Prima squadra

La Dea Bendata, i margini di miglioramento e la "Zona Cangiano"

Il punto in casa Pescara aspettando il derby

10.10.2023 00:01

Se il Pescara meno zemaniano di tutta la stagione torna da casa di una big del torneo con 3 punti pesanti in tasca, il segnale non può che essere positivo. E se la Dea Bendata ci mette lo zampino, come a Ferrara, forse vuol dire che la stagione è quella giusta e che sognare non solo è lecito ma doveroso. Il Delfino che domani si appresta già a tornare in campo per il recupero del derby con il Pineto, originariamente previsto il 24 settembre e rinviato a causa degli Europei Master di atletica leggera allo stadio Adriatico, è rientrato da Ferrara con nuove certezze e, soprattutto, con la consapevolezza che i margini di miglioramento sono ancora ampi e numerosi sul piano tecnico, tattico ed anche atletico. E questa è probabilmente una notizia ancora migliore rispetto al successo in casa della Spal, perchè se una squadra che è ancora imbattuta dopo 6 partite e che viene da 4 vittorie di fila può ancora crescere e migliorare, probabilmente è destinata a primeggiare. Il meglio deve ancora venire, insomma. Un cammino così nel primissimo scorcio di stagione, dopo aver rinnovato quasi totalmente la rosa ed averla ringiovanita di parecchio, era infatti poco preventivabile ai nastri di partenza del torneo, quando lo stesso Zeman predicava calma e pazienza e sosteneva di aver bisogno di tempo per modellare la squadra a sua immagine e somiglianza. Questo Pescara non è ancora veramente zemaniano – e lo stesso Sdengo lo ha fatto capire a chiare lettere in più di una circostanza – ma per il momento ci si può anche accontentare. Una volta che si giocherà più in verticale, innescando meglio le catene esterne ed evitando passaggi orizzontali o all'indietro, allora vorrà dire che si starà sulla strada giusta per diventare davvero quella squadra che il suo condottiero vuole. Ma nel frattempo ci si ritrova già lassù in classifica, con la possibilità concreta, in caso di vittoria del derby, di mettere il fiato sul collo di una sorprendente Torres a punteggio pieno. Pur non brillando, a Ferrara, dove per una volta i cambi di ZZ non hanno totalmente convinto (perchè togliere il riferimento centrale  di ruolo al tridente al 1' della ripresa?), il Pescara ha creato di più rispetto ad un avversario che ha comunque confermato la sua crisi ed ha ritoccato in meglio le statistiche dell'attacco che parlano di 22 gol realizzati in 8 gare, Coppa Italia inclusa. La prolificità della truppa maschera le magagne della fase difensiva ed una passività nel possesso palla che al momento non si riescono a risolvere ed ora la cooperativa del gol biancazzurro ha un nuovo, grande protagonista, in attesa di trovare un riferimento centrale: Gianmarco Cangiano. Sono già 2 i suoi gol decisivi a portare in dote 6 punti, entrambi realizzati quando ormai le due gare in questione sembravano indirizzate verso un pari finale. E se con il Perugia l'ex bolognese aveva fatto solo le prove generali, sfiorando la rete appena entrato sul rettangolo verde del Curi, contro l'Arezzo con uno stacco da ariete, non proprio la sua specialità, e contro la Spal, con un bolide allo scadere del tempo regolamentare, complice un incerto Del Favero, ha nascosto la polvere sotto il tappeto in casa Delfino. “Dal suo destro nascono i fiori”, dicevano di lui i genitori dei compagni quando era nel settore giovanile della Roma prima di passare al Bologna ed iniziare poi un peregrinare in prestito finora avaro di soddisfazioni. Con Zeman in panchina può essere la stagione della sua consacrazione e domani, grazie anche all'assenza di Accornero impegnato in Nazionale Under 20, partirà titolare sulla fascia mancina d'attacco con il chiaro intento di lasciare il segno. Magari stavolta prima della “Zona Cesarini”, anche se qualcuno in riva all'Adriatico giàinizia a chiamare quel periodo del match “Zona Cangiano”….. (foto Pescara Calcio)



 



 

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