
Rosa non adeguata e non omogenea, ora la parola passa al campo...
Mercato da bollino nero. Ora tocca a Vivarini fare il massimo
Il Pescara ha chiuso il suo mercato senza colpi ad effetto. Ma, come anticipato, si rivolgerà subito a quello degli svincolati per colmare la lacuna in difesa (Capellini oppure Caldirola). Basterà per salvarsi? Speriamo, ma essere scettici oggi è naturale. Nell'ultimo giorno di sessione estiva si sono registrati gli arrivi di Frank Tsadjout, centravanti mancino della Cremonese, classe 1999, Orji Okwonkwo, 27enne attaccante nigeriano del Bologna, e di Fabrizio Caligara, centrocampista classe 2000 del Sassuolo. Sbarcano tutti alla corte di Vincenzo Vivarini in prestito. Ma chi si aspettava i fuochi d'artificio, cioè gli innesti in grado di far sognare i tifosi e di far registrare l'impennata finale alla campagna abbonamenti che chiude i battenti venerdì, è rimasto inevitabilmente deluso. Il vero colpo di mercato è stata la mancata cessione del gioiello Matteo Dagasso, il cui valore è già cresciuto con la convocazione in Nazionale Under 21 e che è destinato ad incrementarsi ulteriormente con un campionato da titolare in serie B. Ma per i tifosi biancazzurri è una magra consolazione. Anzi, magrissima perchè tutti si aspettavano di più al ritorno in cadetteria, nonostante alcuni problemi oggettivi a tenere le mani legate al Pescara. Dal mercato estivo esce fuori una rosa non attrezzata, non strutturata e non omogenea: pochi difensori, due dei quali a scadenze cicliche purtroppo fermi per problemi fisici (Brosco e Pellacani, uno avanti con gli anni (Letizia) e una scommessa (Corbo), nessun centrocampista incontrista di peso e struttura (Valzania tornerà tra i mediani e non sarà più utilizzato probabilmente da esterno), nessun play e nessun vero bomber. Tre portieri inesperti, anche se il primo di talento tra i pali indiscutibile e poi… Tanti, tantissimi attaccanti esterni o trequartisti, nessun goleador il curriculum vitae lo certifichi come tale. Tanti, troppi debuttanti in B, tanti prestiti e tanti svincolati, un po' per necessità e un po' per mancata programmazione e lungimiranza. E senza nemmeno impostare premesse di una patrimonializzazione con giocatori poi rivendibili nelle prossime sessioni. Questo mercato è stato molto difficile, per un budget inferiore alle contendenti, per un appeal che dopo 4 anni di C si è inevitabilmente affievolito, per i problemi di indice di liquidità, per i criteri di lista e per le mancate cessioni. Ma si poteva e si doveva fare di più. Assolutamente sì. Mercato sulla carta da bollino nero, inutile girarci intorno nella speranza di essere smentiti dal rettangolo verde e da mister Vincenzo Vivarini, che ora dovrà scegliere un modulo idoneo al materiale tecnico a disposizione e cercare di ottenere più del massimo. Ieri sui social i tifosi si sono scatenati e questo clima non aiuta di sicuro a compiere una mission (im)possible. Baldini parlava di sogno e magia un anno fa, mister Vivarini farà parlare il lavoro ma non parlerà di miracoli. Anche se dovrà farli probabilmente. L'ultima giornata di mercato, dopo il deposito del contratto di Tommaso Corazza in Lega (prestito dal bologna), si è consumata tra abboccamenti, sondaggi e trattative per provare a realizzare il sogno Gianluca Lapadula e altri obiettivi di spessore. Ci sono stati infatti ulteriori tentativi non solo su Lapagol ma anche su Massimo Coda della Sampdoria, il miglior marcatore all time di B, e per Andrea Petagna, strutturato attaccante del Monza che però non era convinto della destinazione, nonostante le due società avessero trovato l'accordo per trasferirlo in biancazzurro (con i brianzoli si era tornati anche a parlare dei 2005 Domanico e Sardo). E si è provato fino alla fine a vedere se Hamza Rafia potesse convincersi al clamoroso ritorno. Okwonkwo, in Italia dal 2016, è un attaccante rapido e duttile, con grande forza fisica buona potenza di tiro, ma finora non ha mai lasciato davvero il segno. Nel suo lungo peregrinare in prestito, vanta anche un'esperienza in MLS nel Montreal Impact e nell’ultima stagione di B si è diviso fra Reggiana (15 presenze e 0 gol) e Cittadella (3 gol in 16 gare). Tsadjout ha conosciuto Vivarini lo scorso anno a Frosinone, dove la punta scuola Milan era stato girato in prestito. 97 presenze con 9 gol ed altrettanti assist per lui in cadetteria, che di certo non può essere ritenuto un bomber spietato ma che può tornare certamente utile. Palla a lui e si prega? Forse, ma non è Lukaku di certo. Caligara, cresciuto nella Juventus dove era un pupillo di Allegri (nel 2017 esordì anche in Champions League a Barcellona sostituendo Gonzalo Higuain), vanta esperienze anche con Cagliari, Olbia, Venezia, Ascoli e Salernitana. In granata ha giocato la scorsa stagione, mettendo insieme 7 presenze nel campionato negativo dei campani. Parte dell’ingaggio sarà a carico del club proprietario del cartellino. Gli ultimi 3 arrivati sono reduci da esperienze in squadre che hanno vissuto una stagione nerissima. In mediana sono saltati Zuccon passato alla Juve Stabia), Sardo e Tongya, in difesa non è arrivato il centrale che serviva a Vivarini (niente accordo per il ritorno di Martella). Sul fronte cessioni è saltato in extremis l'addio di Tonin in direzione Trieste, mentre Tunjov ha rescisso, Kraja ha rifiutato tutte le destinazioni e Ferraris è passato alla Salernitana in prestito con obbligo di riscatto al verificarsi condizioni (al Monza spetterà il 30% della somma, in base agli accordi stipulati un anno fa). In uscita è stato poi formalizzato l'arrivederci di Saccomanni, andato in prestito ai cugini del Pineto, e quello del centravanti Michaael Zeppieri, passato a titolo temporaneo al Torino in serie A. Sarà aggregato alla Primavera granata. Qualcuno ieri sui social ha scritto: "questo mercato mi ricorda tanto quello della retrocessione di 5 anni fa". Speriamo abbia torto lui. Come speriamo di avere torto noi con la nostra disamina su un mercato deludente (eufemismo), ma forse l'unico possibile per questa società
Commenti