Prima squadra

Aggancio o rilancio?

Le premesse di Arezzo-Pescara

21.01.2024 08:05

L'Arezzo per l'aggancio e il Pescara per il rilancio, la premessa della partita di oggi alle ore 18:30 in Toscana è tutta qua. Una squadra in forma, quella di casa, reduce da 10 punti conquistati nelle ultime 4 partite, contro un'altra, quella ospite, in crisi di risultati dato che nelle ultime 4 gare ha messo in cascina solo 2 pareggi: Cavallino Rampante e Delfino si presentano allo scontro diretto con il morale agli antipodi. Ma mister Zdenek Zeman è convinto che i suoi ragazzi abbiano qualità e che meritino di risalire la china sin da subito, centrando il primo successo del 2024 e del girone di ritorno. Mancano i risultati, secondo ZZ, non le prestazioni. E la squadra nel complesso sta bene. I dubbi di formazione, con Moruzzi favorito su Milani per l'out mancino di difesa, sono principalmente a centrocampo, dove potrebbe essere rilanciato dall'inizio Tunjov. La sua ultima da titolare è coincisa con l'ultima vittoria biancazzurra, il 9 dicembre contro l'Olbia. E c'è anche Squizzato che scalpita. Il tipo di partita potrebbe essere congeniale all'ex Inter, che in tal caso spedirebbe Dagasso in panchina. Sarà sfida tra senatori della panchina quella di oggi ad Arezzo. Se lunedì scorso, nel beffardo posticipo con il Perugia, mister Zdenek Zeman, il più anziano tecnico attualmente al lavoro nel calcio professionistico italiano, si era trovato di fronte al più giovane in assoluto, Alessandro Formisano, stavolta si ritroverà al cospetto di uno dei decani della categoria. Nella speciale classifica alla quale facevamo riferimento, mister Paolo Indiani, allenatore dell'Arezzo con 9 campionati vinti in carriera, è il terzo più maturo, dopo il boemo ed il cagliaritano Claudio Ranieri. Ma, come Sdengo, è tecnico all'avanguardia. Sette anni di differenza tra i due, ma come idee sono modernissimi. Mister Zeman ieri in conferenza stampa ha parlato di allenatori, ma non del collega che affronterà oggi. Ha detto la sua sul ribaltone alla Roma, con De Rossi, suo ex giocatore nell'annata successiva alla Zemanlandia biancazzurra e giocatore con il quale non instaurò un particolare feeling calcistico, a prendere il posto dello “Special One” Josè Mourinho, doveva essere esonerato prima sendo Sdengo se si dovesse guidicare solo dai risultati. Mourinho era bravo a coinvolgere i tifosi in primis, secondo Sdengo. «Ha sempre detto “Il mio popolo romano, la mia gente romana” e la gente gli andava dietro. Sui risultati penso che se c'era qualche altro allenatore invece di lui non c'era già più da un po'...» La stessa cosa si può dire di lui a Pescara? "Tutti gli allenatori sono in discussione quando non fanno risultati, per me è normale. Poi dipende da cosa vuole la società e da come ha costruito la rosa. Ma io mi sento sempre in discussione" ha concluso Zeman che deve tornare a far punti per evitare guai. All'andata il Pescara ebbe la meglio al termine di una partita spettacolare, terminata con un pirotecnico 3-2 con rete decisiva di Cangiano dopo che l'Arezzo aveva rimontato 2 gol. «Eravamo andati presto 2-0 e sembrava tutto facile. Stavolta speriamo di durare 90 minuti», le parole del boemo che torna ad affrontare i granata dopo quasi 18 anni. Il boemo, 76 anni, si è seduto sulla panchina del Comunale soltanto in un Arezzo-Lecce del novembre 2006 in serie B. E dovrà anche provare a firmare la prima vittoria in Toscana nella storia del Delfino: 6 pareggi, l'ultimo dei quali nel 2008 per 1-1 con reti di Simon e Cavagna (ma quello più importante fu quello siglato da Benini nella prima cavalcata in A di Galeone nel 1987), e ben 5 sconfitte. «Non lo sapevo, speriamo di sfatare il tabù», la chiosa di Sdengo. E Indiani? Il tecnico aretino ha le idee chiare: «La partita d'andata fu condizionata dal doppio svantaggio e si sviluppò in maniera particolare. Ma credo che anche stavolta ci saranno tante occasioni da gol. Il Pescara è in un periodo in cui gli gira tutto storto, perché non meritava 2 sconfitte dopo le ultime 2 prestazioni, soprattutto col Perugia. Noi invece stiamo bene. Dopo Carrara ci troviamo davanti un altro step di crescita e mi auguro che saremo bravi a salire ancora, fermo restando che Zeman ha una rosa di grande qualità». Proporrà un 4-2-3-1 senza centravanti di ruolo per far male al boemo. Parentesi di mercato: il Delfino è a caccia di una nuova punta dopo l'addio di Tommasini. «I risultati non mi piacciono ma la rosa mi dà soddisfazione. So che potrebbe arrivare qualcuno. E sarà un attaccante di prospettiva. Che non significa una scommessa. L'ambiente chiede di fare bene e vincere, se si vince l'ambiente se ne frega se i giocatori sono giovani o vecchi», le parole di Zeman ieri. Due i papabili: Sasanelli dell'Andria e Mikaelsson del Venezia, entrambi 2004. Ma è chiaro che se partisse anche Vergani (che però non vuole altre squadre di C) arriverebbe un attaccante di spessore. “Un ritorno di Delle Monache? Non mi dispiacerebbe, gli voglio bene”, la frase di Zeman che strizza l'occhio all'ipotesi, assai difficile ma non del tutto impossibile. Di mercato, però, si tornerà a parlare da domani perchè prima c'è da battere l'Arezzo. E non sarà facile. 

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