Prima squadra

Alla ricerca di equilibrio, solidità e certezze

Il Pescara è ancora un cantiere aperto, ma il tempo passa....

30.09.2021 00:04

Il Pescara torna dall'infrasettimanale di Gubbio con un punto in più ma con qualche certezza in meno. Le principali conferme avute in terra umbra, infatti, non sono state di segno positivo: approccio negativo al match, difesa traballante e ancora perforata e attacco che è andato in gol in modo se vogliamo estemporaneo (azione confusa viziata probabilmente da due falli pro Gubbio non sanzionati - ma col merito di aver creduto fino in fondo ad uno sviluppo positivo - ed eurogol di Clemenza). Problemi che dopo 6 giornate di campionato e 2 di Coppa Italia si ripropongono puntualmente. E non è un segnale benevolo. 

8 gol subiti - anche se nel computo ci sono autogol e rigori contro - dopo 6 giornate sono tanti, troppi per una squadra che vuole vincere il torneo. Basti pensare che la Reggiana, prima in classifica e prossima avversaria, ne ha subito appena 1 (a fronte di 10 gol fatti, uno solo in meno del Pescara), Siena e Imolese solo 2 e che nelle prime 10 della classe hanno incassato di più solo Pontedera (9) e Virtus Entella (10)…. Proprio i liguri dell'ex Dessena sono la grossa delusione del primissimo scorcio di campionato e saranno a brevissimo al cospetto di un Delfino che nel suo percorso di crescita sembra essersi bloccato. A Gubbio, contro una squadra tatticamente preparata in modo ottimale da Torrente ma non di certo irresistibile per valore assoluto dei suoi uomini, i biancazzurri non hanno mai dato la netta sensazione di poter portare a casa i 3 punti. E anche con la Viterbese la prestazione è stata altalenante, troppo. Adesso, eccetto la sfida con la Fermana, sulla carta la banda Auteri deve affrontare tutte le squadre favorite al salto di categoria e con queste compagini presumibilmente non ci si potrà permettere un Pescara a mezzo servizio. Se con le avversarie finora incontrate è bastato il minimo sindacale o poco più per rimanere imbattuti, grazie ad una rosa ampia e ad un gap tecnico che con i cambi si è reso evidente, contro le presunte corazzate del torneo - al pari del Delfino - e le squadre accreditate alla vittoria finale si dovrà fare necessariamente di più. 

L'imperativo primario è provare a blindare la difesa, ora troppo perforabile e preda di errori individuali e di reparto. Forse una linea a 4 consentirebbe di coprire meglio in larghezza il campo e un centrocampista in più garantirebbe protezione alla retroguardia e chance al tridente di evitare troppo lavoro in fase di non possesso, ma ai rimedi deve pensare il tecnico. Che a fine partita giustamente ha gettato acqua sul fuoco di facili e anticipati giudizi, facendo sudo ai suoi ragazzi e chiedendo tempo. Di certo, però, il suo Pescara deve trovare un equilibrio che ora non ha e non deve rischiare di perdere troppi punti per strada di una stagione che sarà lunga, difficile ed estenuante.

E allora da dove si deve partire per il ciclo intenso di gare di spessore che aspetta la truppa? Certamente dagli errori commessi e dai problemi noti e confermati in queste prime giornate, che vanno analizzati e risolti il prima possibile, ma anche dai punti di forza: una buonissima condizione atletica, uno spessore generale a livello qualitativo nettamente superiore alla maggioranza delle altre squadre del girone e la possibilità di utilizzare 5 cambi per rivoluzionare/migliorare/cambiare la squadra. Però se con i margini di miglioramento che ci sono, tanti e di non poco conto, Il Pescara è ancora imbattuto e ad un tiro di schioppo dal primo posto non c'è poi tanto da disperarsi, anzi…

 

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