Prima squadra

Rafia e Merola, il nuovo oro biancazzurro

La rinascita del Delfino passa (anche e soprattutto) dai loro piedi

10.02.2023 09:00

Hamza Rafia e Davide Merola, ovvero il nuovo oro biancazzurro. La riscossa del Delfino, come già si è visto nel 5-0 rifilato al Potenza, passa dai loro piedi. L'ex juventino è stata la grande sorpresa di mercato del ds Delli Carri, che appena ha odorato la possibilità del colpaccio si è messo subito in moto per bruciare la concorrenza e portare alla corte di mister Colombo un giocatore che in C può fare davvero la differenza. Da trequartista, con tendenza ad allargarsi a destra, fa valere fisico, qualità nelle giocate e visione di gioco per duettare con Cancellotti, sempre puntuale nelle sovrapposizioni e nel sostegno alla manovra, e con Merola, che ha invece la tendenza ad accentrarsi per provare a calciare in rete, avendo avuto un passato assai prolifico da punta centrale nelle giovanili. Coi lucani, al loro primo impiego insieme, i due hanno dimostrato di poter interagire splendidamente, parlando la stessa lingua calcistica: stesso piede educato, anche se l'uno è destro e l'altro è mancino, e l'intelligenza di sapersi scambiare di posizione a seconda dei frangenti. Ed il 4-2-3-1 di nuovo conio, forgiato da mister Colombo per esaltare le caratteristiche dei tanti uomini offensivi a propria disposizione, sembra davvero calzare a pennello tanto all'uno quanto all'altro. Il franco-tunisino era stato catapultato in campo nel finale della disfatta interna contro il Foggia, lasciando una buona impressione che poi è stata confermata nell'infrasettimanale col Monterosi rima di essere del tutto cancellata dalla prestazione monstre contro il Potenza, nella quale ha praticamente messo lo zampino in quasi tutti i gol, dispensando lampi di classe purissima. Due reti nella circostanza le ha invece siglate Merola, al debutto assoluto in biancazzurro, che è stato forgiato lo scorso anno da Zeman a Foggia. “Davide se inserito in un contesto giusto, come può essere quello di Pescara, può fare davvero molto bene”, è l'opinione di Vincenzo Cangelosi, storico vice del boemo ed attuale allenatore della Casertana. “Può giocare in tutti e tre i ruoli dell'attacco ma io lo preferisco come esterno, perchè in quella posizione può esprimere al meglio le sue grandi potenzialità. Lui come Insigne? Direi di no, sono diversi. Lorenzo, anche se faceva diversi gol, è un giocatore più di rifinitura mentre Davide è più punta, preferisce chiudere l'azione e battere a rete”. Con l'Inter, oltre a segnare e a vincere tantissimo a livello Primavera, ha anche debuttato in Europa League contro l'Eintracht Francoforte con Spalletti in panchina prima di essere ceduto all'Empoli, mentre Rafia, con la Juventus, ha lasciato il segno sia in prima squadra sia con la Next Gen, guadagnandosi l'appellativo di “Re di Coppe”. Perchè? Per il gol vittoria nella finalissima di C contro la Ternana nel 2020 (2-1, prima rete bianconera dell'ex biancazzurro Brunori) e per la rete qualificazione ai supplementari del match dei grandi contro il Genoa (3-2 il finale) nell'edizione poi vinta con Pirlo in panchina e Ronaldo (che fu il primo ad abbracciare il nuovo biancazzurro dopo la rete) in campo nel 2021. Rispetto a Merola, il nuovo numero 17  (indossato in passato da Immobile e Caprari….) del Pescara ha più esperienza, avendo militato in prestito allo Standard Liegi e alla Cremonese. Cresciuto nel Lione prima dello sbarco nella Torino bianconera e dopo aver mosso i primi passi nel Bron Terrallion, stessa squadra di un certo Karim Benzema, ha inoltre partecipato con la Nazionale maggiore alla Coppa d'Africa, rimanendo però a casa nella spedizione tunisina ai recenti Mondiali del Qatar. “Ha grandi colpi, è indiscutibile, può fare davvero la differenza”, dice di lui Maurizio Tacchi, uno che di attaccanti se ne intende. E con Merola e Rafia il Delfino, che spera in un finale di stagione da sogno, strizza l'occhio anche al futuro avendo già in casa due protagonisti anche del Pescara che verrà. Quello dell'anno venturo e del quale quello attuale è la base dalla quale ripartire in caso di malaugurato assalto fallito alla B via playoff 

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