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Pescara-Olbia 4-0, Zemanlandia rinata?

10.12.2023 10:39

In uno stadio semivuoto e con i tifosi della Nord fuori dall'impianto, il Pescara contro l'Olbia si è preso la terza vittoria di fila ed è ritornato al successo all'Adriatico dopo più di due mesi. E' finita 4-0 una gara senza storia, indirizzata dalla banda Zeman sin dalla prima frazione di gioco con personalità, maturità e belle giocate. Per il calcio di inizio mister Zeman aveva deciso di affidare le chiavi del centrocampo al baby Dagasso, provato nel finale di Pontedera nel ruolo, con il confermato Aloi ed il ripescato Tunjov interni, e di avvicendare il solo Cangiano con Accornero rispetto agli interpreti inizialmente mandati in campo in Toscana nel recupero di martedì scorso. Solo panchina sul fronte opposto per l'ex Dessena, 36 anni festeggiati con il rinnovo coi sardi fino al 2026 e con l'esclusione contro la sua vecchia squadra con la quale in sei mesi aveva collezionato 13 presenze e 3 gol in B nel 2021. L'avvio di partita è stato molto spezzettato, per il continuo ricorso sardo al fallo sistematico a centrocampo per togliere ritmo ai padroni di casa e negargli così la possibilità di proporre un fraseggio stretto per poi verticalizzare l'azione. Sono stati comunque gli uomini di Zeman a fare la partita, con un possesso palla prolungato che non ha trovato subito sbocchi grazie alla buona interpretazione data dall'undici ospite alle richieste del proprio tecnico, vale a dire ranghi compatti, pressing a tutto campo e nessuna concessione della profondità agli esterni pescaresi. Come tutte le altre pericolanti viste finora all'opera all'Adriatico, anche l'Olbia ha affidato le proprie velleità offensive a ficcanti ripartenze, come quella del 22' quando c'è voluto un super Plizzari per dire di no a Contini. E' stata la svolta della partita. Gol mangiato, gol subito: la legge non scritta del calcio ha trovato infatti immediata applicazione con la quarta rete nelle ultime 4 partite di Cuppone, che con uno stacco di testa alla Bettega su cross telecomandato di Milani ha sbloccato una partita che è cambiata definitivamente al 27' con la prima rete tra i professionisti di Dagasso, arrivata grazie ad un tiro da fuori, complice una deviazione, che è finito alle spalle di Rinaldi per il 2-0. Al riposo però si è andati sul 3-0, perchè al 44' Tunjov, su cross di Accornero, ha dimostrato di non aver perso il feeling col gol nonostante due panchine di fila. Dopo l'intervallo Zeman ha ripresentato il suo Delfino con 2 novità: Brosco per Mesik, non al meglio, e Cangiano per Accornero. Sono cambiati 2 interpreti, ma non il dominio pescarese: dopo 7 giri di orologio da inizio secondo tempo, Aloi ha calato il poker al tavolo della partita infilando il primo buon pallone giocato nella ripresa. Partita definitivamente chiusa e testa già alla Coppa Italia per l'impegno di mercoledì a Catania, con Zeman che ha risparmiato il finale a Cuppone ed Aloi per dare spazio a Tommasini e De Marco. Inevitabilmente la partita ha perso ritmo e giocate, con gli ospiti più dediti a non prenderle ancora invece di provare ad accorciare ed i padroni di casa che non hanno più pigiato sull'acceleratore, pur continuando a dominare. L'ultima nota di cronaca è stata il debutto in campionato di Di Pasquale al 34', al posto di capitan Pellacani uscito tra gli applausi dei pochi intimi dell'Adriatico. Finisce così, con il terzo successo in una settimana e la netta sensazione che il Delfino abbia ripreso a correre davvero forte. Oggi toccherà a Carrarese e Perugia rispondere in chiave terzo posto, ora di proprietà dei Sdengo e soci.

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