Tommasini, Cuppone, Juve, Perugia e tifo: Sdengo non le manda a dire....
Vigilia di Pescara-Perugia
Carico, di buonumore e determinato. E, come al solito, mai banale. Mister Zdenek Zeman ieri è tornato a parlare, in anticipo di un giorno rispetto al consueto programma settimanale, per presentare il posticipo di domani contro il Perugia e per parlare di tutti i temi di casa Pescara. Ha giocato anche di pretattica, perchè con la rifinitura (a porte chiuse, come l'allenamento di ieri) che si terrà solo stamattina non ha voluto parlare degli uomini ancora in dubbio. “Rientrano Accornero e Franchini e mancheranno sicuramente Pellacani e Mesik”, le sue parole, “però c'è qualche giocatore che ha problemi. Chi? Non lo dico, domani vedremo se saranno a disposizione o meno”. Di certo la partita con il Perugia diventa fondamentale, a prescindere da coloro che saranno in campo, anche per cancellare il ko di Alessandria contro la Juve Next Gen. E proprio sull'ultima gara il boemo non le manda a dire. “Abbiamo fatto bene tutto il primo tempo, poi abbiamo preso gol nel finale. Nemmeno il secondo tempo è stato da buttare, il problema è che se prendiamo due gol in fuorigioco ed abbiamo 5 ammoniti per falli che per me sono normali poi è difficile giocare. Ne abbiamo risentito, ma non abbiamo giocato al meglio. Si poteva fare di più”. Alla vigilia della sfida aveva detto di esser stato tifoso della Juve fino al 1974 e di aver capito molte cose nel 1991 quando ha subito un gol in fuorigioco da Schillaci, dopo la partita con la Juve baby rincara la dose. “Io so che la Juve Next Gen si deve salvare...”, la frase sibillina. La partita di Alessandria è il passato, il presente si chiama Perugia. A centrocampo 4 uomini si giocano 3 maglie: Tunjov, Squizzato (non al meglio), Aloi e Dagasso. La sensazione è che l'ex Inter possa essere l'escluso. “Dagasso e Squizzato possono fare entrambi il play. Sono entrambi all'altezza, il problema è la fase difensiva. Il regista deve impostare, ma in fase difensiva Dagasso serve di più. Squizzato è il tipico centrale, da mezzala non ha la corsa che serve nel ruolo. Però bisogna vedere che tipo di partita vogliamo fare. Tunjov? Fisicamente sta bene. Cuppone? Non è la prima volta che dico che corre, corre ma non si sa dove. E' una scheggia impazzita, dà fastidio agli avversari ma anche a noi. Spesso va per fatti suoi ma ha fatto 7 gol. Da una parte ci aiuta e da una parte no. Ed è uomo spogliatoio, cosa che gli gioca a favore. Ed i compagni gli vogliono bene, anche se poi in partita si lamentano che non passa la palla. L'anno scroso Gigi ha fatto esterno, c'era Lescano che faceva gol ed era difficile farlo fuori o cambiarlo quindi. Gigi faceva l'esterno, può fare entrambi i ruoli.”. Il Grifo è squadra insidiosa. “All’andata contro il Perugia fu una partita bella perchè entrambe le squadre giocarono un buon calcio. Senza obiettivo di primato siamo più liberi? Lo eravamo anche prima Ad inizio torneo il Perugia era una delle favorite, come lo eravamo noi, e per me ha fatto bene anche con Baldini. Ha perso solo un paio di partite. Ora gioca in modo più offensivo ed ha preso Sylla che ha già risolto la gara con la Lucchese con 2 assist ed un gol”. Ma più che in casa degli altri, Zeman vuole guardare in casa sua. “Dopo le prime 6 partite ci siamo sentiti troppo bravi e non siamo riusciti a migliorare. C'è tanto margine di crescita, i miei hanno talento ma c'è un problema. Che è tattico e non mentale. Devono giocare di squadra e non individualmente. Come si risolve? Lavorando e correggendo”. Serve però l'apporto dei tifosi domani sera. La prevendita, complici la diretta tv in chiaro su Rai Sport e la delusione generale per l'andamento del torneo, procede in modo fiacco. “Dobbiamo conquistare noi i tifosi, non con le chiacchiere ma con i risultati e le prestazioni. Gli applausi ce li dobbiamo meritare. Anche contro la Juve c'erano tifosi pescaresi che ci hanno sostenuto e spronto, poi alla fine ci hanno fischiato perchè non erano contenti”. E' però tempo anche di mercato. “Non ne parlo perchè non lo so”, dice Zeman che però qualcosa comunque fa trapelare. “Tommasini è venuto a Pescara solo per me, perchè c'ero io. Poi la società dice che ha tante richieste che si possono valutare. Io sono contento di averlo, ma deve dare qualcosa in più”. E a chi fa notare che da anni non c'è programmazione a prescindere dagli allenatori che non hanno voce sul mercato risponde: “Il mio primo Pescara l'ho fatto io”. Sipario.
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