
FeBBre a 90
Adesso non si può non sognare...
Novanta minuti separano il Pescara da un vero e proprio capolavoro. E l'entusiasmo in città è diventato travolgente, tanto che dopo la Curva Nord (già domenica) ieri mattina presto è andato sold out anche il settore dei Distinti per un dato complessivo di presenze domani sera sugli spalti che ha già superato il record stagionale, quello fissato appena una settimana prima nella sfida con la Vis Pesaro. Con ancora oggi e domani a disposizione dei tifosi per acquistare i tagliandi, raggiungere almeno le 17mila unità all'Adriatico sembra davvero alla portata, con la possibilità di avvicinarsi sensibilmente anche quel tutto esaurito che manca da due anni, dall'amarissima Semifinale di ritorno contro il Foggia di Delio Rossi. La cavalcata del Delfino, 8 vittorie nelle ultime 9 gare disputate (un solo ko, ininfluente oltretutto), e soprattutto lo spirito dimostrato dalla banda Baldini in campo hanno riacceso una passione nella tifoseria che, a parte i soliti 4mila sempre presenti, era rimasta sopita nella maggioranza dei cuori biancazzurri, schiacciata dalle delusioni recenti e dalla contestazione nei confronti del presidente Sebastiani. Adesso che l'obiettivo Finale sembra essere solo una mera formalità da sbrigare dopo il 4-1 di Cerignola, ecco che in città si parla ovunque solo di calcio e delle gesta di quella squadra che in molti ritenevano ai playoff un vaso di terracotta tra tanti di ferro. Non la pensava così il principale artefice di questo risultato, cioè mister Baldini, l'unico che nel momento peggiore della stagione, quando il Pescara non vinceva più e scivolava sempre più indietro in classifica, ripeteva che sarebbe andato fino in fondo ai playoff. Detto e (quasi) fatto, perchè manca una gara per accedere all'ultimo atto e poi ci sarà la sfida alla superstite tra le due corazzate che si affrontano nell'altra Semifinale, Vicenza e Ternana. Ma per la doppia sfida del 2 e 7 giugno (sempre alle ore 21.15) c'è tempo e l'esito della doppia sfida conclusiva non potrà mutare troppo il giudizio di una stagione nata tra mille difficoltà ma che potrebbe diventare trionfale. La firma in calce è proprio quella del 66enne tecnico di Massa, uno che ci ha messo sempre la faccia anche a costo – come dice lui – di essere preso in giro e sbeffeggiato. Ma se una discreta squadra, che ha comunque alcune ottime individualità (vedi Plizzari, sempre decisivo), è diventata una seria candidata alla promozione il merito è principalmente suo, del suo lavoro portato avanti nonostante i problemi e delle sue intuizioni. A Cerignola, ad esempio, in una situazione di massima emergenza ha scelto Letizia come centrale di difesa al posto dell'infortunato Pellacani (scalando Lancini sul centro-sinistra) e non Crialese, che pure il centrale lo aveva fatto in stagione, o Staver, che è di ruolo, e poi ha dato scacco matto al collega inserendo un centrocampista di struttura, esperienza e solidità come Valzania al posto di Bentivegna, facendo salire come ala Meazzi. Quello che sulla carta sembrava un cambio conservativo è stato invece quello che ha spianato alla strada del successo, con doppietta proprio dell'ex Entella e di quel Tonin che ha gettato nella mischia nel momento giusto per sfruttare i varchi che inevitabilmente l'Audace, anche rimasta in 10, doveva concedere. Tutto, comunque, nasce, dopo un primo tempo di sofferenza, dalla prodezza dagli 11 metri di Plizzari e dal palo centrato da Achik a porta vuota sullo 0-0. Cinico, concreto, spietato, sorretto da una condizione fisica eccellente, da autostima e consapevolezza e da quel pizzico di fortuna che non guasta: il Pescara c'è. E la B ora non è più solo un sogno...
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