Prima squadra

Cappelluzzo, il centravanti che ama Vasco e vorrebbe un Pescara rock

Il centravanti nei giorni scorsi si è raccontato a Il Centro

04.04.2018 00:21

Ama Vasco Rossi e vorrebbe un Pescara...rock! Pierluigi Cappelluzzo, alla sua seconda stagione (non consecutiva) in riva all'Adriatico cerca la consacrazione. L'avvio di stagione, a livello personale, non è stato esaltante, ma punta ad essere l'arma in più del Delfino per il rush finale.

Il giovane centravanti si è raccontato in esclusiva a Il Centro nei gironi scorsi. Ecco le sue principali dichiarazioni.

ODDO, ZEMAN, EPIFANI E IL PESCARA - «Ringrazio Oddo perché mi ha insegnato tanto e mi ha dato molta fiducia nella seconda parte di quel campionato, culminato poi con la promozione in serie A tramite i play off. Con lui ho fatto una bella esperienza. Quando la scorsa estate mi hanno prospettato il ritorno qui non ci ho pensato due volte. C’erano anche Brescia e Venezia interessate, ma Pescara ha avuto la priorità. Lavorare con Zeman mi incuriosiva, poi conoscevo già città e società. Non avevo feeling col boemo? Non si tratta di questo, Zeman aveva idee diverse. Non ho nulla contro il boemo, anzi, mi ha insegnato tanto nonostante abbia giocato pochissimo. E’ stato molto importante, mi ha insegnato lo spirito di sacrificio e alcune idee diverse rispetto ad altri allenatori. Epifani? L’avvio è andato male, certo, ma il mister ha le sue idee e noi dobbiamo fare il nostro meglio. Io sono fiducioso. Ci sono ancora 33 punti in palio e guardiamo verso l’alto. Dobbiamo dare il meglio e poi quello che arriverà sarà tutto di guadagnato. Lo spogliatoio è sempre stato unito, anche adesso è così. Non è cambiato nulla rispetto a prima»

LA CONCORRENZA - . La vittoria dei play off con Oddo in panchina, nel 2016, il ritorno a Verona dove ha vinto ancora il campionato di B e, poi, di nuovo il ritorno in biancazzurro ma sempre con big davanti. «Ho avuto compagni di reparto che hanno sempre segnato tantissimi gol. Lapadula due anni fa fece un campionato straordinario, come lo stesso Pazzini, a Verona, nella scorsa stagione. L’anno scorso segnò 23 gol,era difficile togliergli il posto. Dopo Lapadula, quindi, è toccato a Pazzini (ride, ndr). È sempre stato il mio idolo e, da bambino, dopo ogni gol, esultavo come lui. E’ stato emozionante averci giocato assieme e con lui ho instaurato un bel rapporto. Ci sentiamo spesso anche adesso che gioca in Spagna Nonostante tutto sono sempre riuscito a ritagliarmi il mio spazio, anche se quest’anno Pettinari ha fatto davvero bene. Speravo di trovare più spazio. Però non mi lamento e da qui alla fine spero di avere qualche possibilità in più, anche se il momento positivo di Pettinari e alcuni infortuni hanno condizionato il mio minutaggio»

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