L'ex Perrotta a PS24:" Emozionante tornare all'Adriatico. Sul Papu e Vivarini.."
L'intervista ESCLUSIVA
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Molisano di nascita, ma abruzzese d'adozione. Marco Perrotta è cresciuto nelle giovanili del Pescara, dov'è approdato a 14 anni: dai Giovanissimi alla Prima Squadra, è stato questo il suo percorso. Debutta in biancazzurro a Cittadella nella stagione 2010 -2011 con Eusebio Di Francesco in panchina. Nella stagione successiva è tagliato fuori per un grave infortunio nel Delfino del primo Zeman. Poi una serie di prestiti tra cui quello al Teramo. In biancorosso ha modo di conoscere e apprezzare Vincenzo Vivarini(nuovo trainer del Bari) , allenatore fondamentale per la sua carriera con cui nel 2015 raggiunge la promozione in B(poi revocata dalla Giustizia Sportiva). Per lui anche esperienze a Vercelli e Avellino. Nel 2017 -2018 rientra alla base e dopo un iniziale problema fisico si distingue positivamente nella seconda esperienza di Zeman in riva all'Adriatico. Nel 2018 -2019 fa parte della rosa biancazzurra in pianta stabile, gioca con Gravillon e sotto la guida di Pillon in panchina sfiora la promozione in A. Complessivamente 51 le presenze con il Delfino. Nell'estate del 2019 passa al Bari, poi Pro Vercelli, Palermo(di Silvio Baldini con cui conquista la promozione in B) e Padova. In occasione dell'incontro di sabato pomeriggio all'Adriatico(h 15) tra biancazzurri e biancoscudati, noi di Pescarasport24, lo abbiamo intervistato in ESCLUSIVA in quanto ex del match.
Se dico Pescara: quali sono i suoi ricordi positivi e negativi in maglia biancazzurra, c'è mai stata in questi anni la possibilità di tornare in riva all'Adriatico?
“Prevalgono sicuramente i ricordi positivi, di negativo non c'è quasi nulla. Sabato tornerò all'Adriatico da avversario per la prima volta in assoluto da quando sei anni fa sono andato via. Sarà una bella emozione giocare contro la squadra in cui sono cresciuto: in biancazzurro ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, considerando che sono arrivato a Pescara a 14 anni e sono rimasto da voi dal primo anno di Giovanissimi fino all'esordio in Prima Squadra. Tanti amici verranno a vedere la partita. Ho ancora casa lì, torno spesso..”
Marco Perrotta è stato uno dei perni della difesa del Teramo di Vincenzo Vivarini, di recente esonerato dal club biancazzurro..
“Premetto che mi dispiace molto per Vivarini, un allenatore che ho avuto e che ritengo sia molto esperto e preparato per la B. Non posso dire, sapere o giudicare quello che è successo perchè non sono lì. Penso che la squadra veniva dagli anni con Zeman e Baldini e magari era abituata a una metodologia diversa. Vivarini ha portato giustamente la sua idea, diversa rispetto ai suoi predecessori. Non è mai facile adeguarsi ad un altro tipo di lavoro per i calciatori. Poi il mister ha bisogno di giocatori ben precisi per portare avanti i suoi dettami. Sono dispiaciuto di quello che è stato l'epilogo perchè a Catanzaro, per esempio, è riuscito a mostrare e dimostrare tutto il suo potenziale: Vivarini è un tecnico top per la categoria per esperienza, preparazione e meticolosità. Il suo è un calcio basato sul possesso palla, sull'aggressione non molto alta: prerogative totalmente diverse rispetto ai tecnici sopracitati. Diciamo che in generale non è riuscito a trovare i meccanismi giusti. Chiaramente, in B, quando inizi male poi diventa dura e fai fatica.”
Che cosa teme di più del Pescara di Giorgio Gorgone e se potesse quale giocatore ruberebbe ai biancazzurri?
“Mister Gorgone ha dato fin da subito la sua mentalità: pressing alto e aggressività sono gli aspetti che ho riscontrato da subito vedendo la partita di Catanzaro. Quando si cambia l'allenatore c'è sempre una scossa. L'organico del Pescara è dal punto di vista individuale attrezzato per la salvezza, perchè ci sono giocatori di valore. Diciamo la classifica attuale non rispecchia il valore della rosa. Anche il Delfino, com'è accaduto a noi, ha avuto molti infortuni. Quando hai fuori tanti giocatori magari importanti sei inevitabilmente penalizzato e il cammino può subire dei rallentamenti fisiologici, anche perchè la cadetteria è una categoria difficile e importante. I biancazzurri hanno tanti giocatori bravi. Dagasso e Merola mi piacciono moltissimo. Conosco Brosco con cui ho giocato nel Pescara del primo Zeman e Gravillon, mio compagno di squadra in quello di Pillon."
Il Padova che tipo di squadra è, quali sono i vostri obiettivi?
“Siamo una neopromossa come il Pescara, in quanto tele il nostro obiettivo prioritario è la salvezza. Tutto quello che verrà in più sarà ben accetto. Veniamo da un periodo difficile in cui dobbiamo essere bravi a non perdere la nostra identità: lavorando sodo e ascoltando il mister che è maniacale dal punto di vista tattico..”
Il più grande umano e professionale del Papu Gomez e dell'ex portiere biancazzurro Alessandro Sorrentino?
“Ho legato molto con entrambi. Del Papu Gomez mi ha subito colpito la grande umiltà con cui parla e si pone nei riguardi del gruppo squadra. Non è affatto semplice trovare questa caratteristica in un Campione Del Mondo, eppure è sempre disponibile e prodigo di consigli e aneddoti. Inutile dirlo, parliamo di un professionista esemplare. La professionalità è la peculiarità che contraddistingue anche Alessandro Sorrentino: ragazzo serio che si allena sempre al massimo. Anche se adesso non sta giocando, va sempre a mille e sono sicuro che prima o poi verrà fuori perchè se lo merita. Si tratta di un portiere fortissimo che sono contento di avere in squadra."
Sabato all'Adriatico c'è Pescara - Padova: che partita si aspetta e quale sarà secondo Marco Perrotta la chiave di volta del match?
“Mi aspetto una partita molto tattica tra due squadre che cercheranno di capire vicendevolmente i punti deboli dell'avversario. Si affronteranno due neopromosse, due compagini in difficoltà. Secondo me poi le individualità verranno fuori, perchè in incontri così i giocatori talentuosi potranno fare la differenza. Sarà un match di episodi molto combattuto..”

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