Prima squadra

Pescara: 8 milioni di stipendi. Ecco i conti anche delle altre di B

Interessante analisi pubblicata nei giorni scorsi da il Centro

08.02.2021 00:56

"Pescara, Pescara, otto milioni di stipendi per salvarsi": titolava così nei giorni scorsi Il Centro in edicola, in un articolo a firma Rocco Coletti dove si riportavano i numeri economici degli emolumenti sborsati dai club cadetti per la propria rosa. 

Il quotidiano ha evidenziato come nelle nella graduatoria del monte ingaggi della serie B il Delfino è "a metà classifica in base ai contratti dei calciatori depositati in Lega al 30 ottobre scorso. Nel caso del Pescara va rimarcato il fatto che spende più della passata stagione, poco meno di 400mila euro. Una cifra destinata a lievitare in base alle uscite e alle entrate del mercato di gennaio", si è letto su Il Centro. 
"Analizzando i dati relativi agli stipendi dei tesserati della serie B emerge il dato del Cittadella che denuncia un monte ingaggi di oltre 3,245 milioni, il più basso della categoria", si leggeva cnora sul giornale dove si stottlineava l'esempio virtuoso rappresentato dai veneti che "pagano" circa 95 mila euro a punto conquistato in classifica. Il Centro evidenzia poi che anche il Pisa - la maggioranza del club è stata appena venduta al magnate anglo-americano Alexander Knaster- è un esempio virtuoso (poco meno di 280 mila euro per punto conquistato). "Sorprende constatare che non è il Monza di Silvio Berlusconi la società che spende di più per gli stipendi, nonostante il mercato ricco di botti. No, il club che spende di più è la Spal, con un monte ingaggi, tra costi fissi e variabili, pari a oltre 22 milioni di euro", ha scritto il collega Coletti che ha rimarcato come gli estensi si trascinano molti contratti stipulati quando erano in serie A e comunque possono contare sulla mutualità che permette di assorbire il trauma della retrocessione. Il Monza, però, è subito dietro, al secondo posto con poco meno di 19 milioni di euro di stipendi. "Chiude il podio dei più spendaccioni il Lecce, anch’esso retrocesso dalla serie A e quindi con un pacchetto di milioni ereditati per via della stagione giocata in serie A. I salentini, al 31 ottobre scorso, spendono per gli stipendi oltre 13 milioni di euro. Netta la distanza tra i più ricchi e i più “poveri”, una forbice che si allarga sempre di più. Oltre al Cittadella, che capitalizza al massimo le proprie spese per gli stipendi, infatti, al penultimo posto c’è la Reggiana con poco più di 4 milioni di euro, un dato praticamente identico al Cosenza", sottolinea ancora Il Centro che poi apre il discorso sulle mutualità. "Non stupisce il dato su Lecce e Spal, ma anche sul Brescia, a 11 milioni e mezzo di euro di spesa per gli stipendi. Queste tre società, infatti, possono beneficiare, oltre alla mutualità che arriva dal campionato cadetto e ai diritti tv, anche dell’ingente paracadute previsto per le società che retrocedono dalla serie A. Le tre squadre infatti si dividono una torta di 45 milioni di euro, con 10 milioni per Lecce e Brescia e 25 per la Spal, cifre assegnate a seconda del numero di stagioni trascorse in serie A prima di retrocedere, per rendere più morbido l’impatto con la serie B. Naturalmente in questi numeri non si considerano i dati aggiornati del calciomercato di gennaio appena concluso, ma sono relativi alla prima parte del torneo cadetto", chiude la sua analisi il giornale. 

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