Prima squadra

Cessione società (e non solo): parla Sebastiani

Le parole del presidente, a 360 gradi, a Rete8

14.11.2020 09:20

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Sono giorni frenetici in casa Pescara, soprattutto per la cessione della società. Il presidente Daniele Sebastiani, in una lunga intervista rilasciata al collega Massimo Profeta di Rete8, ha spiegato come stanno realmente le cose sulla trattativa che potrebbe portare Leonardo Pavanati a diventare il nuovo presidente del Delfino. Ecco le sue parole:

“E' chiaro che è sempre difficile vendere una società di calcio, però non è né una priorità, un’urgenza oppure un problema imminente per cui le miei condizioni sono chiare: chi sarà in grado di soddisfarle non solo farà felice la società che vende ma sarà anche un motivo di garanzia per tutti, perché chi potrà soddisfare certe condizioni vuol dire che sarà gente meritevole. Pavanati è un imprenditore, che ho avuto modo di conoscere 3 mesi fa, ed ha manifestato la volontà di voler acquisire il Pescara ed io non ho fatto altro che incontrarlo in un paio di occasioni, anche qui a Pescara. Siamo in attesa che queste condizioni possano essere soddisfatte e non mi sono creato il problema di approfondire su altro, perché onestamente ognuno nella vita di tutti i giorni fa quello che vuole e quando si fa una trattativa una parte propone le condizioni mentre l’altra cerca di concordarle. Se le parti si avvicineranno sarà bene, altrimenti ognuno a casa propria. Tra le parti è stato firmato un preliminare vincolante? Questa è la più grande fesseria che io abbia ascoltato negli ultimi giorni, vorrei chiedere a chi ha scritto questa notizia cosa significhi preliminare vincolante. Il preliminare è a tutti gli effetti un accordo e nel 99,9% dei casi prevede anche una caparra. Non ho firmato nessun preliminare e tantomeno ricevuto una caparra. La cifra pattuita è all’incirca sugli 11 milioni di euro".

Prima della gara casalinga dei biancazzurri contro il Cittadella, Pavanati ha pubblicato un video sui propri account social, annunciando che sarà il futuro presidente del club. Il commento di Sebastiani: “Queste sono scelte che ognuno fa nella propria vita. Io non avrei mai fatto certe dichiarazioni perché avrei atteso prima di poter arrivare a quelle che sono state le mie richieste e magari, una volta chiuso l’accordo, mi sarei palesato. Sono situazioni che non mi sento di giudicare. Non c’è bisogno che io e lui ci sentiamo, le condizioni non sono cambiate e da quello che so sta cercando delle banche che gli concedano 8 milioni di fideiussioni. Nel momento che sarà pronto sarà sua cura chiamarmi e ci siederemo se tutto coinciderà con quelle che sono state le richieste e se sarà così potremmo arrivare ad un accordo, diversamente stiamo parlando del nulla. Ribadisco, sono assolutamente tranquillo e non ho nessuna fretta e bisogno per poter fare un passo avanti affrettato. Ho sempre detto che chi comprerà la società dovrà dare una continuità importante, ed i numeri che noi abbiamo dato non sono solo garanzie per noi che dobbiamo uscire ma anche per la città e la società, perché una persona che si impegna in questo senso vuol dire che verrà a fare cose serie, diversamente se regalassi le quote a qualcuno probabilmente avrei la fila di gente sotto l’ufficio pronta ad entrare nel Pescara e magari pronta a sparire fra 6 mesi con tutto quello che c’è. Lascerò il Pescara in mani che siano almeno come le nostre, ma credo meglio. Che tipo di patrimonio serve per rilasciare una fideiussione di 8 milioni di euro?  Credo che, nel nostro territorio, per rilasciare una fideiussione di quell’importo, pochissime persone possono permettersi una cosa del genere e vorrebbe dire avere una credibilità nei confronti delle banche ed un patrimonio responsabile importante e delle spalle coperte. Di solito le fideiussioni bancarie prevedono dei collaterali in soldi, quindi non solo il patrimonio ma anche liquidità.”

Parlando invece di calcio il Pescara ha centrato la prima vittoria in campionato contro il Cittadella, sfatando un tabù durato 9 anni. Dopo la sosta dovuta agli impegni della Nazionale, i biancazzurri scenderanno in campo a Ferrara contro la SPAL. “Sabato abbiamo fatto una buona partita ma sicuramente non abbiamo ancora risolto i nostri problemi. A dir la verità non è che incontriamo oggi la SPAL ma abbiamo affrontato le prime 8 squadre della classifica, tutte squadre importanti come Lecce, Frosinone, Chievo ed Empoli. Ritengo che non abbiamo fatto assolutamente nulla, guai a crederci che siamo ancora fuori dai problemi perché sulla carta occupiamo ancora le ultime posizioni. Dobbiamo lavorare tanto, avere la consapevolezza che abbiamo iniziato molto male e bisogna recuperare. Al completo questa squadra è buona, però quest’anno in serie B sono tutte buone. Non esiste la “Cenerentola” di questo campionato, perché sarà molto difficile, e quindi dovremo dare sempre quello che abbiamo fatto contro il Cittadella ed anche qualcosa in più. Nel secondo tempo non siamo andati così bene, siamo scesi fisicamente e questo significa che abbiamo bisogno di lavorare ancora di più ed è quello che stanno facendo l’allenatore con il suo staff. Mi aspetto una buona prova, poi il risultato diventa una conseguenza. Mi aspetto una buona prova sotto tutti i punti di vista, come solidità di squadra, corsa e compattezza. Se ci sarà tutto questo vorrà dire che saremo sulla buona strada mentre se invece dovessimo avere un ritorno alle origini mi preoccuperei di più. Qualche rimpianto su Federico Di Francesco? Andò via perché facemmo l’operazione con il Parma e ricordo bene, l’ultimo giorno di mercato, che chiedemmo al club ducale di riprendere il calciatore. Mi diedero la conferma però dopo non si fece nulla. Di Francesco è un ragazzo eccezionale, viene da una famiglia che ha i piedi per terra ed ha dimostrato tutto il suo valore. Quando giocava nella Primavera del Pescara molte persone lo criticavano e mi criticarono perché fosse il figlio di Eusebio Di Francesco. Salamon venne a Pescara perché di fatto lo avevamo ripreso, poi una domenica andò via. Sono cose che nel calcio moderno succedono e pensare piuttosto agli attaccamenti alle maglie mi viene da sorridere. Dico sempre che i tifosi devono essere attaccati alle società e non ai calciatori. Non me ne vogliano i giocatori perché purtroppo sappiamo che oggi il calcio è questo, sono professionisti e di fronte a delle situazioni di mercato, il calciatore che ha baciato una maglia lo ritrovi con un’altra divisa non mi meraviglia. Per fortuna esistono alcuni casi di calciatori che scelgono di rimanere e fa piacere che prendano certe decisioni. Valoti? Purtroppo ebbe tanti problemi fisici in quel periodo. Iniziò il precampionato benissimo, e lo sta dimostrando oggi che è un calciatore di valore assoluto. Cominciò a giocare poco ed a gennaio andò via. La Procura della FIGC al lavoro su Massimo Oddo? Mi viene da sorridere perché è la dimostrazione che la nostra cultura, nel calcio, è completamente sbagliata. Ho letto che avrebbe fatto tirare il rigore a Iemmello ma avrei voluto vedere il contrario, ovvero se non lo avesse calciato. Se il Perugia arrivò a giocarsi con noi il play-out è anche grazie a Iemmello come noi, ad esempio, dovremmo ringraziare Galano, con quest’ultimo che ha sbagliato dagli 11 metri. Non intendo entrare in questa polemica perché non mi riguarda. Mercato di gennaio? Abbiamo una squadra super completa, devono essere solo a disposizione. Questi 60 giorni serviranno per capire se la rosa che abbiamo è valida o meno. Se sarà all’altezza il mercato può stare al suo posto, altrimenti se dovesse servire qualcosa ci muoveremo, però tra di noi non ne abbiamo parlato perché se tutti coloro che fanno parte della squadra staranno bene riteniamo di aver allestito una buona rosa.”

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