Prima squadra

Obiettivo: condurre la barca in porto. Si parte da una gara dai mille motivi di interesse

La presentazione di Pescara-Venezia

13.09.2025 07:28

Il Delfino riprende la sua corsa salvezza dopo la sosta. Obiettivo chiaro: iniziare a far punti dopo 2 sconfitte nei primi 180 minuti dell'anno. Oggi alle ore 15 il Pescara targato Vincenzo Vivarini ospita all'Adriatico-Cornacchia la corazzata Venezia e l'obiettivo è quello di muovere finalmente la classifica. Non sarà però affatto facile fermare i lagunari, costruiti per un immediato ritorno in serie A, e servirà tutta la carica della tifoseria biancazzurra contro l'ex Plizzari (che sarà accolto da scroscianti applausi) e soci. «Il sostegno del pubblico sarà determinante in una fase delicata della stagione e mi aspetto una grande mano dai nostri tifosi», le parole di Vivarini, le prime dopo il ko di Mantova e la chiusura della sessione estiva di mercato.«Il mercato? Devo pensare ad altro, a far rendere al massimo i giocatori che abbiamo e a portare la barca in porto. Tornare a parlare di questo non serve. Dobbiamo chiaramente mettere in preventivo delle difficoltà iniziali, ho studiato i ragazzi in questo mese e mezzo e abbiamo delle potenzialità importanti. Dobbiamo puntare sui giocatori che abbiamo e farli migliorare perchè siamo una delle squadre più giovani del campionato. Tutti quelli che sono arrivati possono darci una mano ad ottenere quello che vogliamo, perchè in questo momento è importante consolidare la categoria. Adesso dobbiamo esclusivamente pensare a dare il massimo. Negli ultimi giorni sono arrivati Capellini e Gravillon, due difensori, ed è un aspetto molto importante perchè eravamo molto corti nel reparto. In linea di massima abbiamo buone potenzialità che adesso dovremo essere bravi a sviluppare». Il calendario non è un alleato del Pescara, chiamato a sfidare di fila 3 candidate alla promozione e poi 5 avversarie all'obiettivo salvezza, e si partirà da una squadra tra le più attrezzate di tutta la B. «Dovremo evitare di fare gli errori grossolani che abbiamo commesso nelle precedenti partite. Adesso abbiamo bisogno di entusiasmo e di acquisire sicurezze. In partita non ancora riusciamo a mettere in pratica quello che di straordinario riusciamo a fare in allenamento. Dipende molto dall'aspetto psicologico, serve una scintilla ed è chiaro che i primi due risultati non ci hanno aiutato. Ma avevamo messo in conto un inizio difficile. Adesso, però, è importante iniziare a fare punti». Una partita con mille storie a margine, ma comunque con 3 punti pesantissimi in palio per entrambe. Il Pescara cerca i primi della sua stagione, il Venezia quelli che avrebbero il significato di un messaggio indiretto alle altre concorrenti alla promozione diretta. Giovanni Stroppa lo sa bene e non sottovaluta l'impegno. “All’Adriatico sarà una partita difficile”, ha detto ieri in conferenza stampa, “il Pescara è una neopromossa che ha acquistato calciatori importanti che hanno già giocato la categoria e ogni trasferta può essere insidiosa. Mi aspetto una partita intensa, tecnicamente dobbiamo cercare di alzare il livello e sfruttare ogni occasione che arriva. Dopo due giornate nessuno è a punteggio pieno in classifica, questo significa che la serie B è un campionato in cui ogni squadra può dire la sua, non bisogna esaltarsi di fronte a una vittoria né deprimersi dopo una sconfitta”. Stroppa conosce bene Pescara. Qui ha avuto la sua prima grande occasione in carriera, ormai 13 anni fa, quando il presidente Daniele Sebastiani, assecondando la sua vocazione da talent scout a due anni dal lancio in panchina di Eusebio Di Francesco, decise di affidargli il Delfino rimasto orfano di Zdenek Zeman dopo il capolavoro dell'anno prima. Stroppa venne catapultato dalla C del Sudtirol alla A con una matricola che mancava da 20 anni in categoria e gli venne costruita una squadra zeppa di stranieri e scommesse. La sua avventura durò solo pochi mesi, perchè a metà novembre rassegnò le dimissioni al triplice fischio della partita di Siena. Eppure lasciò un Pescara virtualmente salvo all'epoca, con 11 punti conquistati nelle prime 13 giornate. Da allora Giovannino, come lo ha sempre chiamato Zeman, ha incrociato il Delfino altre 9 volte, collezionando 3 vittorie, un pareggio e 5 sconfitte, la più pesante proprio all'Adriatico e contro il maestro Sdegno nella giornata di apertura del torneo cadetto 2017-18 (5-1 il risultato finale con tripletta di Pettinari e reti di Benali e Mancuso, colui che nel precedente turno ha contribuito al secondo ko in 2 gare del nuovo Pescara). Se dunque il tecnico non proverà emozioni all'ingresso in campo, ben diverso sarà lo stato d'animo di Alessando Plizzari. Per lui sarà la prima volta da avversario nello stadio che ha fatto esplodere di gioia la notte del 7 giugno, a suon di miracoli nei 120 minuti di gioco e grazie a 3 rigori parati nella lotteria finale che aveva come premio la promozione in B. L'eroe di Pescara-Ternana sarà accolto da una vera e propria ovazione da parte dei suoi vecchi tifosi, ancora innamorati e grati, ma vedrà la partita dalla panchina perchè tra i pali ci sarà Flip Stankovic. La partita di oggi però sarà speciale anche per il ds dei lagunari, il pescarese Filippo Antonelli che ha giocato in biancazzurro nel 2006-07 segnando 3 gol in 33 presenze (ma quel Delfino retrocesse in C), e per il centravanti Andrea Adorante, originario di Guardiagrele. Suo papà Domenico aveva anche collezionato qualche presenza nel primo Pescara di Giovanni Galeone, ma i colori biancazzurri per lui hanno un altro significato. All'epoca prospetto interessantissimo del Parma, Adorante il 28 ottobre 2020 segnò proprio al Pescara il suo primo gol tra i professionisti. L'occasione era offerta da un match di Coppa Italia, curiosamente come in questa stagione, e al Tardini il giovanissimo Andrea siglò l'ultima rete nel 3-1 con i quali i ducali eliminarono il Pescara di Massimo Oddo che al termine dell'anno fece un mestissimo ritorno in quella C che ha abbandonato 4 anni dopo grazie alle prodezze del compagno Plizzari. 

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