
Togni a PS24: "Se vedi la classifica non puoi paragonare Pescara e Cagliari, però..."
Cosa resta nel cuore dei tifosi? Un gol promozione come quello di Ganci, un talento prezioso come Verratti? Sicuramente, ma questa non può essere una risposta completa. Un calciatore che ha sempre dato tutto per la maglia non rimane di certo inosservato: in esclusiva per Pescara Sport 24, abbiamo contattato Romulo Eugenio Togni, attualmente in forza al Cuneo in Serie D, per ripercorrere insieme le sue emozioni pescaresi e per una panoramica sul team biancazzurro di quest’anno.
Per lei due campionati molto diversi in riva all’Adriatico: partiamo dal primo. Un'annata strepitosa con Zeman: quali furono gli elementi vincenti di quel gruppo che giocava un calcio spettacolo culminato con la promozione in A?
In quella stagione l’elemento decisivo fu la compattezza e l’unione del gruppo. Mescolare giovani con giocatori di esperienza si rivelò scelta azzeccata: c’era una sorta di protezione dei più grandi nei confronti dei piccoli. Inoltre il tutto veniva regolato da mister Zeman, una persona giusta nella gestione ed un maestro di calcio.
La stagione 2011-2012 vide all’inizio la sua presenza da titolare a centrocampo, poi l’esplosione di Verratti le tolse il posto. Si sarebbe mai aspettato un inizio di carriera così importante per il “folletto di Manoppello”?
Assolutamente. Dopo il primo allenamento che gli vidi fare pensai subito che fosse un talento. Ci sono tanti giocatori bravi in Europa, ma lui è di un altro pianeta e diventerà un campione al livello di Pirlo, Totti e Del Piero: sarà un calciatore immagine della nazionale.
In Serie A un Pescara che fece discretamente bene solo nel girone di andata, poi ci fu un tracollo con soli 2 punti in quello di ritorno. Secondo lei che cosa non andò soprattutto nella seconda parte del campionato?
Fu un’annata davvero particolare. È inutile stare ad elencare tutte le cose che non andarono: quando gira tutto per il verso sbagliato è troppo facile dire, parlare, giudicare. Chiudemmo l’andata con 20 punti, un punteggio salvezza. Dopo il mercato di gennaio le cose non furono più come prima, eppure non c’era bisogno di cambiare così tanto. Ed infatti le statistiche da febbraio in poi parlano chiaro (2 punti in 16 partite ndr).
Due gol nella massima serie, uno a tempo scaduto che regalò i tre punti al Pescara contro il Catania. Cosa ricorda di quella partita e che emozione fu?
Non posso e non potrò mai dimenticare quel momento. Io non sono mai stato un giocatore considerato eccezionale o talentuoso, ma un atleta che con il duro lavoro ce l’ha messa tutta per arrivare a togliersi piccole soddisfazioni. Il gol al Catania è stata la cosa più bella della mia carriera: quando vieni dall’interregionale, fai tutta la trafila per arrivare a giocare in Serie A e poi sigli un gol che vale i 3 punti a tempo scaduto, ti rendi conto che tutti i sacrifici che hai fatto sono stati ripagati. Ancora oggi, quando incontro i tifosi biancazzurri, si ricordano di me e di quel gol arrivato all’ultimo minuto: è stato bello poter dare una gioia alla gente di Pescara.
Passando alla squadra di oggi che è ultima in classifica: secondo lei perché questo inizio così brutto?
Io so che il Pescara ha un buonissimo allenatore. Oddo sta facendo un grande lavoro: ho visto le partite, la squadra gioca bene, ha un calcio nuovo, fresco e propositivo che le altre compagini di media bassa classifica si sognano. Purtroppo per piccoli errori, anche individuali, gli abruzzesi hanno perso troppi punti per strada. Per esempio se vedi la classifica non puoi paragonare Pescara e Cagliari, ma a livello di gioco c’è una differenza mostruosa a favore dei biancazzurri. Credo che nel girone di ritorno tutto ciò che ho detto possa portare a ottimi risultati.
La squadra ha cambiato tanto nel mercato di gennaio: Alberto Gilardino può essere l'attaccante giusto per guidare la rimonta pescarese?
Giustamente non è lo stesso giocatore di quando militava nella Fiorentina o nel Milan, ma uno con la sua esperienza e la sua fama internazionale può dare una grandissima mano.
In ultimo, c’è un giocatore che le piace più di tutti e che vede molto bene in futuro?
Caprari ha avuto una evoluzione pazzesca da quando giocava nel Pescara di Zeman. Ora lo vedo diverso, più maturo, pronto a prendersi le sue responsabilità ed a aiutare la squadra a risalire. Mi piace molto anche il terzino sinistro, Biraghi ed il centrocampista Gaston (Brugman ndr) che conosco da un po’ di tempo.
Nel Pescara 2012-2013 la retrocessione fu inevitabile, ma quel 21 dicembre con la punizione perfetta ai danni del Catania, i cuori dei tifosi biancazzurri batterono forte all’Adriatico. Lo ricorda con tanta emozione anche lui, Romulo Eugenio Togni.
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