Prima squadra

1 gennaio - 31 dicembre 2015, 365 giorni di passione biancazzurra

31.12.2015 08:30

Un anno da ricordare, nonostante tutto. Un anno che poteva essere straordinario, se una traversa al 92' nell'ultima gara della stagione 2014-15 non avesse respinto un pallone colpito da Melchiorri e, con esso, i sogni del popolo biancazzurro. Il 2015 si era aperto con il mercato e con novità non proprio buone. Dopo l'exploit di fine girone d'andata, i biancazzurri cedono il capocannoniere Riccardo Maniero al Catania. Tra le polemiche. Sono settimane roventi. Sul mercato arrivano molti volti nuovi, ma quasi tutti deludono. Dal carneade Abecasis al sostituto sul Super Pippo, Pettinari. Arriva anche il guerriero Bruno, ma la sessione invernale di mercato 2015 verrà ricordata esclusivamente per il ritorno di due bandiere, Andrea Gessa (che a fine stagione diventerà Team Manager, ruolo ricoperto in passato dal mitico Vincenzo Zucchini), e Marco Sansovini, il Sindaco. Anticipammo l'operazione Sansovini tra lo scetticismo generale, ma nell'ultimo giorno di mercato l'affare si concretizzò per la gioia dei tifosi. E di Marco Baroni, che scoprì un leader tecnico e carismatico. In grado di issarsi al terzo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi in casa Delfino. Il campionato si aprì con la vittoria di Trapani, ma il Pescara "stupenda incompiuta" non riusciva a decollare. Alcuni alti e tanti bassi hanno caratterizzato il cammino pescarese. Baroni rischia in più di una circostanza la panchina e la sconfitta di Frosinone sembra sancire l'esonero. Non andrà così. Dopo ore di riflessione, in casa Pescara si opta per proseguire con il tecnico fiorentino. "Fino a fine stagione", diranno i vertici del club. Che però si smentiranno da soli. Il 16 maggio si consuma il ribaltone. Addio Baroni, squadra a Massimo Oddo. Fatale per l'ex tecnico del Lanciano la sconfitta a tempo scaduto in quel di Varese, al cospetto di una squadra già retrocessa e siglata da un classe '94, Luca Forte, che un paio di mesi dopo sbarcherà a Pescara a parametro zero. La situazione è chiara: una gara alla fine della regular season, il Pescara ha un solo risultato a disposizione per centrare i playoff. L'avversario è il Livorno di Panucci, il campo dirà, però, che il vero avversario del Pescara è sempre stato il Pescara stesso. Vittoria rotonda e playoff centrati. In città torna l'entusiasmo. Oddo è la scintilla che riaccende la passione. I playoff sono come l'Everest, ma il Delfino sembra Reinhold Messner. Perugia eliminato a domicilio nella gara secca, poi il doppio confronto con il Vicenza dell'ex Marino. Il destino dei gemellati biancorossi è il medesimo degli umbri: eliminati da un Pescara stratosferico. E' tempo della doppia finale, l'avversario è la squadra favorita: il Bologna. La città si stringe intorno alla squadra, che risponde alla grande. I biancazzurri dominano per 180', ma il doppio pari consente ai bolognesi di salire in Serie A. Pescara imbattuto ai playoff e beffato. Una traversa in pieno recupero nega la gioia più grande al popolo pescarese, in una gara disputata senza il trascinatore Bjarnason. L'amarezza è tanta, ma bisogna guardare al futuro. Il condottiero c'è già, quel Massimo Oddo che aveva stupito tutti, con la Primavera e con la prima squadra. Niente Zeman, si riparte con il "Propheta in patria". Il mercato porta seco l'ennesima rivoluzione. Vanno via in molti, tutti i big eccetto Memushaj, ed arrivano tanti giovani di belle speranze capitanati da un certo Gianluca Lapadula. Che anche a Pescara confermerà le sue straordinarie qualità, coronando un 2015 (come anno solare) eccezionale. E' Lapadula, infatti, il miglior bomber italiano dell'anno. Nel rush finale di mercato arrivano Benali, Cocco e Campagnaro, acquisti deluxe per un Pescara ambiziosissimo.  La stagione - partita in ritardo per la vicenda scommesse/partite truccate ed i ripescaggi - inizia male, un sonoro ko a Livorno con la squadra rabberciata, e prosegue tra alti e bassi. Fuori dal campo si consuma la frattura tra Iannascoli e Sebastiani. L'a.d. resta in società, ma si dimette dalla carica. Sebastiani è ora "un uomo solo al comando", come Fausto Coppi nella definizione di Mario Ferretti. Ha un traguardo da centrare, la Serie A. Il suo Pescara chiude l'anno solare in crescendo: con 4 vittorie consecutive, la Oddo's band al giro di boa è quarta a quota 37 punti. E con un 2016 tutto da scrivere. Con inchiostro azzurro su pagine bianche....  

Commenti

Si torna al lavoro il 6 gennaio
Anticipi e posticipi: di domenica a Perugia, di venerdì col Vicenza