La grande attesa
Ma destino segnato, almeno quello di Vivarini
A Pescara è finita l'era Vincenzo Vivarini. Formalmente non è arrivato il comunicato ufficiale di esonero ma nei fatti l'avventura del tecnico originario di Ari sulla panchina biancazzurra si è conclusa domenica pomeriggio. La notte post sconfitta interna con il Monza non è stata quella dei lunghi coltelli ma quella dove è definitivamente maturata una decisione che era nell'aria e che un po' tutti ormai si aspettavano in riva all'Adriatico dopo le parole del presidente Daniele Sebastiani a caldo, a dar seguito alle quelle pronunciate a più riprese dopo la debacle di Palermo, anche a freddo. Con il campionato in pausa per gli impegni delle Nazionali il club ha deciso dunque per il cambio di guida tecnica per dare tempo al nuovo trainer di lavorare al fine di provare a invertire una tendenza che parla di una sola vittoria e di ben 6 sconfitte nelle prime 12 giornate di campionato. Ma quello che più ha portato all'allontanamento di mister Vincenzo Vivarini non è stato solo lo score totalizzato, nettamente inferiore alla media salvezza necessaria per inseguire l'obiettivo stagionale, ma anche e soprattutto una condizione fisica ritenuta nella stanza dei bottoni non all'altezza e la sensazione che il gruppo squadra non seguisse più ciecamente l'allenatore. Alcune dichiarazioni dei senatori del gruppo nelle scorse settimane avevano acceso in tal senso un campanello che poi è suonato in modo assordante dopo l'atteggiamento visto in campo nelle ultime due uscite, dove sono arrivati 7 gol al passivo (ma potevano essere anche di più) e si è creato meno del minimo sindacale per bucare la porta avversaria. Vero è che al cospetto dei biancazzurri c'erano le due corazzate del torneo, Palermo e Monza (a proposito dei brianzoli: in due settimane di fila le loro vittorie sono costate il posto a due allenatori, prima al pescarese Luca D'Angelo e adesso a Vivarini), ma più che le sconfitte è stato il modo con le quali sono arrivate a far pendere l'ago della bilancia sul lato dell'allontanamento del tecnico. Vivarini paga per tutti, anche più delle proprie responsabilità: ha dovuto fronteggiare una vera e propria emergenza con 5 giocatori chiave a lungo ai box (Pellacani, Olzer, Tsadjout, Merola e Oliveri) e, più in generale, ha dovuto lavorare con una rosa male assortita, piena di lacune e costruita nel finale di mercato con tanti, troppi giocatori fuori condizione. Ma per la società si poteva e doveva fare comunque di più. Ieri i vertici del club sono stati irreperibili per tutto il giorno, impegnati in riunioni al fine di scegliere il successore. In mattinata si era sparsa la voce di Paolo Cannavaro, legato al ds Foggia e presente all'Adriatico per la gara con la Carrarese, come papabile, ma il fratello del più celebre Fabio non ha l'esperienza giusta per far uscire il Delfino fuori dal guado, a differenza di Guido Pagliuca, stimatissimo da Sebastiani ma ancora legato da un ricco contratto dall'Empoli che ha guidato fino a qualche settimana fa, e di Wiliam Viali, abituato a subentrare in situazioni difficili. Il vero specialista in tal senso è Pierpaolo Bisoli, che ha rifiutato il Livorno perchè aspetta una squadra cadetta e piace in riva all'Adriatico. Proposto anche Rastelli, che non intriga. La corsa però appare ristretta a due nomi, Giorgio Gorgone - il vero favorito – e Francesco Modesto, entrambi ex calciatori del Pescara. Il primo intriga dallo scorso anno ed è stato contattato per primo: a Lucca tra mille problemi ha fatto benissimo, ha l'endorsement di Baldini che lo elogiò pubblicamente e l'anno scorso fu visto a lungo parlare con Foggia e Sebastiani in occasione di Pescara-Lucchese quando era squalificato. Il secondo era in lizza già nel post Baldini, ha giocato insieme a Foggia ma per questioni tattiche (predilige una difesa a 3 e non a 4 come gradito a Sebastiani) è ritenuto l'alternativa. Interpellato anche lui, ha dato una disponibilità di massima. Per entrambi contratto fino a fine stagione con opzione di rinnovo in caso di salvezza. Oggi la scelta, con Gorgone in pole dopo i fecondi contati avuti nella giornata di ieri ma con Modesto in risalita.

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