
Ivo Iaconi ricorda quel famoso CataniaPescara del 2002...
Il racconto
DA IL MESSAGGERO ED ABRUZZO - Sono passati 23 anni, ma i tifosi del Pescara non hanno dimenticato una delle più grandi ingiustizie subite nella storia biancazzurra. Era il 26 maggio 2002, ritorno della semifinale play off per la promozione in B. All’andata il Delfino di Ivo Iaconi vinse di misura (1-0, rete di Suppa) e nel match di ritorno gli etnei si imposero con lo stesso risultato grazie a un gol palesemente irregolare (fuorigioco di almeno 1 metro e mezzo) siglato da Massimo Cicconi, centravanti teramano di San Nicolò a Tordino. L’arbitro era Mauro Bergonzi, oggi opinionista televisivo, che decise di convalidare la rete nonostante l’assistente avesse ravvisato il netto off-side. Iaconi racconta quel pomeriggio di veleni e polemiche. “Cosa ricordo? La bandierina alzata del guardalinee – dice l’ex allenatore del Pescara – è un’immagine rimasta impressa nella mia mente. Bergonzi assegnò il gol al Catania pensando che Cicconi avesse ricevuto il pallone da un nostro giocatore. Se lo sarà sognato, prese un abbaglio clamoroso”. Dopo la convalida i giocatori del Pescara e i componenti della panchina protestarono a lungo con l’arbitro e l’assistente. “In realtà le nostre rimostranze sono proseguite anche negli anni successivi ogni volta che incrociavamo Bergonzi. Un giorno lo incontrai in aeroporto, si avvicinò chiedendomi perché non lo salutassi. Voleva fare pace e chiudere la questione, gli risposi che quell’errore era troppo grave per passarci sopra. Tra l’altro non ha mai ammesso di aver sbagliato. Fu un episodio strano, nel calcio di allora capitavano situazioni di questo tipo, oggi con il Var per fortuna non accadono più”. Con i due pareggi il Catania di Ciccio Graziani passò il turno grazie al miglior piazzamento in classifica, poi conquistò la promozione superando in finale il Taranto (vittorioso in semifinale contro il Lanciano). “Peccato, la doppia sfida con il Catania fu molto combattuta e il duello avrebbe meritato un finale diverso, fu triste uscire a causa di una svista arbitrale”. Era il Catania della famiglia Gaucci, l’anno precedente sulla panchina degli etnei c’era proprio Ivo Iaconi. Il tecnico giuliese venne esonerato alla 7^ giornata, poi richiamato e, successivamente, di nuovo mandato via. “La partenza super del Palermo mise paura a Gaucci che mi esonerò. Avevamo una rosa forte, saremmo andati in B, però mi fu impedito di portare avanti il lavoro”. Il Palermo conquistò la promozione, mentre il Catania perse la finale playoff contro il Messina. L’anno successivo la rivincita di Iaconi, anche contro i Gaucci che erano proprietari della Sambenedettese, battuta dal Pescara in semifinale prima del successo nella finalissima contro il Martina. Domani il nuovo incrocio tra abruzzesi e siciliani nell’inferno dello stadio “Massimino”. “Ci sarà un ambiente molto caldo. A Catania i tifosi sono molto passionali, simili ai pescaresi. Sono due piazze che con la C non c’entrano nulla. Un consiglio ai biancazzurri? Devono giocare con serenità, massima concentrazione ma non tensione. Mi aspetto una sfida equilibrata. Il Pescara del girone di andata è stato devastante, poi è calato e ora si è ripreso. Il Catania ha un po’ deluso nel corso della stagione, non ha espresso le proprie potenzialità”. Infine un giudizio sul collega Silvio Baldini. “È un uomo vero, lo stimo molto, apprezzo la sua spontaneità e schiettezza. Da allenatore, allievo di Orrico, è stato un precursore del calcio moderno. Dice che vincerà il play off? Credo sia un modo per stimolare la squadra, gli auguro di farcela. Il Pescara deve crederci”.(articolo Tontodonati per il Messaggero)
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