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FULL METAL ZEMAN - NON NOMINARE IL NOME DI ZEMANLANDIA INVANO

Nuovo appuntamento con la rubrica firmata PS24 - GZ

12.04.2023 00:01

Zemanlandia è tornata oppure no? Dalle stelle alle stalle in una settimana, calo fisiologico e casuale o c'è dell'altro? Ne parliamo nella nuova uscita di Full Metal Zeman, la rubrica firmata da Gioacchino Piedimonte a suggellare nuovamente la collaborazione tra PS24 e Gruppo Zeman. Buona lettura!

Lo ammettiamo, ci siamo lasciati prendere dall’immaginazione e dall’entusiasmo. In maniera più che legittima considerato quanto visto e prodotto nelle ultime settimane, ma consentire al comandamento del titolo di sfuggire e scivolare dalle nostre mani è stata una leggerezza perdonabile per diversi motivi e allo stesso tempo evitabile per altri. Laddove si intenda con “invano” il tenere bene a mente che il termine Zemanlandia ha ragione di sussistere sia nella forma che nella sostanza nel momento in cui determinati fattori quali continuità e tempo di incubazione arrivino a reclamare la loro presenza. Il passo falso di Taranto può non avere i connotati del campanello d’allarme, con il campionato agli sgoccioli e l’obiettivo terzo posto ancora saldamente nelle mani dei ragazzi del boemo, ma di certo la scansione a raggi X della partita ha l’obbligo di invitare ad una profonda riflessione, soprattutto per i rimandi automatici all’altrettanto deludente trasferta di Messina. Bastarono anche in quel caso pochi minuti, pur senza lo svantaggio immediato e il risultato archiviato anzitempo, per capire che i biancazzurri non sarebbero scesi realmente in campo e non avrebbero creato occasioni e messo in difficoltà gli avversari nemmeno se il match fosse durato un giorno intero. E quando la squadra non è sul pezzo e non è concentrata ci vuole ben poco per far sì che un semplice svarione o un errore di sufficienza arrivi a rappresentare l’innesco del famoso effetto domino in grado di risucchiare i giocatori nel vortice di negatività, mettendoli di fronte ad un muro impossibile da abbattere o da scavalcare in quella specifica giornata. 

Un plauso meritato va di sicuro al tanto bistrattato Ezio Capuano, sia per la signorilità con cui ha gestito le provocazioni nel postgara rispedendo al mittente qualunque ventata di polemica, sia ovviamente per l’organizzazione data al suo Taranto, con tanto di salvezza centrata matematicamente in una stagione partita con presupposti e difficoltà che invitavano allo scoraggiamento e al pessimismo. Difficile se non impossibile cogliere elementi positivi da questo pesante 3-0, soprattutto se consideriamo che la doppietta di Bifulco che ha calato definitivamente il sipario è arrivata appena qualche minuto dopo il rosso a Mastromonaco, all’interno di un momento della gara che poteva fungere da scossone per riagguantare ciò che sembrava andato e che si è rivelato invece ininfluente se non addirittura ulteriormente deleterio per lo spirito dei ragazzi. 

Fondamentale in questo senso non solo riattaccare la spina dopo questo weekend sabbatico ma anche cercare di trarre gli insegnamenti corretti da quanto accaduto. Accedere all’universo playoff con la consapevolezza di non potersi concedere blackout simili quando ormai il tempo a disposizione per imparare sarà esaurito è vitale per il futuro della squadra e per il processo di schiusa dell’uovo denominato Zemanlandia, che proprio nel sabato prima di Pasqua ci ha dimostrato di non essere ancora compiuto con una sorpresa non gradita. Processo che prevede storicamente l’osservazione di periodi alternati di grande attività e di riposo. La speranza è che questi ultimi, nelle vesti di semplici giornate storte, siano prossimi all’esaurimento ora che il gioco si fa serio e duro.

I jolly sono esauriti, domenica all’Adriatico contro il Monopoli tocca ritornare in sella senza perdere l’equilibrio per consolidare il terzo posto in classifica e allontanare le potenziali paure dell’ultima trasferta a Picerno.

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