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Il rimpianto nella carriera di Paolo Monelli si chiama Pescara

Per la rubrica "Gli ex biancazzurri", spazio al bomber classe 1963

14.10.2018 00:54

In carriera aveva fatto bene ovunque aveva giocato. Da qualche parte addiittura benissimo. Paolo Monelli, classe 1963, ha un unico, grande rimpianto nella sua prolifica carriera: il Pescara.

Arrivò in biancazzurro dal Bari e Wikipedia riassume così la sua esperienza pescarese connotata da 4 gol in 15 presenze: "Nel 1990 torna in Serie B, passando al Pescara in uno scambio che porta Giacomo Dicara in Puglia. Nel corso del campionato 1990-1991 subisce un grave infortunio al ginocchio che lo tiene fermo per tutta la stagione successiva, conclusa con la promozione in Serie A; una volta ristabilitosi, entra in conflitto con la società per questioni contrattuali e viene posto tra i cedibili. Nel gennaio del 1993 accetta di scendere in Serie C1 trasferendosi al Vicenza".

L'ex centravanti biancazzuro di recente si è raccontato a "Storiedicalcio" ed ha messo proprio il Delfino in cima alla classifica dei personali rimpianti.

Qual è stato il flop della tua carriera, l’autogol più clamoroso, o il più grande rimpianto?
“La cosa che più mi ha rammaricato è stato l’infortunio: è stato quello che non mi ha permesso di giocare più in alto, perché mi sono fatto male a 28-29, in piena maturità calcistica. Giocavo nel Pescara in serie B, l’anno in cui gli abruzzesi conquistarono la serie A”. Era la seconda Serie A targata Galeone, quella con Allegri e Massara in campo per intenderci. 

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