Prima squadra

Zeman: “Fino a quando la salute me lo permette voglio continuare ad allenare”

76 candeline per mister ZZ

13.05.2023 00:01

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Nel corso della sua carriera di talenti ne ha scoperti tanti, regalato un calcio spettacolare e fatto divertire le piazze dove ha allenato. In carriera non ha vinto molto (una C2 a Licata e due campionati di B a Foggia e Pescara) ma Zdenek Zeman, che ieri ha compiiuto 76 anni, è un allenatore che ha ancora voglia di fare e divertire gli spettatori. Vi riportiamo una lunga intervista rilasciata ai canali social del Pescara, tra il campionato italiano, la Champions, la guerra in Ucraina ed il presente che si chiama Pescara, che tra 6 giorni debutterà ai playoff: 

“Dopo mezzo secolo passato in panchina ci si sente come prima, ormai non mi pesano più. Da tempo mi sono tranquillizzato. Continuo a fare quello che mi piace e questa è la cosa più importante con la voglia di fare qualche cosa. Fare calcio non mi annoia ma vederlo sì, a volte molte squadre non danno spettacolo. Mia moglie dice di smettere ma io se sto fermo mi annoio. Cerco di poter essere utile a qualcuno. Cos’è per me la bellezza? Tutto, parlando di calcio, dare spettacolo, il rispetto delle regole e prendersi le soddisfazioni. Sono contento del mio percorso, non posso lamentarmi. Penso che quello che volessi fare mi sia riuscito abbastanza spesso. Rimpianti? So che potevo fare di più ma purtroppo alcune situazioni non me le hanno permesse. Non aver vinto uno Scudetto non mi pesa-afferma Zeman-anche perché vincere lo Scudetto non è il massimo, dipende come lo vinci. Io voglio che la gente venga al campo e si diverta a vedere qualcosa. Penso di non aver mai avuto una squadra all’altezza per lottare per lo Scudetto. Qualche piazzamento buono è stato fatto. Il Napoli Campione d’Italia? Non me l’aspettavo ma hanno dimostrato di essere stati superiori rispetto ad altre squadre, come qualità di gioco. Cinque italiane in semifinale delle Coppe Europee? Penso non corrisponda alla realtà-afferma il boemo-il calcio italiano ha dei problemi e se riesce a risolverli in tempo, a partire dalla Nazionale che per 2 volte consecutive non va ai Mondiali non è un bel biglietto da visita. Proprio nell’anno in cui si gioca il peggior calcio a parte il Napoli. Su 5 squadre italiane spero che una di queste vinca. Secondo me è una casualità e non corrisponde alle forze delle Nazioni. Come si spiega il feeling tra i tifosi della Roma e Mourinho? Lui è arrivato a fine emergenza Covid, la gente aveva fame di calcio e si è riavvicinata. Poi Mourinho è sempre uno che richiama grandi attenzioni. Può vincere l’Europa League, quando era all’Inter non era tra i favoriti per la vittoria della Champions. La Lazio di Sarri? È un allenatore che fa giocare le sue squadre con un certo sistema, con una sua logica. La maggior parte delle squadre giocano sulle individualità mentre Sarri costruisce sulla squadra. La Juve nonostante i problemi è seconda in classifica ed in semifinale di Europa League? La Juve è sempre la Juve-continua Zeman-i problemi sono un’altra cosa ma ha sempre una squadra.” Poi i continui problemi della giustizia sportiva, con continue modifiche delle classifiche causate dai problemi societari (vedi Reggina in B e Siena in Serie C esclusa dai play-off). Su questo argomento l’allenatore del Pescara si è espresso così: “Da questi problemi se ne esce se i controlli vengono effettuati all’inizio. Penalizzare le squadre a 3 giornate dalla fine anche se le situazioni si sanno prima. Non mi piace questa cosa. Il Var ha ridotto gli errori ma non le polemiche? Sicuramente in qualche situazione il Var ha dato una mano. Il Var non interviene su tutte le cose, dove c’è qualcosa passa liscio mente su un fallo da rigore non si calcola e dove un fuorigioco non si vede. Il Var non sarà preciso ma servirà a qualcosa, specialmente per interrompere il gioco e creare discussioni per 5 minuti dove i giocatori si riposano. Quando il Var serve sono favorevole però quando non si avvale di varie situazioni che dovrebbero essere valutate diversamente. Guardiola il mio preferito? Il migliore non si sa, non sempre vince il migliore. Sta facendo un buon lavoro. De Zerbi è bravo, lo ha dimostrato anche in Italia. Ad inizio carriera aveva un po’ deluso, a Foggia aveva la miglior squadra del campionato senza riuscire a vincere. Sta lavorando bene, non so cosa sia successo in Ucraina a parte la guerra.” A proposito dell’Ucraina: in questa lunga intervista non è mancata l’attualità, con questa guerra tra i russi e gli ucraini. Anche su questo argomento Zeman ha dichiarato, ricordando gli anni della gioventù quando visse la Guerra Fredda: “Cosa penso della guerra in Ucraina? Penso che i russi si volessero esercitare ed è scoppiata la guerra al posto dell’esercitazione. Ognuno legge quello che vuole. L’Ucraina ha il diritto di vivere in pace. Questa invasione mi ha ricordato qualcosa? C’erano alcune situazioni ma da parte nostra era un’altra cosa, nel senso che loro invitarono il partito comunista ad entrare da noi e occuparci.” Sul calcio italiano: “In Italia mancano i talenti? Non credo. Penso ci siano bravi giocatori, poi nelle convocazioni non sempre si guarda a quello che succede al campionato. Purtroppo il razzismo negli stadi esiste. Se la squadra non va come dovrebbe andare se la prendono con qualcuno, non penso si possa chiamare razzismo. La tifoseria di Bergamo era sempre vivace, anche spesso troppo e secondo me non fa parte del calcio. Ormai ci siamo abituati nel vedere gente che disturba.”  E poi…

Ed ecco l’attualità, con il Pescara che scenderà in campo il 18 maggio per il match d’andata degli ottavi di finale dei playoff con la squadra che “Al top non può essere e non ci sarà mai. Stiamo lavorando per cercare di fare la nostra figura. Penso che il problema dei play-off è che tante squadre, in un mese, si giocano un posto in Serie B. Squadre che cominciano in questi giorni dovrebbero giocare 10 partite in un mese e questo non è umano. I play-off sono slittati per problemi che dovevano risolvere prima, come fecero lo scorso anno con il Catania squalificato a 3 giornate dalla fine del campionato. In questo modo falsarono il campionato ma si sanno le condizioni delle società. Il Pescara deve provarci-aggiunge Zeman-poi se ci dimostreremo superiori agli altri me lo auguro ma non sarà facile. Ci sono favorite? Per me no. Un po’ come la Champions, se giochi male puoi anche vincere. Si dice che io sia felice di essere tornato a Pescara? Ho accettato con piacere. Vorrei fare ancora qualcosa per la città e speriamo di farlo anche se non sarà facile. La mia esultanza sul gol di Lescano alla Gelbison? Spesso ho applaudito ai bei gol, poi penso che il gol sia una soddisfazione per la squadra, il ragazzo ed i tifosi. Ultimamente il rapporto con Sebastiani è buono. Restare? Mi fa piacere che abbia detto questa cosa, poi tra dire e il fare ci sono differenze. Cercherò di fare di tutto per continuare. Se ci saranno i presupposti, adesso ho tutto e non posso lamentarmi di niente. Fino a quando allenerò? Finché la salute lo permetterà e qualcuno che sia interessato al mio lavoro.”

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