
Mandragora: l'Atalanta scavalca il Pescara
Rolando Mandragora e il Pescara, il matrimonio bis è a serio rischio. Serissimo. Una pretendente molto seria mette infatti in discussione il ritorno del centrocampista in riva all'Adriatico.
Si tratta dell'Atalanta, che ha fatto irruzione sulla scena diventando nel breve volgere di qualche giorno la candidata più accreditata ad avere in prestito il classe 1997 di proprietà Juventus. Se non la candidata unica, di certo quella privilegiata.
Il giocatore, a causa dei complicati postumi dell’infortunio capitatogli proprio in maglia Pescara sul finale della scorsa stagione (frattura del quinto metatarso del piede destro), in questi primi mesi della corrente annata agonistica è rimasto ai margini ma ora, dopo l’ultimo positivo consulto ad Amsterdam dal prof. Niek Van Dijk, è pronto a tornare protagonista.
L’intenzione della Juventus è quella di farlo crescere e maturare altrove e l’ipotesi Pescara era accreditata dalla precedenza accordata dal ragazzo e dal suo agente, Vincenzo Pisacane, rispetto alle altre in ballo (Empoli in primis) per la presenza di Oddo e Donatelli, vecchi mentori del ragazzo.
Tuttavia, l’asse di mercato instaurato tra bianconeri e nerazzurri (Marotta ha prelevato Caldara, con decorrenza giugno 2018, e tratta Gagliardini) ha di fatto complicato terribilmente le cose. I bergamaschi in mediana potrebbero salutare tre elementi, tutti appetiti dal Pescara (Grassi, Migliaccio e, soprattutto, Carmona con quest'ultimo che sbarcherà in prestito a Pescara quasi certamente), ed hanno bisogno di almeno un innesto. Nasce così l’idea Mandragora, giocatore lanciato in maglia Genoa proprio dall’attuale trainer Gasperini che lo fece debuttare in serie A a soli 17 anni e 4 mesi in un match contro la Juve. Mandragora annullò addirittura un certo Paul Pogba guadagnandosi il nomignolo di “Predestinato”. Adesso la sua duttilità è ritenuta utile per corroborare il centrocampo atalantino. L'operazione potrebbe chiudersi positivamente a stretto giro. Con buona pace del Pescara che comunque valuta candidati dai curricula più lunghi di quelli dell'imberbe ex.
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