
Genoa-Pescara e il giallo del doppio giallo a Dobrowolski
Era Galeone II, campionato di serie A 1992/1993, settima giornata del girone di andata: è tempo di Genoa vs Pescara al Marassi. Una partita come le altre? No, una partita che passserà alla storia per il "caso Dobrowolski". Di fronte c'erano il Genoa di Skuhravy ed il Pescara di Allegri, una sfida presentata alla vigilia come probabilmente ricca di gol e di emozioni. In effetti le reti furono ben 7, finì 4-3 per i padroni di casa con reti di Onorati al 5', Ruotolo al 10', Dobrowolsky al 16', Sliskovic al 25', Sliskovic al 43', Bivi al 45' del p.t. e ancora Onorati al 34' della ripresa. La gara, diretta dall'arbitro Chiesa, non passò alla storia per lo spettacolo prodotto (il Pescara rimontò dal 3-0 al 3-3, salvo poi capitolare) ma per altro. Al rientro negli spogliatoi, infatti, è il "caso Chiesa" a tenere banco: il genoano Dobrovolsky, già ammonito, riceve il secondo giallo per simulazione in area, ma l'arbitro non lo espelle e lo lascia incredibilmente in campo (il Genoa si affrettò a sostituirlo), tra le proteste degli adriatici. "Il direttore generale del Pescara, Marino, annuncia la domanda ufficiale di ripetizione dell’incontro per errore tecnico, stante la mancata espulsione di Dobrowolski. Viene richiesta la prova televisiva, le cui immagini appaiono incontestabili, ma il verdetto del giudice sportivo, una settimana dopo, non consente di opporre le immagini al referto del fischietto livornese, da cui risulta, come ammonito, Fortunato al posto di Dobrowolski", ricostruisce oggi il sito ufficiale del Pescara. "A circa due anni dal fatto incriminato, il cold case viene risolto sotto confessione dello stesso Chiesa, che ammette l’errore, ricordando perfettamente l’episodio, in cui Dobrowolski, già ammonito, doveva essere espulso"
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