Prima squadra

Donatelli: "Oddo? Sa ascoltare. Da pescaresi, la A è felicità doppia"

15.06.2016 10:00

Marcello Donatelli, Luciano Zauri, Dario Di Giannatale, Andrea Gessa, Massimo Marini, Riccardo Proietti, Ermanno Ciotti,  Francesco Petrarca: eccoli tutti gli uomini di Massimo Oddo. C'è una grande squadra, coesa e dedita al lavoro, dietro il mister e le sue scelte vincenti. Lo stesso tecnico biancazzurro non ne ha mai fatto mistero: durante l'anno, a più riprese, nelle varie conferenze stampa ha spesso citato i suoi collaboratori che sono in primis amici. E ha ribadito la loro importanza sabato scorso direttamente dal palco di piazza della Repubblica: "Le luci della ribalta le ho tutte io", ha detto, "ma con me lavora uno staff di primo livello che è stato determinante". Ognuno ha il proprio ruolo e le proprie responsabilità in un lavoro di equipe che trascende l'aspetto prettamente calcistico. Pensate al ruolo determinante del team manager Andrea Gessa, uno che in varie vesti ha colto 3 promozioni col Pescara, o a quello di Di Giannatale, importante anche per fare gruppo. Tra gli uomini di fiducia del tecnico, un ruolo importante ha il suo vice, Marcello Donatelli. Cresciuto a pane e calcio (essendo figlio e nipote d'arte), non è un semplice braccio destro ma un qualcosa di più. Angelo custode, confidente, tattico e uomo con il quale confrontarsi sulle scelte, nei momenti brutti e in quelli positivi. "Pur avendo giocato ad alti livelli, Massimo ha una grande umiltà che lo spinge sempre a confrontarsi con i suoi collaboratori, ovviamente nel rispetto dei ruoli. Abbiamo un rapporto trasparente, ci diciamo ciò che pensiamo senza problemi, non solo sul calcio. Poi è chiaro che la decisione finale spetti a lui ma il mio ruolo è anche quello di farlo riflettere su talune scelte. Un aneddoto? Nessuno in particolare, sono comunque cose che devono restare tra noi, ma vi garantisco che oltre ad essere un grandissimo comunicatore il mister è anche un uomo che sa ascoltare. E forse è proprio questa la sua principale qualità, sintomo di grande intelligenza", le sue parole. Al Pescara era già stato nel 2005 alla guida dei Giovanissimi, l'estate scorsa è tornato dalla porta principale dopo aver salutato il Genoa dove ha stretto un legame fortissimo con Liverani. L'ex play della Lazio è spesso in città grazie a lui. Il nome di Mandragora lo fece lui, con l'avallo dell'amico Massimo. E disse da subito che Rolly sarebbe stato fondamentale. Non si sbagliava, tanto che la Juve nello scorso gennaio ha bruciato tutti investendo tanti soldi per un classe '97. Vincere nella sua città gli ha regalato sensazioni uniche: "Solo adesso stiamo metabolizzando quanto è accaduto, vedere migliaia di persone in strada per festeggiare è stato un qualcosa di straordinario. Davvero incredibile. E da pescarese vincere qui è forse più difficile, ma sicuramente due volte bello. Nello staff siamo in molti pescaresi o comunque abruzzesi, sentivamo molto la responsabilità di guidare questa squadra". I successi di questo Pescara nascono da lontano, dai playoff sfortunato culminati con la beffa di Bologna. Ma "l'opera di cementificazione del nuovo gruppo", plasmato e valorizzato da Oddo e soci, è partita in estate. Sin dal ritiro, sul rettangolo verde o nei  momenti di svago. L'unità di intenti dell'equipe era nota sin dai giorni di Pizzoferrato o Palena, ad esempio, quando nei momenti di pausa c'erano partite a calcio-tennis o a tressette. Donatelli – Di Giannatale contro Oddo – Gessa con la palla, mentre le sfide a carte erano allargate anche a Pavone e D'Arcangelo. E tra una risata e l'altra si iniziava a costruire Oddolandia. Un plauso va anche alle altre componenti del club che lavorano dietro le quinte, ma che sono imprescindibili. Ecco i loro nomi: STAFF SANITARIO: Prof.  Vincenzo Salini – dott. Ernesto Sabatini STAFF FISIOTERAPISTI: Claudio D’arcangelo – Francesco Zulli – Luca Carbonaro STAFF MAGAZZINO: Luciano Palombi – Gabriele Colantonio – Fernando De Amicis – Andrea Blasioli

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