampo. Il Pescara è in crisi, come si esce da momenti come questi? Attraverso il lavoro e la coesione di tutto l’ambiente. Pescara è una gran bella città con una tifoseria calda e passionale. Capisco il disappunto dei tifosi, ma ora contestare non serve a molto: bisogna stare vicini alla squadra e al mister. I biancazzurri giocano un gran bel calcio (forse il migliore delle compagini che sono impegnate nella lotta salvezza). La Serie A non è la B e per una neopromossa non è mai facile. Oddo – poi- è un grande tecnico, che non deve essere giudicato solo per ciò che la squadra produce in questo momento ma nel complesso. Io dico che ha fatto e sta facendo un grande lavoro: ripeto il Pescara ha un gioco. Manca indubbiamente qualcosa in avanti ed a gennaio la società dovrà correre ai ripari. Giocare senza attaccanti ,non è facile, ma questa situazione è da imputare alla sfortuna (l’infortunio di Bahebeck). Giovedì il Pescara farà visita al Palermo per uno scontro salvezza senza appello: come si fa a vincere in un ambiente così caldo com’è quello dei rosanero? Affrontare il Palermo ora non è facile, il Pescara dovrà fare “la partita della vita” . Come finirà Palermo- Pescara, chi vince può salvarsi?  E’ una partita da vincere per entrambi per poi proiettarsi al meglio sul mercato di gennaio. E lei ora che fa? Io alleno gli allievi del Giant’s club di Palermo. Ora ho deciso di dedicarmi ai giovani, ma in futuro non so cosa accadrà. Una cosa è certa: voglio fare l’allenatore

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