Prima squadra

Aquilone cosmico

Il Delfino Rampante racconta...

16.10.2022 09:07

Il 15 ottobre 1997 in Nevada viene stabilito il primo record supersonico di velocità su terra. Cuppone all’epoca aveva solo un paio di mesi e qualche giorno. Il 15 ottobre 2022 Luigi Cuppone, Speedy Gonzales nostrano, decide di strabiliare Pescara e il Pescara con le sue scorribande in lungo e in largo sul verdissimo prato dell’Adriatico. Felicità, cantava Al Bano da Cellino San Marco. Felicità regala il 27 biancazzurro al popolo del Delfino. Un gol tutto senso della posizione, scatto e dribbling, che ha fatto vibrare le corde e i gradoni degli spalti. Il ragazzo di Nardò, a una manciata di chilometri da Cellino, salta come birilli gli avversari, li lascia sul posto e regala “una canzone d’amore che va, come un pensiero che sa di felicità”.
Lui, che apre le danze nella vittoria senza storie contro la Fidelis Andria: quelle danze il cui protagonista, primo ballerino, porta il nome di Facundo Lescano. Anzi, scandito da tutto lo stadio che, in un tripudio di cuori, bandiere e sciarpe biancazzurre, urla all’unisono: FA-CUN-DO LES-CA-NO. Primo ballerino ma non solo. Direttore d’orchestra in mezzo al rettangolo verde e, a fine partita, sotto la Nord quando decide di seguire, a ritmo di musica e balli, i cuori – e soprattutto le corde vocali - della Curva, spronando i compagni a fare lo stesso. 
Il calcio si dice sia nato Oltremanica. In Inghilterra il sabato è meglio conosciuto come il “Giorno del football”. Mai soccer, mi raccomando. Ma noi latini, per molti versi, abbiamo contorni più simili al Sudamerica. All’Argentina in particolare. Non vogliamo assolutamente scomodare i semidèi dell’Albiceleste, per carità. Ma il ragazzo di Mercedes, città della provincia di Buenos Aires, ha contribuito, con la doppietta e l'assist vincenti di sabato, alla “Barra quilombera” casalinga contro la Fidelis. A quella “Curva festosa” che ha assistito alla nona vittoria casalinga contro l’Andria sulle undici complessive giocate a Pescara al cospetto della squadra pugliese.
3-0 e tutti a casa. Gara senza storia. Superiorità tecnico-tattica biancazzurra fin troppo evidente. Come nel terzo gol: da Accademia del Calcio. O forse, restando in tema di Sudamerica, da “Barrilete Cosmico” per dirla alla Victor Hugo Morales. “Arranca por la derecha […] ta-ta-ta-ta-ta-ta… Gooool”. Non abbiamo pianto, come fece il mitico cronista uruguagio naturalizzato argentino nel match dei quarti di finale del Mondiale di Messico ’86 tra Argentina e Inghilterra, ma poco ci è mancato. Tifosi sbalorditi dalla velocità e dalla precisione dei passaggi che hanno portato Facundo ad imbucare per la terza volta la porta della Fidelis: quasi una “recorrida memorable”, una corsa fantastica, da raccontare, far vedere e rivedere.
C’erano generazioni di tifosi sabato pomeriggio sotto il dolce sole di ottobre dell’Adriatico, dai nonni a nipotini: mai visto, negli ultimi anni, un Pescara dettare legge in questo modo. Tutti concordi. Volti soddisfatti, sorridenti, divertiti e compiaciuti. Il Pescara c’è. Il Pescara può. Un passo alla volta, centimetro dopo centimetro, senza fretta. Gli smartphone, verso le 16:20, hanno decretato l’aggancio al Crotone sconfitto a Foggia. Seconda piazza in coabitazione. In serata, il Catanzaro, nella sofferta e per certi versi fortunosa vittoria interna contro la Viterbese, si è confermato capolista ma non imbattibile. Comunque nel mirino. 
Non c’è tempo, però, per pensare agli altri. E, per dirla tutta, non si deve pensare agli altri. Chi fa da sé, fa per tre recita un vecchio adagio: testa quindi alla prossima, dura settimana. Martedì in trasferta contro il Giuliano e sabato di nuovo in casa, nel catino ribollente dell’Adriatico, contro la neo promossa Audace Cerignola, capace di impattare al “Partenio” di Avellino.
Insomma, testa bassa e pedalare: c’è un sogno da conquistare. Ma, almeno per qualche ora, godiamoci questo sole più caldo che va, come un sorriso che sa di felicità.
L'aquilone cosmico biancazzurro è tornato a volare e il panorama dall'alto è dolce, anzi dolcissimo.

Il Delfino Rampante

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