
Zero punti in 180 minuti, adesso sta alla società intervenire (finalmente)
Ultimo giorno di mercato
Quello che in tanti temevano si è rivelato veritiero. Due partite di campionato e zero punti in classifica, ma il Pescara di oggi probabilmente non poteva fare di più. Adesso sta alla società nelle ultime ore di mercato dare la possibilità a mister Vincenzo Vivarini di poter lavorare con una rosa adeguatamente rinforzata nelle due settimane che lo separano dalla ripresa delle ostilità, quando dovrà affrontare subito le retrocesse Venezia ed Empoli che hanno come obiettivo dichiarato il ritorno immediato in A. E non sarà affatto facile smuovere in queste due gare la classifica. Oggi alle 20 chiude la sessione estiva delle trattative e l'organico biancazzurro ha bisogno di avere più innesti di spessore per diventare davvero competitivo. I primi 180 minuti di campionato hanno detto chiaramente che adesso non lo è e che rischia di accumulare già nel primo mese di campionato un ritardo consistente sulle altre contendenti alla salvezza diretta. Il Delfino che si è presentato, dopo 4 anni di assenza, ai nastri di partenza del campionato di serie B non era infatti attrezzato adeguatamente, si spera lo sia almeno sulla carta alle ore 20:01 di stasera. Poi starà alla guida tecnica trovare le soluzioni per consentire alla squadra di rendere al massimo, come ha provato ovviamente a fare finora con il materiale a disposizione. Adesso è ancora troppo ampio il divario fisico e qualitativo con le altre squadre per quel Pescara che è salito via playoff senza essere stato comunque costruito per il salto di categoria e che finora ha preso solo un paio di pedine importanti. La prestazione offerta dal cantiere aperto pescarese al debutto dell'Adriatico del 22 agosto è stata certamente insufficiente per pensare di approcciare il torneo con qualche punto in tasca, a Mantova invece il ko ha il sapore della beffa, non solo per come è maturata (sui titoli di coda e ad opera di un giocatore entrato da appena un giro di orologio) ma perchè la truppa avrebbe certamente meritato di più. Nel calcio, però, contano anche gli episodi e al Martelli hanno premiato i padroni di casa che presumibilmente saranno avversari del Delfino per l'obiettivo stagionale. E la sconfitta pesa dunque il doppio. Tra l'Opening Day di B e la prima trasferta del torneo le prestazioni hanno avuto un contenuto diverso, ma non solo per il differente spessore dell'avversario. Si sono infatti viste una crescita di condizione fisica della squadra biancazzurra e la mano sul piano tattico di Vivarini, che con scelte per taluni versi anche sorprendenti (fuori Merola, uno dei giocatori dal più alto tasso tecnico del gruppo) e con altre imposte dalla mancanza di interpreti adeguati (Oliveri esterno mancino) ha rimodellato il suo undici su un assetto più quadrato ed ordinato. L'assetto scelto a Mantova, in realtà, di base non era troppo dissimile da quello proposto con il Cesena, se non per l'inserimento di un giocatore meno offensivo nell'undici iniziale, ma è stato l'atteggiamento ad esser stato diverso. Più aggressivo, più volitivo, meglio calato in un contesto come quello della cadetteria dove furore agonistico e vis pugnandi devono essere sempre presenti. Ma un approccio di partita positivo e un secondo tempo in crescendo sul piano tecnico, tattico e atletico non sono comunque bastati per evitare di uscire dall'impianto virgiliano a mani vuote. E questo deve far riflettere. Servono elementi esperti e smaliziati, di categoria, che oggi Vivarini non ha. Nonostante tutto una crescita c'è stata, anche se non sufficiente per tornare a casa con punti e una bella iniezione di fiducia.
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