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I grandi pescaresi dello sport: Jarno Trulli

In rampa di lancio c'è il figlio Enzo, astro nascente dei motori

25.10.2021 00:01

Con Jarno Trulli, campione di Formula 1, apriamo uno spazio dedicato ai grandi campioni pescaresi dello sport. 

 Trulli, 256 Gran Premi disputati, venne chiamato Jarno non per caso ma in omaggio a Jarno Saarinen, glorioso pilota motociclistico finlandese. Un destino già scritto nel nome, insomma, ed in effetti, con il pescarese d'adozione Liuzzi, è il più importante pilota abruzzese della storia. Il suo apice? Il 23 maggio del 2004, quando ha coronato il sogno di tutti i driver di livello, ossia trionfare a Montecarlo. «Essere un pilota», ha racconta Trulli a “Storie”, il programma di Rete8 che racconta l’altra faccia dei personaggi d’Abruzzo con la regia di Antonio D’Ottavio, «è un po’ come essere un artista: serve estro».   Papà Trulli, il signor Enzo, lo accompagnava da bambino alle gare di go-kart quando aveva 9 anni insieme al meccanico Nannik e poi sui tracciati di mezzo mondo. E adesso tocca a Jarno fare esattamente la stessa cosa, di padre in figlio un rituale che si ripete: il figlio, Enzo come il nonno, è un predestinato del motorsport e a 16 anni va forte, fortissimo. Già tanti gli acuti di spessore già collezionati in una carriera appena iniziata e che si prospetta promettentissima: «Ha grande talento. A volte mi spaventa, fa cose che io alla sua età non ero capace di fare. Ha una qualità: la velocità e quella non si può comprare. Ma è come un diamante: deve essere lavorato per brillare». E Trulli, nella versione 2.0 di papà che guarda dai box, è contento che Enzo segua le sue orme? «Nì», risponde, «vedere tuo figlio di 16 anni correre a 270 all’ora un po’ fa paura».

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