Standby prolungato in una nebbia fitta
Con il trascorrere dei giorni la situazione invece di schiarirsi diventa sempre più nebulosa
I tifosi del Pescara, almeno in epoca recente, non avevano mai dovuto attendere così tanto per conoscere il nome del nuovo allenatore biancazzurro. Per la quarta stagione consecutiva in serie C, record negativo degli ultimi 50 anni (dal 1973-74 erano stati infatti al massimo 3 i campionati di fila del Delfino nella terza serie), al 20 giugno la panchina è ancora vacante e se, come è ormai certo, si andasse oltre lunedì per assegnare l'eredità di Emmanuel Cascione si supereranno i 40 giorni senza aver preso una decisione, dato che la precedente stagione si è chiusa in data 11 maggio con l'eliminazione dai playoff per mano della Juventus NG. Soffermandoci solo all'ultimo lustro e senza nemmeno soffermarsi sulla conferma di Zeman dell'anno scorso dopo l'eliminazione in semifinale playoff, perchè la permanenza era scontata a prescindere da come sarebbero andati a finire gli spareggi, anche nell'ultimo biennio in B la scelta era stata assai celere. Nel 2019, infatti, l'annuncio ufficiale di Luciano Zauri era arrivato il 5 giugno, mentre l'anno dopo il ritorno di Oddo era stato ufficializzato il 29 agosto, cioè appena 15 giorni dopo il playout thrilling che aveva visto il tecnico pescarese uscire sconfitto dalla sua futura squadra quando era alla guida del Perugia (era l'anno dei 3 mesi di stop causa lockdown per Covid, con stagione agonistica chiusa alla vigilia di Ferragosto). Anche nei primi due anni di C si era temporeggiato molto prima di avere un nuovo condottiero, ma toccherà al prossimo trainer avere questo piccolo primato di attesa: nel 2021 l'annuncio di Auteri, arrivato nello stesso giorno di quello del ds Matteassi, venne dato il 19 giugno, mentre l'anno dopo lo sbarco di Colombo in riva all'Adriatico fu ufficializzato il 22 giugno. Adesso lo standby prolungato, che si protrarrà per un'altra settimana, è dovuto alle vicende societarie che tengono bloccato il ds Delli Carri. Ma con il trascorrere dei giorni la situazione invece di schiarirsi diventa sempre più nebulosa. Tra oggi e domani è previsto un nuovo contatto tra il presidente Daniele Sebastiani e Rosettano Navarra ed entro il weekend si capirà se l'imprenditore entrerà nella compagine societaria, con quale percentuale del pacchetto azionario (non meno del 20%) e con quale ruolo (potrebbe anche profilarsi la vice presidenza, dopo il mancato ingresso nei quadri dirigenziali di Luciano Campitelli). In questi giorni, infatti, la presidenza biancazzurra sta valutando se ci siano le condizioni per l'arrivo di altri soci di minoranza ed in base alle disponibilità ricevute proporrà a Navarra una quota. Starà poi all'ex Pontedera decidere. Circa l'intero passaggio di mano del club, il gruppo tedesco rappresentato in Italia dall'avv. Pierfilippo Capello si è preso tempo fino ad agosto per valutare ancora la situazione (tempistiche simili per gli altri investitori) e decidere se procedere o meno. Gli sviluppi nella stanza dei bottoni determineranno il budget annuale e conseguentemente la scelta del tecnico. Tesser, ancora legato alla Triestina, è in attesa ma non ha fretta di dare mandato agli agenti Minieri e Perrulli di andare a trattare la rescissione senza avere nulla di concreto in mano. Resta un serio candidato per il Piano A, per il quale è tornato in ballo Fabio Caserta, che non andrà alla Reggiana. Anche lui è pista assai onerosa per entità dell'ingaggio e per le richieste di allestimento della rosa. Sullo sfondo restano Francesco Baldini (non convince totalmente) e Ledian Memushaj (per il Piano B), perchè altri profili sembrano doversi accasare a breve altrove: Massimo Brambilla a Foggia, Andrea Dossena alla Spal e Federico Guidi al Milan Primavera.
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